…il mondo si muove vorticosamente!
…il mondo si muove vorticosamente! Ve ne siete accorti? Se non ve ne siete accorti molto probabilmente state danzando con lui e state aspettando che il mondo vi porti nella condizione di un risveglio. Avete mai avuto bisogno di un aiuto? In genere quando ciò accade bisogna essere cauti nell’offrirlo. Le persone, gli animali, spaventati, sono nel panico e fanno cose sciocche. Come il tirarci nel loro mondo per avere conforto, invece di farsi trarre via dal proprio. L’aiuto deve venire in maniera quasi invisibile.
Per questo, da giorni, io sogno qualcosa che non c’è più nella mia vita; la mia vecchia casa, somma delle mie vecchie case. Sogno di annaffiare le piante e le osservo deperire con nostalgia. E’ il modo, credo, che il me stesso consapevole concede al me meno consapevole, di salvarsi. Un filo sottilissimo di amore che tenta di condurre Andrea fuori dal pericolo.
Il mondo necessita di amore, di attenzione e conforto continuato. Condivisione di risorse ed intenti. Di un senso per evolvere e crescere e non soggiacere all’entropia… per me… la legge dell’eterno rinnovo.
Oggi tutto questo sembra essere pericoloso. Siamo divisi, certamente per il bene del corpo per salvarci dal contagio, lasciando deperire l’anima e il corpo che dovevamo proteggere.
Potrei farvi esempi molto precisi, mostrarvi algoritmi, immagini e risultati; ma non servirebbero a nulla.
Chi sta affogando vuole solo tirarci nel loro mondo e chi è quasi salvo, vuole solo bellezza.
Ci sono poi molte altre categorie di persone nel mondo.
I ladri però sono i miei preferiti.
Molti tesori che affollano i musei sono il frutto del lavoro del ladro o il corredo di un morto (in qualche modo anch’egli un ladro suo malgrado per l’aldilà).
Durante i saccheggi i ladri nascondevano i tesori sottratti in luoghi a cui avrebbero poi in seguito fatto visita. Oppure erano proprio i possidenti che li nascondevano per una futura vita una volta che il pericolo fosse terminato. Grazie a loro si sono conservate tracce e memorie di un epoca che altrimenti sarebbe stata più fumosa.
La vita è un “dono curioso” disse una volta il vecchio che ho dentro di me. Ci conduciamo a fare cose per osservarle in un futuro e giudicarle. Alcuni di noi potrebbero aver osservato il tesoro che essi stessi hanno sottratto ad una casa patrizia romana dopo aver sterminato tutti. In quel passato avrà certamente avuto motivi validissimi per uccidere; così avrà pensato.
Di lui e di quel gesto, sarà rimasto poco e niente. Eppure davanti alla bacheca di quel museo, dinanzi a qualcosa, ad un palazzo o ad un paesaggio… molte volte ognuno di noi è stato rapito e condotto in un luogo “ideale”. Un luogo che ha avuto il potere di trarci via dalle nostre convinzioni per portarci in salvo verso la felicità.
Davanti alla bacheca con il piccolo tesoro di monete d’oro denarini d’argento, sesterzi …un sussulto ci avrà percorso per tutto il corpo. Memorie di vite che furono, fili sottilissimi che hanno lo scopo di farci vedere il vero valore delle cose.
Noi siamo ogni giorno veicolo per il divino. Che si percorrano azioni per il bene o per il male.
Poco importa ad un primo sguardo, eppure il bene porta sempre un tesoro in corredo. La felicità.
Ho sempre avuto l’idea che il peggiore giudice di me stesso sarei stato io. Era talmente radicata questa convinzione in me fin dalla più tenera età, che mi sono portato avanti ed ho iniziato a giudicarmi molto presto.
Vedete stanno accadendo talmente tante cose che se vi dicessi cosa vedo ne sareste infastiditi…ed allora vi dirò che ogni tesoro che l’uomo ha trovato è un tesoro che qualcuno voleva conservare per un qualche motivo.
Anche la natura, di cui l’uomo è una piccola parte, si comporta nel medesimo modo. Costruisce e trasforma la vita in modo da schiudere tesori continuamente. Un diamante è un tesoro; qualcosa che è sedimentato e si è trasformato per milioni di anni.
Un cristallo è un tesoro. Un piccolo frutto che cresce su un albero è un tesoro per il merlo affamato in inverno.
Ho idea che per ognuno di noi il concetto di tesoro sia variabile e debba esserlo. Ad ognuno, una necessità ed un bisogno ed un tempo per comprenderlo.
Questa è un epoca straordinaria poiché il mondo è sempre straordinario.
In questi due giorni ho lavorato ed osservato me stesso, ho dipinto e continuato ad aggiungere memorie nel mio laboratorio.
Mi scopro vecchio e poi bambino e poi di nuovo vecchio ad osservare un mondo che cerca in tutti i modi di rivelarsi agli uomini e di salvarli per amore. Solo che lo fa con discrezione e rispettando le regole che ognuno di noi detta a se stesso.
Andrea Santini
Integrazione di Sonia Bernini:
“Chiusi da 10 mesi.
Senza vita sociale da 10 mesi.
300.000 imprese fallite.
Economia distrutta. Scuole cancellate.
Costituzione calpestata nella sua parte essenziale.
Da 10 mesi vi raccontano di tutto.
Quando riprenderanno, tra poco, licenziamenti e sfratti, le urla di dolore si sentiranno oltre i muri delle celle dei vostri penitenziari domestici.
Con la mascherina si sarebbe risolto tutto. Coi guanti. Col gel disinfettante. Con le chiusure. NIENTE.
TUTTO COME PRIMA.
La mandria doveva essere lentamente addomesticata, censita, stordita.
E da storditi, ammesso che prima eravate svegli, vi propinano una fialetta nel braccio. L’ennesima soluzione salvifica.
Questa volta però ve lo dicono già prima: non cambierà niente.
Mascherina ancora. Distanziamento ancora. Chiusi ancora.
L’unica cosa che cambia è che avete il rischio di far impazzire le vostre cellule e il vostro corpo sarà in buona compagnia col cervello, già al manicomio da 10 mesi.
Nessuno garantisce niente, ma tutti parlano e si affannano a spiegare. Garanzie? Zero.
Se compri un oggetto, hai la garanzia legale di 2 anni o di 1 anno. Il vostro corpo vale meno di una lavatrice. Non è garantito nemmeno 1 mese. Ma è il vostro contenitore, ed è uno soltanto. E i pezzi di ricambio non ci sono.
Chiusi da 10 mesi….con la paura di morire, ma già morti dentro.
E si mettono pure in fila. Alleati dei criminali.
Io non l’ho mai visto uno schiavo che applaude chi lo frusta mentre lo tiene legato ad una catena…”
(Sonia Bernini – Da Facebook)