Paolo Spena ed il Partito Comunista che fa per noi…

Abbiamo letto con gioia e segnaliamo ai nostri lettori l’articolo di Paolo Spena “La questione comunista oggi, 30 anni dopo Rifondazione”, pubblicato in Senza Tregua il 21 febbraio 2021. Tra i tanti articoli comparsi in occasione del Centenario della fondazione del primo PCI e nell’ambito della discussione sul partito comunista del quale le masse popolari del nostro paese hanno bisogno per porre fine al catastrofico corso delle cose che la pandemia ha aggravato, l’articolo di Paolo Spena eccelle sia per la giusta critica dell’identitarismo (cioè del proposito di riunire nel partito comunista quelli che si dichiarano e sentono comunisti, per di più riunirli sostanzialmente come massa elettorale) sia e ancora più per la netta affermazione che “un bilancio critico, compiuto, maturo dell’esperienza storica del movimento comunista, compresa quella più recente, è non solo fondamentale, ma anche necessario per chi si pone il problema di ricostruire oggi una presenza comunista in Italia che sia degna di questo nome”.

Auspichiamo e speriamo, anche dato il ruolo organizzativo dell’autore, uno dei massimi dirigenti del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) e del Fronte Comunista (FC), che questa affermazione sia fatta propria da molti dei promotori di “costituenti comuniste”, che cresca il numero di quelli che si dedicano effettivamente al bilancio e che il bilancio riguardi tutta la storia del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO).

Questa storia inizia con il Manifesto del partito comunista redatto e pubblicato da Marx ed Engels nel 1848 e, dopo il soprassalto della Comune di Parigi (1871), ha caratterizzato la storia dell’umanità dal 1917 (Rivoluzione d’Ottobre) al 1976 (stroncatura della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria del Popolo Cinese lanciata da Mao Tse-tung alla testa del PCC). L’epoca di nera reazione che l’umanità ha vissuto negli ultimi 45 anni è caratterizzata dal proposito della borghesia imperialista di cancellare il lascito della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976) e di impedire la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato, quindi in primo luogo di soffocare alla nascita i nuovi partiti comunisti. Una volta esaurita la prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria, i regimi politici di tutti i paesi dominati dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti, sono stati costituiti da partiti che si alternavano o combinavano nell’attuare il programma comune della borghesia imperialista. Erano e sono aggregazioni nazionali di vecchie e nuove clientele locali e comitati d’affari legali ed extralegali rispetto ai quali sono cresciuti e crescono in ogni paese il malcontento, il disprezzo e l’insofferenza delle masse popolari. La vicenda della presidenza Trump negli USA (2017-2020) è esemplare. Il commissariamento europeo del nostro paese a rabberciamento della breccia aperta dalle masse popolari con le elezioni del 4 marzo 2018 e il rinvio a tempo indeterminato delle elezioni confermano la stessa cosa: i regimi politici dei paesi imperialisti sono in crisi, la crisi economica, ambientale, sanitaria e culturale non fa che aggravarsi insieme al riarmo e al ricorso alla guerra.

In nessuno dei paesi imperialisti però le masse popolari hanno un centro autorevole di mobilitazione e di organizzazione. Solo la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato con alla testa in ogni paese partiti comunisti all’altezza del loro obiettivo porrà fine alla crisi generale del capitalismo e al catastrofico corso delle cose che la borghesia imperialista impone al mondo. La prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria ha pienamente confermato la scienza fondata da Marx ed Engels. L’umanità è entrata nell’epoca della rivoluzione che instaurerà il socialismo, fase inferiore del comunismo.

Qual è quindi oggi il compito dei partiti comunisti e del movimento comunista? Questa è la questione alla quale i comunisti oggi devono rispondere sulla base della scienza delle attività con le quali gli uomini fanno la loro storia. La natura del partito comunista è determinata dal suo compito principale. L’opportunismo ha espressioni diverse, ma la costante è sacrificare il compito principale ai vantaggi immediati che a ragione o illudendosi si ritiene di poter strappare alla classe dominante.

Oggi l’obiettivo dei partiti comunisti è in ogni paese imperialista l’instaurazione del socialismo…

Delegazione del (nuovo)PCI – delegazione.npci@riseup.net

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