“Le “larghe intese” di un governo Draghi porteranno l’Italia alla rovina”… Appello al M5S di astenersi
I governi delle Larghe Intese tra Polo PD e Polo Berlusconi hanno governato l’Italia da più di trent’anni a questa parte. Per loro natura, se riprendono in mano il paese, non possono che continuare l’opera nefasta che hanno fatto negli anni passati. Hanno eliminato o rosicchiato molte delle conquiste che le masse popolari avevano strappato alla borghesia quando il movimento comunista era forte nel mondo, nel corso della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976). Lungo è l’elenco: dalla giusta causa per i licenziamenti individuali (art. 18 dello Statuto dei Lavoratori abolito dal governo Renzi), al Servizio Sanitario Nazionale, alle pensioni, alle Case Popolari, all’istruzione pubblica di qualità. Hanno privatizzato gran parte del comparto pubblico delle banche e delle aziende produttrici di merci (beni e servizi) dall’IRI in giù, una parte importante dei servizi pubblici, dei mezzi di trasporto e delle vie di comunicazione (quelle che non hanno privatizzato le hanno date in concessione a Benetton e ad altri criminali simili), delle strutture addette alla manutenzione dell’ambiente. Hanno contribuito all’aggravamento della crisi ambientale. Hanno dato il via alle grandi opere pubbliche inutili quando non dannose (TAV, TAP, grandi eventi, ecc.). Hanno permesso la riduzione e la delocalizzazione di molte aziende e di interi settori produttivi (autoveicoli, elettrodomestici, siderurgia e altri). Hanno dato il via al riarmo, alla produzione di armi, all’esportazione di armi, alla partecipazione di militari italiani alle guerre NATO, USA, europee contro i paesi oppressi e alla partecipazione a sanzioni finanziarie e commerciali ai paesi che non accettavano di lasciare piena la libertà ai grandi gruppi imperialisti di compiere scorrerie nel loro territorio. Hanno asservito l’Italia, già asservita dal regime DC alla NATO, anche alle istituzioni comuni dei gruppi imperialisti europei (UE, BCE, ecc.) di cui il MES è l’ultima. Non c’è campo in cui la loro opera non abbia contribuito a peggiorare le condizioni di lavoro e di vita delle masse popolari italiane. La pandemia da Covid-19 e l’impotenza del sistema sanitario a prevenirla, contenerla e porvi fine (la speculazione sui vaccini) compongono l’ultima manifestazione dei risultati della loro opera. Sostenere la piena restaurazione di questi governi per far fronte alla situazione di emergenza che essi hanno creato, è una truffa che maschera il tentativo di soffocare la resistenza che le masse popolari con forza crescente oppongono al catastrofico corso delle cose: il corso che la borghesia imperialista deve imporre al mondo per prolungare la vita del suo sistema di relazioni sociali, il modo di produzione capitalista. Il voto del 4 marzo 2018 è stato una manifestazione di questa resistenza delle masse popolari. I governi Conte hanno fatto valere solo in minima parte le promesse dichiarate dal M5S. Per questo i vertici della RP si sono sentiti abbastanza in forze e per mano di Matteo Renzi hanno lanciato la restaurazione. Matteo Salvini che con la sua Lega si era posto, in alternativa al M5S, come portavoce del malcontento, dell’indignazione e dell’insofferenza delle masse popolari, aderisce prontamente al richiamo all’ovile del Polo Berlusconi e delle Larghe Intese (e ne pagherà le conseguenza in termini di seguito popolare e consenso elettorale).
Il nuovo PCI fa appello a elettori, militanti, esponenti e dirigenti del M5S a risalire la china del consenso popolare, ad approfittare del contrattacco lanciato dai vertici della RP, a opporsi al tentativo di installare un nuovo governo delle Larghe Intese, il governo Draghi. Senza l’adesione del M5S difficilmente il tentativo dei vertici della Repubblica Pontificia, della NATO e dell’UE avrà successo. Opponendosi a questo tentativo, il M5S potrebbe assumere nuovamente il ruolo di portavoce del malcontento, dell’indignazione e dell’insofferenza delle masse popolari per gli effetti dell’opera dei governi delle Larghe Intese.
Nuovo Partito Comunista Italiano – delegazione.npci@riseup.net
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Commento di sostegno a Draghi dalla BCE – “Con Draghi l’Italia è in una botte di ferro”… – Christine Lagarde sembra non avere dubbi, Mario Draghi farà “ripartire” l’Italia e non vede l’ora di lavorare con lui. “L’Italia e l’Europa sono fortunate che Mario Draghi abbia accettato la sfida di occuparsi della crisi economica e sociale dell’Italia, in un momento in cui questa è il paese dell’Eurozona colpito più duramente dalla pandemia”, afferma il presidente della Banca centrale europea (BCE) Lagarde…