ONU. Trattato per la Proibizione delle armi nucleari – Proposte azioni pubbliche di sostegno da svolgersi in Italia
Il 22 gennaio 2021 entrerà in vigore il Trattato per la Proibizione delle armi nucleari. Infatti, il numero necessario di paesi ha finalmente ratificato il trattato approvato dall’ONU il 7 luglio 2017. Naturalmente, tra i paesi che non hanno ratificato il trattato figurano l’Italia, gli USA e gli altri paesi NATO.
Secondo il Documento dell’ONU diventerà illegale non solo l’uso ma anche la produzione o semplicemente l’immagazzinaggio di bombe nucleari. Non solo, ma ciò vale anche per i paesi – appunto come gli USA e l’Italia – che non hanno ratificato il trattato.
Sarà un giorno da festeggiare, dunque? Sì, ma ancora di più dovrà essere il giorno in cui ci impegniamo di far rispettare il Trattato dai nostri rispettivi paesi. Perché, come si sa, l’ONU non ha un forza di polizia che possa intervenire per far rispettare le leggi che approva. Tocca dunque a noi cittadini dei singoli stati far appello a quelle leggi, in sede nazionale, per farle rispettare.
Ma, prima, bisogna creare un movimento d’opinione favorevole all’effettiva proibizione delle armi nucleari, disposto a mettere pressione:
– sul governo italiano per notificare il Pentagono che non saranno più tollerate sul suolo nazionale le 82 bombe nucleari stoccate a Ghedi e a Aviano;
– sul governo statunitense per abbandonare il programma di sviluppo e di produzione di nuovi ordigni e per iniziare la dismissione degli ordigni esistenti, in maniera coordinata con gli altri paesi detentori di armi nucleari. La Cina (paese detentore) ha già dichiarato una sua disponibilità.
Missione impossibile? Forse no.
(1.) Anche la proibizione della pena di morte in Italia e in molti stati dell’USA sembrava impossibile un secolo fa. Ora quella proibizione esiste e viene rispettata. (In verità, in Italia, viene rispettata dall’esercito solo di reticente, a partire dal 1994.)
(2.) Anche la proibizione dell’uso dei gas velenosi sembrava impossibile prima della Convenzione di Ginevra del 1929. Certo, qualche volte oggi uno Stato fa comunque uso dei gas velenosi; ma ciò può esporre quello Stato a pesanti sanzioni da parte della “comunità internazionale” proprio perché esiste un trattato che li vieta. Naturalmente, se quel paese si chiama USA, la “comunità internazionale” tende a chiudere un occhio. Non solo ma può avvenire il contrario, come nel caso della Siria: il trattato può essere invocato per sanzionare e anche bombardare un paese che si pretende soltanto, senza prove, abbia usato un gas velenoso!
Rimane comunque questo dato di fatto: le Proibizioni internazionali hanno un peso potenzialmente notevole nella lotta per la pace — il tutto sta nel farle rispettare nella maniera giusta e senza abusi.
Cosa possiamo fare noi, allora, per creare un movimento d’opinione favorevole all’effettiva proibizione delle armi nucleari attraverso la loro dismissione?
Sta nascendo un Movimento che vuole lanciare una serie di iniziative a Roma ed in altri luoghi d’Italia, a partire dal 22 gennaio stesso. Se siete interesati a partecipare o proporre qualche azione da svolgersi nei prossimi mesi potete contattare il coordinamento: paxpptradatevarese@gmail.com – patrick@boylan.it – mari.liberazioni@yahoo.it
Patrick Boylan, Marinella Correggia, Elio Pagani