Così parlò Herbert Marcuse, anniversario dell’aggressione NATO alla Jugoslavia, Davos: Putin detta la linea, la violenza sulle donne piace a Erdogan…
Il Giornaletto di Saul del 23 marzo 2021 – Così parlò Herbert Marcuse, anniversario dell’aggressione NATO alla Jugoslavia, Davos: Putin detta la linea, la violenza sulle donne piace a Erdogan…
Care, cari, siamo alle solite… le mie condizioni di salute sono ancora precarie, ho avuto poca voglia di dedicarmi alla redazione del Giornaletto, in compenso ne ho approfittato per andare avanti con la lettura della Critica della Tolleranza, sono arrivato al breve saggio di Marcuse. “La tolleranza è una buona cosa sempre e comunque? Il grande filosofo e sociologo Herbert Marcuse non lo crede. Questo libro spiega il suo punto di vista teorico, quanto mai attuale. Dietro il godibile discorso filosofico, c’è tutta la critica ferma a quel che oggi chiamiamo il politicamente corretto a tutti i costi. Il vero problema, secondo Marcuse, è il grande potere dell’informazione e lo strapotere di chi la controlla. Ancora una volta l’attualità di questo libro è sorprendente. Le motivazioni di Marcuse sono chiare e penetranti: oggi l’intervallo tra parola e azione è diventato brevissimo. Quindi, certe opinioni regressive o fasciste vanno semplicemente stroncate sul nascere…”. Prima di tornare a Treia spero di poter completare la lettura così poi vi racconto…
Anniversario dell’aggressione della NATO alla Repubblica Federale Jugoslava – Scrive Enrico Vigna: “Il 24 marzo, ricorrono 22 anni dall’inizio dell’aggressione NATO alla Repubblica Federale di Jugoslavia. Durante questa aggressione, che è durata 78 giorni, migliaia sono state le vittime, un gran numero sono state feriti e resi invalidi permanentemente. Durante l’aggressione NATO contro la Repubblica Federale di Jugoslavia dal 24 marzo al 10 giugno 1999, l’aviazione della NATO ha effettuato numerosi attacchi, bombardando civili e obiettivi non militari.” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2021/03/22/rf-jugoslavia-24-marzo-1999-%e2%80%93-24-marzo-2021-per-non-dimenticare-la-porcata-democratica/
In Cammino…? – Scrive Luca Gianotti: “Eh… già! Siamo ancora qua. Ad aspettare, confusi. Sempre pronti a ripartire, confidiamo tanto nel caldo, che anche l’anno scorso ci ha consentito 4 mesi intensi di cammini. Teniamo duro! Auguri di buona primavera e di buona Pasqua! Info: luca@camminoprofondo.it”
Davos. Putin detta la linea – Scrive J.E.: “Al WEF di Davos, il Presidente russo Vladimir Putin si rivolge a Schwab e soci dando loro una lezione di economia reale e virtuale, finanza e macroeconomia globale, parlando di lavoro, reddito, occupazione, stato sociale, distribuzione della ricchezza, disuguaglianza, stratificazione e tensione sociale. E dell’1% arricchito di rapine che pretende di governare con gli strumenti dell IV Rivoluzione industriale, oggi accelerata grazie o mediante il Covid…” – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2021/03/putin-davos-detta-la-linea-per-una.html
Passeggiata romana – Scrive Amici del Tevere: “Segnaliamo la disponibilità di 4 posti per domenica 16 maggio 2021 (ingresso alle ore 9.30, nostro appuntamento alle 9.15) per la visita guidata “Una tomba degna di un imperatore, il Mausoleo di Augusto”. Gli interessati scrivano a: amicideltevere@unpontesultevere.com”
La violenza sulle donne piace a Erdogan – Scrive Vincenzo Brandi: “Il presidente turco Erdogan ha fatto ritirare la Turchia dalla Convenzione contro la Violenza sulle Donne sottoscritta nel 2011 ad Istanbul da 34 paesi, in gran parte europei, quando Erdogan sperava ancora di poter entrare in Europa. Questo provvedimento è in linea con l’ideologia del partito AKP di cui Erdogan è il capo riconosciuto. L’AKP è l’espressione del ramo turco dei “Fratelli Musulmani”, un movimento politico-religioso che si propone come alternativa ai movimenti ed ai governi laici…” – Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2021/03/erdogan-si-ritira-dalla-convenzione.html
Ciao, Paolo/Saul
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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:
“Nietzsche non ha mai saputo / spiegare l’amore.
Lo specchio, per quant’è buono/ e per quanto giusto
nel riflettere la nostra forma, / è incapace di svelare i nostri desideri.
Noi siamo enigmi mobili/ di passaggio attraverso l’umanità
senza aver tempo di riconoscere/ le condizioni delle nostre allegorie.
All’estremità finale, / dal profondo della tomba,
la morte ci informerà/ della vertebra prestata
con la quale noi siamo vissuti.”
(Teresinka Pereira – Traduzione di Franco Coppola)