Recovery Planet, dalla Società della Cura il progetto alternativo al Recovery Plan di Mario Draghi

Per quanto riguarda la contestazione del “Recovery Plan” ci sono state, sabato 10 aprile 2021, manifestazioni non solo a Venezia ma anche a Roma e in 28 altre città.

Manifestazioni virtuali e in presenza, dove è stato presentato un RECOVERY PLAN alternativo, da sostituire a – o da integrare in – quello che propone il governo Draghi.

Voi sapete che il primo ministro Mario Draghi sta per far approvare un “Recovery Plan” che non è stato elaborato dal parlamento. E nemmeno dal consiglio dei ministri (vedi: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2021/04/20/recovery-plan-ed-il-lento-risveglio-della-protesta/)

E’ stato elaborato, per le parti essenziali, da una società di consulenza finanziaria statunitense, la McKinsey. Già, si tratta di una delle società finanziarie che hanno causato la rovinosa “bolla” del 2008 e quindi la crisi economica. Una società che promuove sempre politiche economiche di destra.

Infatti, i nostri rappresentanti eletti al Parlamento avevano cominciato ad elaborare un Recovery Plan cinque mesi fa — un piano che incorpora almeno alcune dei punti del RECOVERY PLAN alternativo presentato in piazza oggi. Ma a metà marzo Draghi ha depositato alcune “note tecniche integrative” che in realtà riscrivono da capo diverse parti del Piano dei parlamentari, rendendo così vano il dibattito sviluppato sino a quel momento nelle Commissioni. Ai nostri parlamentari, quindi, viene ora richiesto soltanto di metterci un timbro sopra — compreso chi non legge correntemente l’inglese. Già, perché le note sono in lingua inglese — la società McKinsey non ha nemmeno degnato di farle tradurre.

E i mass media mainstream gentilmente hanno taciuto questo colpo di mano.

Di fatto, quindi, il Parlamento è stato esautorato dalla possibilità di incidere e di elaborare gli interventi, gli investimenti e le scelte che condizioneranno il futuro del nostro paese. Non solo ma, attraverso una vera e propria segretazione dei documenti, all’opinione pubblica è stata completamente preclusa qualsiasi forma di partecipazione. Non si è così dato modo di sviluppare un dibattito pubblico e aperto nel paese.

Un Primo Ministro — imposto dalle banche internazionali e che nessuno di noi abbia mai votato — ha imposto un piano di spesa pluriennale elaborato da quelle stesse banche internazionali. E questo si chiama democrazia.

Ma almeno questo Recovery Plan di Draghi salverà la nostra economia?

Non esattamente, hanno spiegato gli attivisti in piazza, salverà soprattutto i profitti dell’alta finanza e delle grande industrie. Per esempio, fa passare altre privatizzazioni e da altri regali agli imprenditori col pretesto di avviare “la green economy”; mentre, in realtà, questo piano riconvertirà solo in piccola parte le industrie inquinanti. Il pianeta non può salvarsi così. Altro esempio: il Piano Draghi aumenta le spese militari, come noi di PeaceLink (ma non i mass media mainstream) abbiamo denunciato. Infine, questo piano ignora quasi totalmente i bisogni reali della gente comune, che invece sono alla base del RECOVERY PLAN alternativo.

Il piano alternativo si chiama: “Recovery PlanET”.

Date un’occhiata almeno alla pagina web con un sunto in pochi punti sotto forma di manifesto. Con calma, potete leggere poi il testo completo del “Recovery PlanET” (cliccando qui: https://drive.google.com/file/d/1QTbzXaWZcWeI-nvDh_SH4ciBumfaTuJn/view). Questi documenti sono stati elaborati dalla Sinistra extraparlamentare, che ha voluto prefigurare una società nuova, una “Società della cura”:

Potete anche sentire su Facebook gli interventi videoregistrati: https://www.facebook.com/societadellacura/videos/475914237184193

Patrick Boylan – patrick@boylan.it

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