Fare rete per fermare guerra e militarismo
Il nuovo governo ‘europeista’ ed ‘atlantista’ di Mario Draghi, in continuità ma anche con maggiore determinazione rispetto al governo precedente, sta rafforzando il militarismo dell’Italia sia sulla scena internazionale che sul piano interno.
A confermarlo c’è, da una parte, il rinnovato protagonismo diplomatico e l’interventismo militare all’estero (v. lo scenario libico, l’avvio della missione Takuba e la costruzione della prima base militare italiana nel Sahel, il comando della missione NATO in Iraq); dall’altra il crescente impegno in favore del sistema militare-industriale, sia in risposta alla sollecitazione di un maggior contributo finanziario alla NATO, sia verso la cooperazione ed integrazione europea in materia di sicurezza e difesa.
A questo impegno non sfugge nemmeno il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Infatti, come denunciamo nella nostra pubblicazione “Fermiamo la guerra”, all’interno degli obiettivi, apparentemente innocui se non auspicabili (dalla digitalizzazione alla sedicente svolta ‘ecologista’), indicati dal PNRR, compaiono linee d’intervento dalla doppia ricaduta civile-militare o direttamente indirizzate al potenziamento della filiera industriale nazionale dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza.
Non è un caso che questo governo abbia nominato alla ‘Transizione Ecologica’ Roberto Cingolani, Responsabile tecnologia e innovazione della “Leonardo Aerospace”, principale azienda di stato del complesso militare-industriale, nota per la produzione di armamenti e per discussi accordi commerciali con Paesi come Turchia, Emirati Arabi, Arabia Saudita ed Egitto.
La stessa gestione della pandemia è, d’altro canto, all’insegna di una pervasiva militarizzazione della società come si evince dalla scelta di Draghi di nominare un militare, il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, come nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19.
Questa accelerazione è quanto mai preoccupante visto il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo, sia in proprio che come piattaforma della NATO. L’Italia sta concretamente contribuendo all’escalation militare mondiale che, con l’inasprirsi dei rapporti tra l’Occidente ed i suoi concorrenti, Russia e Cina, rischia di portare ad uno scontro armato catastrofico.
Come realtà antimilitariste campane, su ciò intendiamo fare controinformazione col nostro opuscolo, denunciando l’ulteriore militarizzazione della società civile, l’utilizzo del PNRR per sostenere le strutture belliche, a danno dei necessari investimenti sanitari e sociali, le responsabilità dell’Italia nel massacro e nella distruzione di altri popoli.
Antimilitaristi Campani:
Comitato BDS Campania; Comitato di lotta per la salute mentale – Napoli; Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio – Campania; Napoli Città di Pace;
Rete campana contro la guerra e il militarismo
Conferenza stampa pubblica, nell’emiciclo di piazza del Municipio di Napoli, giovedì 29 aprile 2021, alle ore 11:00