Giustizia per Jasvir… Una strana storia
Ciao a tutti, Abbiamo bisogno del vostro aiuto e sostegno!
Siamo una famiglia, Jasvir Indiano e io, Giulietta, Italiana, sposati con una magnifica figlia Lakshmi.Non ostante tutto ciò, Jasvir non riesce a prendere la cittadinanza italiana, cosa che ci causa parecchi disturbi e spese.
Pende, ingiustamente, sulla fedina penale di mio marito il reato di resistenza a pubblico ufficiale, lesione personale e violenza privata, risalente al 1 gennaio 2012 in Abruzzo.
In quella circostanza, Jasvir stava tornando a casa con 4 amici indiani, dopo aver festeggiato il capodanno e venne tamponato da una macchina che scappo via, lui riuscì a raggiungerla bloccandogli la strada per poter chiedergli il CID.
Appena la macchina venne bloccata uscirono scappando altre 3 persone. Il conducente senza forze era stranamente insanguinato (probabilmente da risse precedenti, il tipo è chiaramente coinvolto in qualcosa di losco!), e si rifiutò di fare il CID, al che Jasvir decise di chiamare la polizia per far valere i suoi diritti ed essere risarcito dei danni causati alla sua autovettura.
All’arrivo della polizia, tutto iniziò a prendere una strana piega, i poliziotti salutarono calorosamente l’altro conducente, che era chiaramente un loro amico, e vedendolo insanguinato gli chiesero cosa gli fosse accaduto, lui dichiarò di essere stato picchiato da Jasvir e così i poliziotti indignati iniziano a maltrattare Jasvir e i suoi ospiti.
Jasvir viene costretto ripetutamente a fare il test dell’alcool, che risultava negativo e tra un test e l’altro viene preso a calci, ginocchiate e pugni, lui non reagisce, è sorpreso e sconvolto. In seguito i poliziotti scriveranno che Jasvir si era rifiutato di fare l’alcool test, e gli sequestreranno la patente e la macchina. (Causa che in seguito abbiamo vinto in tribunale).
È chiaro che siamo davanti ad una di quelle ingiustizie e follie che lasciano a bocca aperta! Razzismo e mafia a braccetto!
Questa causa è difficile da portare in tribunale come si può intuire, e tra l’altro nessuno degli amici indiani che erano presenti vogliono testimoniare per paura.
Così abbiamo pensato che con un piccolo aiuto di tutti possiamo chiudere questa triste storia e continuare la nostra vita nella bellezza e serenità.
Aggiungo che comunque tutta questa faccenda è stata un grande insegnamento per Jasvir, e che se tutto ciò non fosse accaduto, e se non gli avessero sequestrato la macchina io e lui non ci saremmo mai incontrati sull’autobus in Abruzzo e innamorati a prima vista.
Siamo grati a chiunque ci aiuterà a fare giustizia in altro modo… risolvendo questa storia per sempre
Giulietta – CIR Informa: cir.informa@gmail.com
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