Benito Castorina: “Green New Deal e progetto vetiver”
Caro Paolo D’Arpini, è un racconto sui 102 miliardi (Piano Juncker: Fondi diretti, 60% a fondo perduto e 40% credito agevolato c/o BEI), assegnati all’Italia, che abbiamo perso il 31 dicembre del 2020, che avremmo potuto investire in base al piano che avevo fatto due anni fa (che ho illustrato in occasione di un convegno al Senato) e che è ancora valido come progetto pilota per i mille miliardi del Green New Deal europeo (2021 – 2050).
Anzi, va oltre gli obiettivi così lontani e limitati, non solo nel tempo, della UE.
Purtroppo noi che siamo riusciti a trasformare gli staterelli italiani, facendo dell’Italia “una dalle Alpi al Mar” abbiamo in pectore tutte le capacità di fare dell’Europa una dall’Oceano al Mare Nostrum e ai Paesi che ad esso si affacciano, ma per utilizzare questa potenzialità ci occorre una classe politica illuminata.
Partiamo dall’Italia e dalla sua incapacità di accogliere le idee dei suoi figli, creando danni a sè stessa e all’Europa che ha bisogno di creativi per trasformare il liberismo, liberismo che in questi ultimi 30 anni ci ha portati allo status quo e che deve essere elevato a liberismo sostenibile, che metta al centro la persona e i suoi valori, che metta al centro la natura e i suoi prodotti.
Sono stati messi in crisi i valori politici, religiosi, i valori del bene comune, a vantaggio dei valori economici che sono stati elevati a prodotti (si sono presi la licenza di creare un mercato di prodotti bancari, prodotti postali, ecc. , che prodotti non sono, di trasformare la carta di credito in carta di debito, iniziative in genere per creare una religione globale basata sugli interessi economici).
Mia cara Italia, mia cara Europa,
L’obiettivo della Commissione Europea è di raggiungere zero Emissioni di CO2 entro il 2050 e il tipo di interventi e il piano di seguito proposti consentono di abbassare la CO2 di quel 25% necessario per ripristinare i cicli vitali del pianeta, integrando l’iniziativa comunitaria con un contributo italiano qualificato.
Di seguito sintetizzo alcune delle possibilità di intervento col vetiver, che oltre ad abbassare la CO2 dell’aria, risolvono problemi ambientali che comunque si devono affrontare e che non si possono sanare per gli alti costi dei sistemi tradizionali, rendendoli sostenibili e cantierabili, in quanto, si abbassano i costi di intervento, non solo grazie all’utilizzo della pianta e delle relative entrate per la cattura e il sequestro della CO2, ma anche grazie ai ricavi della vendita dell’energia pulita prodotta con i reattori più avanti descritti.
Le possibilità di intervento col vetiver, di seguito indicate possono essere utilizzate anche singolarmente, ma sono state anche compendiate in un piano strategico pluriennale e sistemico, di cui invio gli allegati che lo compongono (Piano Riconversione Ecologica; Organigramma Piano; Piano Strategico ILVA).
Il piano, offre la possibilità di abbassare la CO2 dalle attuali 410 ppm a 330 ppm che ripristinano i cicli vitali, in quanto:
Propone un reattore che con un Kg di vetiver produce più di due metri cubi di gas di cui il 60% è idrogeno
https://youtu.be/6MbuJdRAKg4?list=PLE1DDE7EAFEEB55F7&t=265 questo l’esperimento per la produzione di idrogeno;
Crea nuove filiere per l’industria metalmeccanica con la produzione di laminati e la costruzione di reattori (uno per la produzione di idrogeno e l’altro per la produzione di metano);
Produce un reddito per la bonifica dell’aria. Un ettaro di vetiver cattura e sequestra 154 tonnellate l’anno di CO2 pari a un reddito di circa 3.800,00 euro/anno;
Consente di bonificare tutte le terre agricole inquinate e inutilizzabili, come la “Terra dei Fuochi“ e produrre alimenti veramente biologici
https://www.youtube.com/watch?v=gJq4itSbORk
Propone un reattore che trasforma la CO2 dell’aria in metano
(387) Andrea Capriccioli – ProGeo EOS Energetics – YouTube
Il vetiver bonifica aria, terra, acqua ed è una barriera al fuoco (389) gtj15 – YouTube
Prevede di fare caratterizzazione e monitoraggio dei terreni tramite il vetiver usato per le bonifiche , per il dissesto idrogeologico
https://youtu.be/6MbuJdRAKg4?list=PLE1DDE7EAFEEB55F7&t=104 , per la riduzione della desertificazione, per il progressivo superamento della tropicalizzazione, per la regimentazione delle acque con conseguente innalzamento delle falde acquifere, delle acque delle zone umide e di quelle dei laghi.
Prevede inoltre la cattura e il sequestro della CO2 impiegando le piante di vetiver che sono ricche di cellulosa per creare ogni tipo di prodotti in plastica, che vanno dai sacchetti ai mezzi di trasporto, agli arredi, al cappotto per le abitazioni.
https://youtu.be/LZ5ZP_Qtn4Y?list=PLE1DDE7EAFEEB55F7&t=460
La trasformazione in energia delle alghe utilizzate per la bonifica dei mari https://youtu.be/LZ5ZP_Qtn4Y?list=PLE1DDE7EAFEEB55F7&t=375 la geotermia https://youtu.be/bVqaOUGLCss?list=PLE1DDE7EAFEEB55F7&t=327; i biodigestori che impiegano le BAT, la bonifica delle aree di deposito dei resti delle lavorazioni delle cartiere, realizzata col vetiver, la cui biomassa diventa materia prima per la produzione della carta e della cellulosa policristallina
La produzione di un olio essenziale, che tra le sue particolari qualità ha anche quella di rendere solubile qualunque altro tipo di olio ed è quindi, molto usato nella industria cosmetica e farmaceutica.
Attiva quindi nuove filiere dall’industria siderurgica a quella degli arredi e delle suppellettili, dall’industria alimentare a quella farmaceutica, crea know-how, ma ciò che è più importante in questo periodo di è la creazione di milioni di posti di lavoro dal bracciante allo scienziato, molti dei quali all’aperto e quindi al riparo dei rischi covid.
Non solo si può rilanciare ricerca e innovazione, ma si possono aggiungere nuove pratiche o recuperarne altre come l’immagazzinamento della CO2 nei mobili in legno, nei tessuti da cellulosa, negli handcrafts in genere e progetti pilota per i Paesi in via di sviluppo per un impiego sostenibile delle risorse naturali.
Tutti i link consentono di conoscere il vetiver da vicino e le persone con le quali abbiamo fatto ricerche, interventi e verificato le potenzialità del vetiver.
Grazie, di cuore, per la cortese attenzione.
Benito Castorina