No all’intervento contro la Bielorussia dei “democratici” Fassino, Cabras ed altri – Lettera Aperta
“Onorevoli Fassino e Cabras ed altri, sono rimasta spiacevolmente sorpresa dal vostro appoggio alla risoluzione sulla Bielorussia (https://www.camera.it/leg18/824?tipo=A&anno=2020&mese=09&giorno=01&view=filtered_scheda&commissione=03).
La risoluzione è del tutto simile a una delle tante che, a livello italiano, europeo o dell’Onu, negli ultimi decennii hanno spianato la strada, per dolo o colpa grave, a sciagurati interventi da parte dei paesi occidentali: guerre di aggressione, “rivoluzioni” colorate, colpi di Stato sotto copertura. E’ proprio vero che, come ammoniva Antonio Gramsci, “la storia è un’ottima maestra ma non ha allievi”.
Marinella Correggia
P.S. – Di seguito un documento che dovrebbe far riflettere. E’ una lettera che sindacalisti e lavoratori ucraini scrivono ai loro colleghi della Bielorussia. Un monito e una preghiera a non avallare un’altra Maidan.
Lettera APPELLO DeI LAVORATORI Ucraini DI KHARKOV E MARIUPOL, Ai LAVORATORI DELLA BIELORUSSIA
Abbiamo ricevuto da sindacalisti e lavoratori dell’Ucraina questa lettera appello dove si rivolgono ai lavoratori bielorussi. Un monito a non cadere nella trappola che hanno davanti a loro, che li porterebbe all’abisso sociale, che oggi in Ucraina essi vivono quotidianamente dopo EuroMaidan e i processi di “democrazia” e “libertà” lì portati dagli stessi burattinai all’opera in Bielorussia oggi…
Uno stesso monito che già negli scorsi anni avevano più volte denunciato anche i nostri lavoratori della ex Zastava in Serbia…dopo che la Jugoslavia e la Serbia furono state “liberate” dalla NATO e dall’occidente.
La speranza è che il governo e le forze patriottiche e sociali bielorusse, riescano a fermare il “BIELOMAIDAN”.
“ Noi lavoratori della regione di Kharkov in Ucraina, ci appelliamo ai lavoratori della Bielorussia, a non cedere alle false richieste di sciopero dei cosiddetti oppositori, che chiedono di non riconoscere i risultati delle elezioni presidenziali. Il loro obiettivo è la distruzione, nell’interesse delle società transnazionali che sono dietro le agitazioni, dei collettivi di lavoro, il sequestro e la privatizzazione delle imprese bielorusse al fine di dominare i mercati, i loro concorrenti e impadronirsi del paese.
Il tragico esempio dei lavoratori ucraini, decine di migliaia dei quali sono stati ridotti in miseria e licenziati, dopo la “rivoluzione della dignità” di “euromaidan”, che ha portato al potere i furfanti, ne è una conferma. Hanno distrutto l’industria automobilistica nazionale, l’industria aeronautica, le costruzioni navali, la fabbrica di trattori di Kharkov e centinaia di altre imprese, i cui prodotti erano forniti a dozzine di paesi in tutto il mondo, ora hanno interrotto la produzione e sono chiuse. La stessa sorte attende le vostre imprese in caso di rovesciamento del governo legittimo e del presidente legalmente eletto, Lukashenko.
Le famose fabbriche BelAZ, MAZ, Minsk Tractor Plant e molte altre imprese, che oggi vi danno un lavoro dignitoso e portano entrate milionarie al budget dello stato, garantendo di assicurare i vostri molteplici programmi sociali, andranno in bancarotta e saranno vendute all’asta in parti frazionate. Decine di migliaia di lavoratori perderanno il lavoro e migliaia di famiglie il sostentamento.
La terra bielorussa sarà venduta a latifondisti internazionali e l’agricoltura bielorussa sarà distrutta, come è stata distrutta, ad esempio, nella vicina Lituania, le cui autorità stanno sostenendo attivamente un colpo di stato in Bielorussia. Importerete patate dall’Egitto e latte dalla Polonia.
Riforme secondo le imposizioni del FMI, riduzione della dipendenza dal credito e introduzione di una gestione esterna, molteplici aumenti di prezzi e tariffe, distruzione del sistema sanitario e scolastico: questo è ciò che il Maidan ha portato ai lavoratori ucraini.
Proteggete la vostra indipendenza e non permettete che i predoni d’oltremare, distruggano ciò che è stato creato dalle vostre mani lavoratrici.
Durikhin Nikolay Semyonovich, montatore-assemblatore di meccanica di precisione presso NPO Kommunar, costruttore di macchine eroe del lavoro dell’Ucraina, detentore degli ordini della bandiera rossa e del distintivo d’onore patriottico.
Zhovnirenko Alexander Yakovlevich, ingegnere energetico dell’impianto di Svet Shakhtyora e altri del collettivo di lavoro.
Lavoratori della Bielorussia!
Noi, i lavoratori della più grande impresa in Ucraina, il Mariupol Metallurgical Plant, che prende il nome Ilyich, ci rivolgiamo a voi in relazione agli eventi che stanno investendo la vostra repubblica in questi giorni.
Stanno lanciando scioperi e, scanditi dalle indicazioni dell’opposizione politica, chiedono di scendere in piazza per chiedere la ripetizione delle elezioni presidenziali del 9 agosto, a causa di gravi sospetti di voto fraudolento. Le elezioni presidenziali sono un affare interno degli elettori bielorussi e non abbiamo il diritto di imporvi la nostra opinione da qui.
Ma, in relazione al fatto di ciò che noi, lavoratori dell’Ucraina, abbiamo vissuto dopo il crollo dell’URSS e, soprattutto, nel 2014, la cosiddetta “rivoluzione di Maidan”, vogliamo mettervi in guardia contro l’uso della solidarietà da parte di forze estranee a voi, appartenenti a organismi stranieri e agenti locali dei loro interessi.
Nel 2014 in Ucraina ha avuto luogo un colpo di stato, che i suoi organizzatori hanno soprannominato la “rivoluzione della dignità”. Tutto è iniziato con pacifiche manifestazioni giovanili per l’adesione all’Unione europea. Ben presto furono affiancati e in seguito scalzati dai nazionalisti fascisti locali. In piazza sono comparse “bottiglie molotov”, sbarre di ferro, armi da fuoco catturate a unità militari e strutture della milizia. Hanno poi iniziato il sequestro di edifici delle autorità statali e locali. I partecipanti al colpo di stato sono stati attivamente supportati dalle ambasciate degli Stati Uniti e dell’Unione europea. Da lì provenivano anche le risorse finanziarie.
Così la borghesia “compradora” è salita al potere in Ucraina. Come conseguenza, negli ultimi 6 anni, l’Ucraina è diventata il paese più povero d’Europa. Centinaia di imprese industriali delle industrie di costruzione di macchine e aeromobili hanno cessato di esistere, l’agricoltura è stata distrutta. Ci sono anche imprese di materie prime che forniscono industrie ad alta tecnologia in Occidente. Come risultato dell’ “ottimizzazione del personale”, lo sfruttamento dei lavoratori lì è notevolmente aumentato lì. L’assistenza medica altamente qualificata e l’istruzione superiore sono diventate inaccessibili alla maggior parte dei lavoratori. Le tariffe per l’alloggio e le utenze, i viaggi sui mezzi di trasporto spesso superano le capacità finanziarie della maggioranza dei pensionati e fino a un terzo dei lavoratori.
Milioni di operai, ingegneri, insegnanti, operatori sanitari cercano lavoro all’estero.
L’Ucraina è impantanata in un debito multimiliardario con il Fondo MonetarioIinternazionale e altri squali finanziari negli Stati Uniti e nell’Europa occidentale. Lo stato è sotto il loro vero controllo.
Queste sono le realtà della nostra vita oggi.
State in guardia! Non permettete lo stesso a casa vostra, nella fraterna vostra Bielorussia!
Khabarov Vladimir, stabilimento metallurgico MMP e altri lavoratori del collettivo di lavoro
A cura di Enrico Vigna SOS UcrainaResistente/CIVG