Ubriachi d’informazione, ancora ci scriviamo… – Lettera a Il Giornaletto di Saul
Caro Paolo, non so perché hai girato questa mail e la tua risposta. (*) Interpreto a modo mio, spero ti possa essere utile. Fabrizio ha ragione che abbiamo tanto da leggere, soprattutto adesso che siamo sommersi di messaggi pro e contro la situazione attuale.
Io ammetto che il Giornaletto di Saul lo leggo meno di prima, non perché sia meno interessante, ma perché probabilmente, invecchiando, perdo un po’ la capacità di concentrazione, mi stanco di più e sono sommersa da tante mail, messaggi FB e Messanger e dalle mie tante amicizie sparse per il mondo che richiedono ogni tanto la mia attenzione.Non so chi sono io. Gli altri mi dicono che hanno bisogno di parlarmi per tranquillizzarsi. Spesso non sono tranquilla nemmeno io, ma faccio percepire il contrario e forse è per questo che sono richiesta.
Ma chi sono io? Un camaleonte? Sono acqua che si adatta ai contenitori?
E in tutto questo a volte rifuggo certe tematiche impegnate, perché so di non poter fare niente, se non esprimere la mia opinione, e sappiamo che di opinionisti, in giro, ce ne sono anche troppi!
Tu scrivi il tuo Giornaletto, tanti lo apprezzano e la periodicità dipende da te. In questo periodo in cui tutto è rapidissimo e una notizia fa il giro del mondo in pochi secondi, credo che il ritmo quotidiano sia la cosa giusta. Dopo una settimana certe notizie è inutile proporle, sono già superate.
Sicuramente lo fai per te, ma va bene così! Perché no? Procedi e “non ti curar di loro”… fai quello che senti. Dopo tutto la nostra età ci offre dei privilegi… non dobbiamo più rendere conto a nessuno.
Un grande abbraccio, un saluto a Caterina e proviamo ad uscirne.
Ciao, Franca
Mia rispostina:
Cara Franca, in qualche modo sono riuscito a solleticare la tua voglia di partecipazione, anche se senza alcuna intenzione da parte mia. Nel senso che mi sono accorto solo ora di aver inserito fra i destinatari, della risposta a Fabrizio, anche il Google Group de Il Giornaletto di Saul. Forse a causa dei soliti automatismi telematici.
Sì, tu dici, cara Franca, che Fabrizio ha Ragione affermando che abbiamo tanto, troppo, da leggere, e che siamo subissati da notizie che corrono più veloci della nostra capacità di assorbimento. Allo stesso tempo ammetti che una cadenza settimanale invecchierebbe troppo le notizie e che quasi quasi anche un Giornaletto quotidiano è troppo dilungato nel tempo, poiché siamo avvezzi al mordi e fuggi.
Sempre appresso alla prossima notizia che non può attendere, siamo ubriachi informatici, alla Nirvana. Divoriamo i flash di notizie come fossero immagini di sogno. Nella commedia “Caba-Zen” (https://auser-treia.blogspot.com/2019/10/treia-30-novembre-2019-caba-zen-pot.html), recitata l’inverno scorso al teatro di Treia le chiamavo “immagini parlanti”. Il teatro delle immagini parlanti è quanto viviamo in questo momento di ebbrezza telematica.
Dobbiamo per forza riempire il nostro vuoto esistenziale con l’illusione del pensiero continuo, ininterrotto. Non ci basta più inventare dobbiamo ricorrere al riciclaggio. La fantasia si perde nell’illusione. Leggiamo? Siamo ancora in grado di leggere? Siamo ancora in grado di scrivere? Forse non più… siamo solo in grado di proiettare flash, immagini parlanti, appunto! Solo così possiamo credere in noi stessi. Il pensiero ci perseguita: “Cogito ergo sum”.
Ma chi sono io? Appunto… questo è il quesito al quale rifuggiamo. Una massa di pensieri non fa una identità.
Cordiali saluti, Paolo
Commento ricevuto via email da AMC: “Non sono affatto d’accordo con questo Fabrizio scortese, inopportuno e arrogante come se lui fosse tutti e che tutti dovessero accordarsi con lui, con la sua organizzazione del tempo e le sue priorità. Personalmente, sono contenta di ricevere il Giornaletto tutti i giorni con l’attualità, un settimanale è altra cosa e non vedo perché Il Giornaletto di Saul dovrebbe passare dall’attualità ad, esclusivamente, articoli di fondo, da un piacere quotidiano a un piacere settimanale. Il Giornaletto va benissimo cosí com’è, mi congratulo con Paolo, lo ringrazio e lo incoraggio a continuare ad informarci quotidianamente…” (AMC)
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(*) Lettera a cui Franca fa riferimento (pubblicata su: https://saul-arpino.blogspot.com/2020/04/il-giornaletto-di-saul-del-26-aprile.html)
Scrive FDJ: “Ciao Paolo, sei infaticabile! Ma non sarebbe meglio un giornaletto settimanale con approfondimenti e contributi anziché uno quotidiano? E’ complicato leggerlo quotidianamente perché come sai i ritmi della vita moderna sono incompatibili con l’attenzione che richiede la lettura di una così interessante e utile iniziativa. A meno che tu non lo faccia per te o per ricordare che ci sei ancora…”
Mia rispostina: “Caro FDJ, seguo la tradizione dei quotidiani tradizionali: ogni giorno pagine e pagine, ma chi legge gli articoli? Al massimo qualcuno scorre i titoli ed uno su cento legge un articolo per intero… Ebbene io scrivo per quello (oltre che per me stesso)!”