Il Referendum per la riduzione dei Parlamentari spiegato da Vito De Russis
Il 20 e 21 settembre 2020 si vota il referendum sulla riduzione della QUANTITA’ del numero dei Parlamentari italiani rispettando il dettato Costituzionale. GRAZIE alla Liberazione (25 aprile 1945: guerra vinta dai Partigiani), alla Repubblica (2 giugno 1946: voluta dalla maggioranza degli italiani) e alla Costituzione (01.01.1948: dell’Assemblea Costituente) siamo Cittadini liberi di dibattere quel quesito referendario sostenendo la propria libera scelta.
Invito chi interviene:
A) a non dimenticare che la Popolazione italiana attuale. di 60 milioni e 244 mila abitanti al 31 dicembre 2019, è in calo da alcuni anni; e che la tecnologia ha rivoluzionato la nostra vita umana, civile e sociale;
B) a non dimenticare che nella quantità della RAPPRESENTANZA DEL POPOLO, oltre ai 945 Componenti del Parlamento interessati dal Referendum, sono compresi i Componenti degli oltre 8mila Consigli Comunali, degli oltre 100 Consigli Provinciali e dei 20 Consigli Regionali;
C) a non dimenticare che negli ultimi 20anni (2001-2020):
- la quantità della RAPPRESENTANZA DEL POPOLO degli oltre 8mila Consigli Comunali e degli oltre 100 Consigli Provinciali E’ STATA RIDOTTA del VENTIPERCENTO (20%);
- la quantità della RAPPRESENTANZA DEL POPOLO dei 20 Consigli Regionali E’ STATA RIDOTTA del QUASI TRENTAPERCENTO (quasi 30%);
- il 66,67% (i 2/3) dei Componenti del Parlamento (la Camera) era NOMINATA dai Partiti/Movimenti e NON ELETTA dal Popolo sovrano (per effetto della Legge “Porcellum” applicata per ben 12anni: 2006-2018).
(Alzi la mano chi considera, per esempio, le sempre più fallimentari Amministrazioni di Roma di questi ultimi 20anni causate dalla citata riduzione quantitativa dei Consiglieri Comunali Romani: da 60 a 48.)
D) a non dimenticare il seguente quesito referendario:
“Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari’, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?”;
E) a non dimenticare che, oltre alla quantità della RAPPRESENTANZA, è importante assai la QUALITA’ e FINALITA’ di ogni singolo Rappresentante.
Non è peccato se chi già ha espresso la propria volontà elettorale riscontri la sua validità al contenuto del presente invito.
Dalla storia dei Referendum italiani si deduce che, col prossimo Referendum:
- un sonoro NO lascerà immutata la Quantità dei Parlamentari, in forte contraddizione con quanto già realizzato (vedi sopra, lettere C);
- un sonoro SI attiverà il Parlamento (Camera e Senato), per decine di anni, a continuare a ignorare anche quest’altra massiccia volontà popolare (referendum 1993: SI per abolire il finanziamento ai partiti; problema chiuso nel 2017 ovvero VENTIQUATTRO anni dopo; referendum 2011: SI per Acqua Pubblica; siamo a NOVEANNI di profondo Silenzio dei 945 Componenti Parlamentari).
Il SI, con ritardo, egualizza-normalizza la quantità della Rappresentanza: già ridotta tutta quella vicina; ancora integra quell’unica lontana (vedi lett. B);
Il SI, chiude il capitolo sulla “QUANTITA’ ” e apre (dovrebbe aprire) l’importante capitolo sulla “QUALITA’ e FINALITA’ ” della Rappresentanza vicina e lontana.
Vito De Russis
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Commento di Giovanni Russo Spena: “Caro Vito MI Hai convinto. Voto no con grandissime motivazioni. Per la costituzione contro la demagogia populista che ci porta al presidenzialismo e alla secessione delle regioni ricche. Saluti…”
Risposta di Vito De Russis: “Carissimo Giovanni, continuo a gradire i tuoi interventi che, come puoi notare, mi spronano a chiarire quanto ho già espresso.
A questo punto scatta la mia personale cultura sul “se” che è, normalmente, ritenuto “distorsivo” nel settore Storia: <> e apro una parentesi.
C’è il fascismo e c’è un paese del sud di circa 11mila abitanti con n. 5 carabinieri, n. 6 finanzieri e n. 3 sovversivi.
Immediatamente dopo l’8 settembre 1943 arriva l’esercito dei nuovi Alleati e il loro Comando si installa in quel paese; i fascisti sono scomparsi da parecchio.
Uno di quei 3 sovversivi, che chiameremo Millo, parla molto bene la lingua di questi Alleati che lo coinvolgono immediatamente nei loro rapporti con la popolazione locale e territoriale.
Anche i paesani lo tirano per la giacca e, parecchi nuovi protagonisti, gli offrono la Guida dei loro neonati partiti.
Ad ogni “delegazione” che l’andava a incontrare, Millo chiedeva dove stavano durante il regime ed ascoltava le loro risposte.
Al termine, pacatamente e a bassa voce, chiamandoli per nome, diceva: “Se invece di 3 (sovversivi. mia nota) noi eravamo 30 su 11mila, i 6 finanzieri e i 5 carabinieri non potevano gestire i loro programmi; dovevano far intervenire l’esercito. E se invece di 3 noi eravamo 300 su 11mila? Ridevamo noi. SI, ridevamo noi ed era un’altra Storia.”
Chiusa parentesi
Non solo non è peccato – ma, secondo me, è crescita culturale individuale e sociale – se chi già ha espresso la propria volontà elettorale riscontri la. sua validità al contenuto del presente invito.
Dopo il Referendum – e a prescindere dal risultato e dalla sua applicazione (il No è automaticamente e immediatamente in vigore; per il SI, non esistendo Obblighi, la RAPPRESENTANZA Parlamentare decide, se e quando, la sua reale applicazione: 24 anni per abolire il finanziamento pubblico ai Partiti; già 9 anni di Silenzio sull’Acqua Pubblica) – sono disponibile a discutere, puntoxpunto, ogni aspetto della Rappresentanza del popolo italiano: quantità, qualità e finalità: da quella della porta accanto a quella dei Portoni Parlamentari. e dei Colli.
Buona salute. Vito De Russis”
Commento di Antonia Sani: “La vittoria dei SI sarebbe terribile…”
Commento di Gregorio de Falco: “Il Movimento 5 Stelle saliva sui tetti per difendere il Parlamento dalla dittatura del voto di fiducia. Girava l’Italia in scooter per difendere la democrazia rappresentativa che Renzi voleva tagliare “per un caffè all’anno”.
Quattro anni dopo è cambiato tutto. Con il M5S al Governo il voto di fiducia è una costante, il Parlamento è diventato un inutile orpello da “sfoltire”, un agglomerato di “poltrone” da tagliare, magari da sostituire con una piattaforma online.
Qui non si tratta di difendere i parlamentari, ma di difendere la dignità dell’istituzione Parlamento e le sue prerogative costituzionali.
Sono felice che la consapevolezza di voler respingere questa riforma indecente e pericolosa stia maturando proprio e soprattutto nei giovani, a cui va il mio incoraggiamento e sostegno. L’entusiasmo dei tanti ragazzi che in queste ore si stanno organizzando ed impegnando sarà decisivo per vincere la battaglia in difesa della Costituzione. I partiti hanno dimostrato poco coraggio, sottomessi alla misera logica del consenso elettorale. Andiamo avanti con fiducia, consapevoli di essere dalla parte giusta della storia.” (Gregorio de Falco)