Nocività di additivi e conservanti

Gli additivi nei cibi sono sostanze tossiche, nocive per l’organismo: deprimono il sistema immunitario e lo predispongono a moltissime patologie; impoveriscono il valore nutrizionale degli alimenti, accelerano l’invecchiamento, abbassano il pH del sangue favorendo l’insorgenza di patologie come il cancro, il diabete, cardiopatie, allergie ecc. Bisognerebbe consumare un quantitativo venti volte maggiore per avere gli stessi nutrienti di un cibo biologico. Un cibo trattato, conservato, inscatolato, incellofanato ecc. limita l’assimilazione di quell’esigua quantità di nutrienti contenuta nei cibi allo stato naturale. Saziarsi non equivale a nutrirsi e le nostre cellule restano affamate di nutrienti indispensabili; questo porta a squilibri, deficit immunitario, scarsa resistenza alle infezioni, predisposizione alle malattie.

In genere negli alimenti trattati vengono aggiunte circa 1500 diverse sostanze chimiche che non è obbligatorio menzionare nelle etichette; sostanze appetizzanti, che generano dipendenza in modo che ognuno possa acquistare quantitativi sempre maggiori di quel prodotto e questo può causare mal di testa, irritabilità, nausea, depressione, ansia ecc. finché non torna a consumare quel determinato alimento. Alcuni componenti sono programmati per far ingrassare: le persone grasse mangiano molto perché l’organismo è portato a reperire il quantitativo necessario di sostanze mancanti in maggiori quantità di alimenti.

Sembra che fertilizzanti, pesticidi, diserbanti, ormoni della crescita, additivi e farmaci permangono nel nostro organismo e vengono immagazzinati nei tessuti grassi e siccome il cervello è costituito in larga misura da sostanza grassa succede che questo accumulo di tossine generi ansia, depressione, difficoltà di apprendimento ecc.

Una tecnica di lavorazione abbastanza comune degli alimenti industriali è l’irradiazione che consiste nel bombardare gli alimenti con radiazioni per uccidere i batteri. La fotografia di Kirlian evidenzia che una mela coltivata in maniera biologica mostra un’aura armonica e perfetta; la stessa mela trattata con radiazioni mostra un’aura irregolare, spigolosa, instabile, simile a quella dell’arsenico.

Franco Libero Manco

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