Ucraina e NATO sulla soglia del Donbass. La Russia osserva, monitora e si prepara a qualsiasi scenario. Una cronologia politico militare degli ultimi avvenimenti.
La tensione esplosiva tra Ucraina e Russia, eterodiretta dalla NATO. E’ in atto una prova muscolare con rischi altissimi di una guerra implicante tutta l’Europa.
Da mesi, per molti esperti militari russi e su tantissime riviste geopolitiche e militari russe, si sottolinea che tra la Russia e la NATO ci saranno relazioni sempre più conflittuali a causa dell’agenda strategica espansionistica dell’Alleanza Atlantica, ormai completo braccio armato delle politiche geopolitiche statunitensi che, paradossalmente, hanno ripreso vigore con il nuovo presidente J. Biden.
“La Russia e la NATO (Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico) entreranno in una relazione sempre più conflittuale, più di quella tra Mosca e Washington, poiché la Russia non ha aree di cooperazione con l’Alleanza”, ha dichiarato Dmitri Suslov, vicedirettore del Centro. of Comprehensive European and International Studies of the Higher School of Economics of the Russian National Research University, all’agenzia di stampa TASS.
Suslov ha sottolineato che “ quando si tratta del blocco militare NATO, non esiste un programma costruttivo positivo, ma prevale sempre un atteggiamento di confronto. La NATO continua a porre le basi per il consolidamento anti-russo nell’Atlantico e l’ultimo vertice dell’Alleanza del Nord Atlantico ne è stata una chiara prova… Anche le esercitazioni militari che l’entità militare occidentale ha spesso svolto nei paesi dell’Europa orientale confinanti con il confine russo sono “esplicitamente anti-russe”. Il Consiglio NATO-Russia, un meccanismo chiave per i contatti tra le due parti, è paralizzato. Questo accade quando la Russia sostiene la trasformazione del Consiglio in un canale di comunicazione tra gli eserciti per evitare incidenti militari, mentre la NATO lo usa solo per fare pressione, affinché vengano sollevate questioni politiche attraverso quella piattaforma e la usa per colpire Mosca”, ha detto.
“Di conseguenza la Russia è costretta a rispondere alle ostilità della NATO, guidata dagli Stati Uniti, per garantire la propria difesa nazionale…. Le relazioni tra Mosca e la NATO sono notevolmente peggiorate, in quanto quest’ultima dal 2014, è passata dalla deterrenza strategica a quella tattica e lavora su scenari dettagliati di un possibile scontro armato contro la Russia…La Russia e l’Occidente non sono ancora in grado di superare le tensioni, sorte dopo la crisi ucraina e l’annessione della Crimea alla Russia con il referendum. Come misure di pressione, gli Stati Uniti e l’Unione Europea (UE) da allora hanno imposto una serie di sanzioni a funzionari, società e settori economici russi. A loro volta, gli Stati Uniti, un membro basilare del blocco militare NATO che di fatto la dirigono, hanno inviato veicoli da combattimento e truppe nei paesi baltici, al confine con la Russia, con il pretesto di affrontare quella che chiama la minaccia russa. Da parte sua, la Russia ha più volte denunciato che l’espansione militare degli Stati Uniti, a capo delle forze NATO e dei suoi alleati occidentali vicino ai suoi confini, rappresenta una minaccia diretta alla sua sicurezza nazionale e, pertanto, si riserva il diritto di dare una forte risposta a qualsiasi aggressione o violazione della sua sovranità…”.
Questa, ritengo, sia in sintesi la situazione da cui partire per cercare di capire la gravissima crisi in atto che sta coinvolgendo l’area orientale intorno all’Ucraina, ma che potrà avere drammatiche conseguenze a domino, su tutti i paesi intorno e anche dell’Europa occidentale (compresa l’Italia roccaforte NATO), come già sta accadendo.
Così come va tenuto conto che i continui bombardamenti delle forze armate ucraine sul territorio della RPD e della RPL, hanno finora colpito soprattutto civili, quindi non si sta parlando di una prospettiva di normalizzazione e pacificazione della situazione nel Donbass, soprattutto perché Kiev non solo ha continuato a trasferire forze e armamenti nella zona di demarcazione, ma usa il conflitto nel Donbass per coinvolgere i paesi della NATO a spalleggiarla. L’Ucraina si è di fatto messa al servizio degli obiettivi della NATO nell’area, proponendosi come ariete (sacrificale) e testa di ponte di essa, cosciente che saranno i soldati ucraini ha pagare i prezzi più alti, non certo i militari della NATO.
Inoltre molti media russi hanno riferito sulla possibilità degli Stati Uniti di colpire con diverse centinaia di missili Tomahawk il Donbass, infatti dopo l’annuncio di Washington della sua disponibilità a sostenere le Forze armate dell’Ucraina nella “liberazione” del Donbass, due cacciatorpediniere con sistemi missilistici USA sono stati urgentemente inviati dalle acque del Mediterraneo alle acque del Mar Nero, che, secondo i media, significano una minaccia di poter lanciare una serie di potenti attacchi missilistici nella regione, distruggendo le principali forze delle RPDeL, potendo sferrare potenzialmente più di cento missili da crociera Tomahawk. Secondo gli analisti militari, la Russia si occuperà sicuramente di questa situazione, ma è ovvio che la parte russa non attaccherà le navi statunitensi, poiché non intende certo che inizi la terza guerra mondiale. Nella logica politico militare la probabilità di un coinvolgimento diretto della Marina di Washington nel conflitto nell’Ucraina orientale è estremamente bassa, ma questo non significa che “questa probabilità sia zero”. Potrebbe essere come un’opzione di “riserva” per Kiev, simile al ruolo delle truppe russe che si radunano lungo il confine ucraino. È scontato che il Cremlino non vuole prendere parte direttamente alla guerra in Ucraina, questo si può esplicitamente vedere, leggendo e analizzando gli innumerevoli segnali e la cautela di molti alti politici e funzionari della sicurezza e della Difesa russi.
Ma occorre anche tenere conto di un aspetto puramente tecnico militare: per colpire le Repubbliche del Donbass, la maggior parte dei missili dovrebbe sorvolare la Crimea e la Russia considererebbe questo atto come un’aggressione diretta, riservandosi il diritto di attaccare i cacciatorpedinieri, e di questo gli USA sono già stati ripetutamente avvertiti.
Questi sono gli scenari intricati e compositi… DI GUERRA, che stanno avvenendo intorno noi.
Un dato è certo la Russia è totalmente contraria a questa dinamica per svariati motivi reali.
…Cronologia dal “fronte” occidentale:
Il 15 aprile la NATO ha schierato segretamente centri offensivi e nuove forze militari nei paesi ai confini russi. Il portale LentaRu ha pubblicato la notizia che, in una riunione del comitato militare della CSTO a Mosca, il viceministro bielorusso della Difesa e Capo di stato maggiore Viktor Gulevich, ha informato la parte russa, nel quadro della cooperazione militare, circa lo spiegamento segreto di grandi forze NATO e centri offensivi vicino ai confini russi, tra cui centri di intelligence e di trasporto, oltre al rafforzamento delle infrastrutture militari. Secondo le informazioni fornite dalla parte bielorussa, le strutture militari russe sono costantemente monitorate, mentre il contingente NATO schierato vicino ai confini russi non è difensivo, ma offensivo.
Il 16 aprile aerei da combattimento dell’Alleanza del Nord Atlantico sono stati schierati “segretamente” in Ucraina, si è saputo che si tratta principalmente di caccia Eurofighter Typhoon.
La fonte del Ministero Difesa russo ha indicato che almeno sei caccia Eourofighter Typhoon erano stati individuati ma, secondo rapporti non ufficiali, il numero potrebbe aumentare a 12 caccia.
Gli analisti russi non rilevano problemi particolari per lo spiegamento dell’aviazione da combattimento della NATO, poiché i sistemi di difesa aerea russi sono sufficienti per respingere con successo qualsiasi attacco aereo, mentre per qualsiasi provocazione o aggressione, la Russia ha già detto chiaramente che in questo caso, sferrerebbe immediatamente una potente risposta su altri paesi della NATO, considerando l’Alleanza come un unico avversario, come, tra l’altro, è stato più volte ricordato a Jens Stoltenberg.
Il 17 aprile il presidente ucraino Zelensky aveva annunciato l’obiettivo delle Forze armate ucraine di distruggere le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, oltre a riprendersi la Crimea e di essere del tutto pronte per iniziare un’operazione militare su larga scala.
Il 17 aprile le forze armate ucraine hanno lanciato un potente attacco su Donetsk, bombardando all’alba la periferia della città per cinque ore. Secondo le fonti ucraine, gli attacchi sono stati effettuati utilizzando lanciagranate, veicoli da combattimento di fanteria, armi leggere, mortai e artiglieria. Questo attacco a Donetsk e alla sua periferia è stato uno dei più massicci negli ultimi anni, anche se poi è stato dichiarato dai comandi ucraini, che non c’è per ora l’intenzione di condurre un’operazione offensiva in profondità nel Donbass.
Il 19 aprile almeno 58 aerei e droni della NATO hanno lambito i confini russi. Secondo i dati ufficiali del Dipartimento della difesa russo, nell’ultima settimana 43 aerei militari, compresi quelli da combattimento, nonché 15 velivoli strategici senza pilota, hanno effettuato voli provocatori vicino ai confini della Federazione Russa. Non ci sono state violazioni dei confini del paese, tuttavia, i piloti delle forze aerospaziali russe almeno due volte si sono alzati nei cieli per intercettare, identificare, e scortare gli aerei militari della NATO.
Il 19 aprile la Marina britannica ha annunciato l’invio di navi da guerra nel Mar Nero per fronteggiare la flotta russa. Il ministero della Difesa britannico ha annunciato che la Marina del Regno intende inviare due delle sue navi da guerra nel Mar Nero per bloccare la flotta russa del Mar Nero nel caso in cui le navi di quest’ultima si muovano verso l’Ucraina o verso i paesi della NATO. Al momento è noto che si tratta di due cacciatorpedinieri, che saranno inoltre coperti dalla portaerei britannica “Queen Elizabeth”, quest’ultima però non entrerà nel Mar Nero, rimanendo nelle acque del Mar Mediterraneo. La stampa britannica, riferendosi al comando del Regno Unito, scrive che i caccia F-35 a bordo della portaerei “Queen Elizabeth “saranno “in massima allerta”.
“La Gran Bretagna ha inviato due navi nel Mar Nero per esprimere solidarietà a Kiev e alla NATO”, ha riferito il Times. Queste sono: una fregata Tipo 28 con un dislocamento di circa 5mila tonnellate e un cacciatorpediniere Tipo 45 con un dislocamento di 7.5mila tonnellate. Le fregate della Royal Navy di questo tipo sono armate con missili anti-nave USA, i Harpoon e sistemi missilistici antiaerei British Sea Wolf.
Gli esperti russi hanno sottolineato che qualsiasi tentativo da parte della Marina britannica di interferire con il movimento delle navi marittime e delle navi da guerra civili russe sarà immediatamente considerato dalla Russia come un’aggressione diretta, come dichiarato ufficialmente dal Cremlino.
Il 20 aprile unità militari ucraine di avanguardia, con pesante equipaggiamento militare, si tratterebbe di almeno 27 unità di veicoli corazzati, compresi carri armati e veicoli da combattimento di fanteria sono entrate nel territorio della RPD, violando tutti gli accordi internazionali finora fissati.
Secondo le informazioni fornite al momento, l’equipaggiamento corazzato ucraino e i mezzi di artiglieria sono dispiegati in posizioni di combattimento, e sebbene le Forze armate ucraine non abbiano finora tentato di utilizzare armi per l’attacco, è ovvio che l’equipaggiamento trasferito può essere utilizzato per coprire le forze principali. Secondo fonti ucraine, le forze della RPD non possono attaccare le forze ucraine, poiché queste ultime si trovano in prossimità di edifici residenziali e vi è il rischio di morte dei civili.
Il leader ucraino ha poi annunciato che le forze armate dell’Ucraina sono entrate nelle Repubbliche autoproclamate nel Donbass e che presto la situazione in tutto il Donbass potrà essere presa sotto il controllo dai militari ucraini, ma che tuttavia, Kiev si sta impegnando anche per risolvere la situazione pacificamente. Ha dichiarato alla stampa: “Non posso rivelare i dettagli, ma la situazione nel Donbass è ora sotto controllo, ma ci sono alcuni interrogativi. Siamo pronti ad affrontare i problemi. L’esercito è pronto e questa è la cosa più importante. Comprendiamo che i media diffondano ogni tipo di notizia, quindi voglio che i cittadini ucraini si fidino solo delle dichiarazioni ufficiali dello Stato maggiore dell’esercito ucraino o dell’ufficio del presidente “, come riportato da Soha News.
Abbastanza significativo è il fatto che le Forze Armate ucraine sono assolutamente più consistenti delle forze delle Repubbliche, ma questo fa capire che temono, attaccando frontalmente potrebbero di trovarsi di fronte ad un coinvolgimento della Russia, come già richiesto da RPD e RPL e in questo caso, le perdite delle forze armate ucraine potrebbe rivelarsi enormi, poiché il numero totale delle forze russe e delle forze RPDL è attualmente di circa 170-180 mila militari.
Il presidente della RPD Pushilin ha dichiarato che: “…in base al livello di aggressione armata di Kiev e sulla base delle norme del diritto internazionale, la RPD si rivolgerà a Mosca per chiedere aiuto. Prenderemo una decisione basata su una valutazione del livello di aggressione armata di Kiev. L’Ucraina è un vicino molto imprevedibile in termini di grado di distruttività, a cui può arrivare anche in relazione agli interessi politici del suo Stato ”, ha detto Pushilin.
Gli esperti militari in Russia attirano l’attenzione sul fatto che la Russia, certamente non rifiuterà di fornire assistenza militare alla DPR, tuttavia, dato che le Repubbliche del Donbass rimangono non riconosciute dalla Russia, l’Ucraina potrebbe anche rivolgersi ufficialmente alla NATO chiedendo l’introduzione dei caschi blu in Donbass. Ma questo sarebbe considerato illegale dalla stessa Russia… Un groviglio politico, diplomatico e militare, per questo pericolosissimo.
Il 20 aprile diverse dozzine di aerei da combattimento statunitensi caccia F-15 e F-16 sono stati schierati in Polonia. Secondo le informazioni fornite dal Comando europeo delle forze armate statunitensi, la ridistribuzione dell’aviazione da combattimento dell’aeronautica militare statunitense è stata effettuata come parte di un’esercitazione. L’arrivo di nuovi soldati USA in Polonia ha rasserenato, prima di tutto, il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak, che ha sempre sostenuto la necessità di un aumento della presenza militare americana sul suo territorio. Il ministro ha scritto su Twitter che l’aviazione americana sta praticando il trasferimento operativo dell’aviazione nella regione europea, utilizzando aeroporti polacchi. Non è difficile indovinare contro chi vengono eseguite tali manovre, visto che gli aeroporti polacchi si trovano nelle immediate vicinanze del territorio russo. Inoltre, tutte le dichiarazioni degli Stati Uniti sul “rafforzamento della sicurezza” degli stati dell’Europa orientale sono dirette se non contro la Russia, contro chi altri?! Naturalmente anche Kiev ha gioito, salutando l’arrivo come un segnale di coinvolgimento materiale.
Il 20 aprile due cacciatorpedinieri missilistici USA, USS Donald Cook (DDG-75) e USS Roosevelt (DDG-80) sono stati inviati verso le coste della Crimea, dopo una permanenza abbastanza lunga nelle acque del Mar Nero,. Le circostanze della rapida avanzata verso i confini russi sono legate all’alzarsi continuo della tensione nella regione,in previsione di una imminente offensiva delle truppe ucraine nel Donbass, i cacciatorpediniere missilistici della US Navy potrebbe essere utilizzati per colpire i territori della RPD e della RPL. Il 20 aprile truppe della Moldavia e dell’Ucraina stringono in una morsa la Pridnestrovie/Transnistria
Enrico Vigna, 29 aprile 2021