USA doomsday. Stati Uniti d’America verso il giorno del giudizio…
Il 5 settembre, a Nagoya, in Giappone, una rivista accademica chiamata “IzuView the World” pubblicava un articolo di Kobayashi Koichi, professore di politica internazionale all’Università di Nagoya. L’articolo ritiene che entro 10 anni gli Stati Uniti molto probabilmente si disintegreranno e collasseranno improvvisamente! Una volta che l’articolo fu pubblicato, suscitò scalpore nel mondo. Questo articolo, “Gli Stati Uniti divisi e divisione degli Stati Uniti” ritiene che ci siano tre contraddizioni negli Stati Uniti che non potranno mai essere superate; contraddizioni insormontabili e profondamente radicate che si promuoveranno nei potenti Stati Uniti d’America, come se fossero invincibili. Come l’ex Unione Sovietica, alla fine porteranno alla disintegrazione irreversibile. È solo che la traiettoria della loro estinzione avverrà nella direzione opposta.
Queste tre contraddizioni sono:
1) discriminazione razziale radicata, contraddizioni razziali causate da
2); vitalità del meccanismo interno del sistema democratico nordamericano che si esaurisce sempre più;
3) le pretese eccessive di libertà dei singoli e la contraddizione tra realtà e possibilità.
Queste tre contraddizioni sono divenute malattie croniche che la società nordamericana non può curare. In particolare, le contraddizioni e le divisioni razziali sono il punto morto degli USA? Pochi giorni fa, a Kenosha, nel Wisconsin, un poliziotto bianco sparava sette volte alla schiena di un uomo di colore che si rifiutava di farsi interrogare, provocando la rivolta in città. Più tardi, un altro adolescente bianco sparà ai manifestanti come “Protection Office”, provocando 2 morti e 1 ferito grave. La serie di incidenti scatenerà sicuramente di nuovo un’ondata di proteste nazionali. Sono passati solo tre mesi dal caso “Floyd” in Minnesota. Cosa succede agli Stati Uniti?
Le rivolte razziali si sono verificate molte volte nella storia degli Stati Uniti, ma la differenza è che in passato erano per lo più concentrate negli insediamenti neri. Ora, con la diffusione dei nuovi cellulari, il fascino emotivo delle masse e la capacità di una rapida mobilitazione sociale, una piccola scintilla divampa all’istante negli Stati Uniti. D’altra parte, anche i gruppi bianchi radicali aumentavano coesione ed espansione. Le milizie armate scendono per le strade con fucili automatici e talvolta viste dalla polizia come aiuto per mantenere l’ordine sociale. Di conseguenza, le rivolte etniche si sono intensificate, le milizie armate bianche radicali sono più arroganti e il presidente Trump soffiava sul fuoco tutti i giorni, creando divisioni interne ed esterne. Questi fenomeni sono concomitanti, sono solo accidentali? O sono sintomo del declino strutturale degli USA?
Nel 2019, un sondaggio della Brookings Institution negli Stati Uniti pubblicò un rapporto sui cambiamenti nelle proporzioni etniche della popolazione statunitense. Ovviamente molte domande ebbero risposta. Nel 1980, i bianchi rappresentavano il 79,6% della popolazione, e il resto erano principalmente neri, latinoamericani, asiatici e altri non bianchi. Nel 2018, i bianchi rappresentavano il 60,4% e i non bianchi quasi il 40%. In circa 40 anni, i bianchi sono scesi del 20%. Sulla popolazione sotto i 15 anni, nel 1980 i bianchi rappresentavano il 73%, ma nel 2018 solo il 49,9%, scendendo a meno della metà. Secondo questa tendenza, nei prossimi 20 anni, la popolazione bianca sarà meno della metà della popolazione nazionale, e i bianchi sotto i 30 anni saranno una netta minoranza. Questo cambiamento quantitativo nella struttura demografica cambierà radicalmente la politica nordamericana.
Ci sono due punti importanti: uno è che dal livello federale a quello locale, più non bianchi controlleranno il potere; il secondo è che i non bianchi ridistribuiranno le risorse economiche e sociali attraverso la legislazione. Questo cambiamento fondamentale nel potere politico e nelle risorse sociali ed economiche aggraverà le divisioni sociali e porterà a sofferenze. L’attuale rapida crescita di gruppi bianchi feroci, inclusa l’ascesa dei trumpisti, è il prodotto di un’intensa paura dei bianchi. Nelle attuali elezioni presidenziali, non importa chi vince, l’altra parte cadrà tra disperazione e rabbia isteriche. La soluzione che gli Stati Uniti possono fornire è la politica rappresentativa prodotta dalla combinazione di liberalismo, individualismo e capitalismo, e crede fermamente che questo sia il culmine morale ed efficace di governo dell’umanità fino ad oggi.
Tuttavia il coronavirus che ha travolto il mondo ha infranto tale illusione. Gli Stati Uniti sono il Paese con le peggiori prestazioni al mondo. La governance nordamericana non solo non aiuta, ma peggiora ulteriormente la situazione. Permette anche ai mali razziali, economici e culturali originari di essere concorrenti e fuori controllo. Anche dal punto di vista della mera politica demografica, quale Paese al mondo può mantenere a lungo l’unità politica senza una maggioranza stabile razziale? No, alcuno. Coll’ombra storica dei neri nordamericani ridotti in schiavitù e discriminati dai bianchi, il futuro grande scisma negli Stati Uniti sarà gravido di odio e sangue, ed è molto probabile che sarà sull’orlo della guerra civile all’istante. Gli Stati Uniti sono il Paese col maggior numero di armi nucleari al mondo. La loro disintegrazione sarà di molto più grave dell’ex-Unione Sovietica. Sarà un disastro per l’umanità, il che è inimmaginabile. Trent’anni fa, tra noi e questa generazione, sembrava che l’immigrazione negli Stati Uniti fosse la fine inevitabile della nostra strada al successo nella vita. A giudicare dalla situazione attuale, nei prossimi 20 anni, la rotta dell’immigrazione sarà invertita e molti nordamericani vorranno andare in altri Paesi.
Entro 10 anni, gli Stati Uniti collasseranno? Sembra la conclusione di Arabian Nights, che disorienta le persone. Proprio come la disintegrazione dell’Unione Sovietica ben oltre le aspettative. La storia però è così, sempre piena di incertezze! Non si sa mai cosa succederà domani. Pertanto, crollo e disintegrazione degli Stati Uniti sono intrinsecamente nel regno del paradiso. Che cos’è il paradiso? Il film “Loying Gorge” del 1971 recava una meravigliosa analisi del cielo e dell’umanità. “Il bene e il male saranno ricompensati e la via del paradiso è la reincarnazione. Se non mi credi, guarda in alto, chi è perdonato dal cielo”. Una nazione, un Paese e un’entità politica sono proprio come una persona. Se cose cattive vengono commesse assolutamente, subirà anche vendetta da Dio.
Gli Stati Uniti hanno un’esistenza speciale. Secondo la gente comune, non fece del bene che per alcuni giorni nei 200 anni dalla fondazione. Una nazione a cui piace imporre la propria volontà su altre nazioni; a cui piace in ogni momento distruggere altre nazioni; un’entità politica che si espande ovunque, domina i popoli ovunque e ostenta la sua forza ovunque, alla fine avrà il giorno della fine. Forse questa è la vera legge della storia!
Così, sia che si tratti di storia, realtà o logica, gli Stati Uniti sembrano “avanzare coraggiosamente” verso il giorno del giudizio.
Kobayashi Koichi, Università di Nagoya
Fonte: https://www.masudsaidinstitute.org/2020/09/japanese-media-within-10-years-united.html
Traduzione di Alessandro Lattanzio: http://aurorasito.altervista.org/?p=15023