Varie forme di agricoltura: industriale, biodinamica, biologica, sintropica, permacultura e dir si voglia
Carissimi, in calce trovate il link ad un programma di radio3 in cui si parla di agricoltura. La polemica riguarda l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica (ritenuta esoterica e dunque non meritevole di finanziamento) e quella biologica che andrebbe invece promossa in quanto “buona”. In questi termini il dibattito mi sembra poco interessante. Mi sembra invece degno di nota il fatto che, se si fa eccezione per un breve accenno fatto da uno degli ospiti, si tace sulla natura sostanzialmente mostruosa delle rese dell’agricoltura industriale. Queste rese non sono considerate in tutta la loro mostruosità ma rimangono anzi e comunque un punto di riferimento, un parametro a cui sembra dover tendere o con cui deve confrontarsi l’agricoltura organica o biodinamica che sia.
Il parere degli uomini di scienza è sempre interessante. Credo che ci si debba sempre confrontare con gli aspetti quantitativi e in particolare con le dimensioni collettive, planetarie dei fenomeni. Mi domando se non sia giunto il momento di ricomporci dopo la sbornia degli ultimi due secoli e iniziare ad agire con razionalità effettiva anche se questo potrebbe comportare un prezzo molto alto. Se vi va buon ascolto e magari fateci sapere che cosa ne pensate.
Renzo Montanari
Link menzionato: https://www.raiplayradio.it/audio/2021/05/Il-pomodoro-della-discordia-4be1ba85-a22e-4e25-8dc2-e1abc617123a.html
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Integrazione di Rodolfo Rascioni:
“…sono pienamente d’accordo per quanto riguarda le rese dell’agricoltura “convenzionale” e su un dibattito sbagliato di fondo perché basato sulla quantità. Allo stesso tempo credo fermamente che l’approccio agricolo attuale, convenzionale/biologico/biodinamico che sia, sia “sbagliato” già solo considerando che si parla sempre e solo di monocolture!
Basta osservare la natura per capire che le monocolture non sono naturali, e partendo dal principio che la natura non sbaglia, credo che l’unica via per avere dei terreni fertili e produttivi sia un approccio sintropico dove in un unico appezzamento ci sono molteplici specie e un’enorme diversificazione dei prodotti, purtroppo l’agricoltura sintropica ancora non si conosce in Italia (o molto poco!) E la gran parte delle informazioni si trovano in portoghese!
Detto questo credo che un dialogo con tema biodinamica vs biologico sia slegato completamente dalla questione principale che si dovrebbe tenere a mente, ovvero creare sostanza organica a prescindere dal raccolto e l’essenzialità di una progettazione agricola a lungo termine che tenga conto dell’erosione e dell’importanza di lavorare il terreno secondo le curve di livello, insomma, in Italia secondo me siamo molto indietro su queste questioni (purtroppo!).
Concludo segnalando un interessantissimo video di pochi minuti che descrive l’approccio sintropico. Anche se metà portoghese e metà inglese i contenuti sono comprensibili, e le immagini parlano da sole.
https://youtu.be/gSPNRu4ZPvE
Considerando che é stato pubblicato 5 anni fa e che il progetto descritto é in atto da 30 anni credo proprio che in italia manchino le persone che facciano ricerca e che studiano cosa succede fuori dall’Italia.
La mia premura é condividere quello che sto applicando in termini agricoli perché credo fortemente che l’agricoltura sintropica sia realmente una soluzione per riequilibrare i danni degli ultimi 50/100 anni… sintropica… con un po’ di biodinamica che ci sta sempre bene! Un caro saluto, Rodolfo)