La crisi del governo e le proposte del NPCI

Con la crisi di governo i vertici della Repubblica mirano a instaurare un governo più asservito del Conte 2 alla borghesia imperialista italiana (agli Agnelli-Elkann, ai Benetton e ad altri speculatori), all’UE e alla NATO. Il successo elettorale del M5S nelle elezioni del 4 marzo 2018 aveva aperto una breccia nel sistema politico delle Larghe Intese tra polo PD e Polo Berlusconi. Con il governo M5S-Lega di Salvini e poi con il governo M5S-PD di Zingaretti e Renzi il M5S si è sempre più arreso ai vertici della RP, a UE e NATO. Non ha sfruttato il successo del 4 marzo e sfidato i vertici della RP a non affidargli il governo. I governi Conte hanno appena scalfito il sistema sociale e politico esistente (reddito di cittadinanza, riparazione con Quota Cento di alcuni danni della Riforma Fornero contro le pensioni, rimozione di alcuni pochi tra gli alti funzionari civili e militari che sabotavano e altre misure simili).

Per questo il M5S ha perso il favore di una parte importante delle masse popolari che lo avevano votato. Ora si trova in una situazione peggiore che nel 2018, ma forse può risalire la china. Non si estinguerà solo se osa sfidare i vertici della RP: o ingoiano un governo M5S che finalmente attua le promesse che il M5S ha fatto alle masse popolari prima delle elezioni del 4 marzo 2018 oppure elezioni o non elezioni i vertici della RP fanno un governo senza M5S. In ambedue i casi cambieranno le condizioni della lotta tra le classi e quali che siano ne approfitteremo per fare avanzare la rivoluzione socialista che è in corso: la costruzione del potere delle masse popolari organizzate.

La crisi economica, ambientale, culturale e sociale prodotta dalla sopravvivenza del sistema capitalista si aggrava giorno dopo giorno. Lo scoppio della pandemia da Covid-19 è anch’essa un effetto della sopravvivenza del sistema capitalista: i gruppi imperialisti sfruttano ogni risorsa naturale e distruggono l’ambiente perché ognuno deve valorizzare il suo capitale e hanno creato le condizioni per epidemie mondiali. Nonostante tutta la scienza e il livello raggiunto nel dominio sul resto della natura, della sanità, di vaccini e della salute i capitalisti si occupano solo quando diventa un affare.

Le speculazioni in corso in questi giorni sui vaccini lo confermano. La pandemia da Covid-19 ha fatto deflagrare la crisi economica, ambientale, culturale e sociale in corso. La classe dominante è sempre meno capace di gestire la situazione che crea. In Italia lo confermano gli oltre 85mila morti per il Covid-19, le migliaia di aziende sull’orlo della chiusura, la precarietà e la disoccupazione di massa, lo stato pietoso in cui versano la sanità, la scuola e i trasporti, il degrado ambientale e culturale.

La pandemia ha fatto fare in tutto il mondo un salto al regime di reazione nera iniziato negli anni ’70 del secolo scorso, con l’esaurimento della prima ondata mondiale delle rivoluzioni proletarie e l’inizio della nuova crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale. Dagli anni ’70 in qua sono stati decenni di attuazione del programma comune della borghesia imperialista, di eliminazione persino di quelle conquiste di civiltà e di benessere che le masse popolari avevano strappato alla borghesia dopo la Rivoluzione d’Ottobre, quando il movimento comunista era forte nel mondo.

La pandemia da Covid-19 ha accelerato il disastroso corso delle cose, ha messo a nudo le falle del sistema capitalista e ha inasprito la lotta fra le classi. Aumentano le mosse forsennate antipopolari della borghesia, ma si espande e si eleva anche la resistenza spontanea che i lavoratori e le masse popolari oppongono alla situazione disastrosa in cui siamo sempre più immersi. L’aumento del numero degli astenuti di elezione in elezione lo conferma.

Ma le LI dominano ancora quasi al cento per cento nelle amministrazioni locali (regioni e comuni) e nell’apparato statale. Se il M5S e il suo governo non attaccano anche in questi due campi, vanno all’integrazione nelle Larghe Intese.

I nostri consigli:
Impedire chiusura e delocalizzazione di aziende, nazionalizzare quelle che i capitalisti hanno condannato a morte lenta, intervenire sul mercato, promuovere il rinnovamento del SSN (moltiplicare il potenziamento delle Brigate di Solidarietà), dell’Istruzione Pubblica, della Ricerca, distribuire un reddito dignitoso a ogni lavoratore (dipendente, autonomo o in nero) che a causa della pandemia non lavora e mobilitarlo in interventi antipandemia o comunque utili, blocco dei licenziamenti ed estensione CIG, requisire case vuote delle società immobiliari e della Chiesa per contrastare il contagio, acquistare vaccini sicuri (Cina, Russia) e farli produrre in Italia, contrastare l’intrusione e le pretese dell’UE (vedi speculazione vaccini e promesse di prestiti e contributi: Recovery Fund, MES) in cambio di maggiore sottomissione, mentre l’Italia continua in realtà a versare annualmente miliardi all’UE), adottare minibot, intervenire contro amministrazioni locali delle LI (la Lombardia è una miniera di appigli par farlo), prendere in mano CC, Polizia, FFAA e sospendere collaborazione al riarmo e alle guerre NATO (che con Biden aumenteranno), ecc. Solo una linea del genere salverà il M5S dall’integrazione nelle LI e metterà i vertici della RP nell’alternativa: o ingoiare e cercare rivalse per vie traverse, o crisi e nuovo governo con LI compresi Salvini-Meloni-Tajani e i contrasti che ne verranno.

Noi comunisti esortiamo membri ed esponenti del M5S a osare fare ora quello che non hanno osato fare prima.

Delegazione del (nuovo)PCI” – delegazione.npci@riseup.net

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