Salvaguardare i diritti dei lavoratori del servizio sanitario pubblico!
Per far fronte alla vera emergenza, contro il Coronavirus l’unica via è organizzarsi nelle aziende, negli ospedali e su tutto il territorio nazionale. Sono numerosi gli esempi di operai, lavoratori, organizzazioni popolari all’opera in queste settimane a mobilitarsi perché a pagare la crisi sanitaria, economica e politica in corso nel nostro paese non siano le masse popolari ma chi questa crisi ha generato, i padroni.
L’emergenza sanitaria in corso nel nostro paese è, infatti, un effetto della crisi generale del sistema capitalista e della deriva in cui sta trascinando i servizi pubblici, i diritti a una vita dignitosa e un ruolo attivo nella società, patrimonio della prima ondata delle rivoluzioni proletarie che seppur non affermandosi in nessun paese imperialista hanno dato impulso anche in questi paesi a conquiste di civiltà e benessere.
La pandemia in corso ha solo mostrato una volta di più il fianco scoperto della borghesia, la sua incapacità di dirigere la società se non con la devastazione, la concorrenza spietata e gli interessi individuali di ciascun gruppo di capitalisti al profitto anche se questo significa povertà, precarietà, morte. In queste settimane gli operai, i lavoratori e le masse popolari di ciò stanno facendo scuola, a un livello ancora superiore di quanto fatto finora e in vari modi si stanno muovendo per porvi un argine.
I lavoratori della sanità pubblica, una delle categorie che questa emergenza sanitaria sta mettendo al centro della scena, con le istituzioni e i padroni a incensarli come “eroi” mentre li spremono come limoni facendoli lavorare il triplo, senza adeguate misure di sicurezza ed esposti al contagio. Non bastano le minacce dei padroni di licenziare gli operatori sanitari che si rifiutano di lavorare a queste condizioni o che fanno partire denunce pubbliche e azioni di protesta, gli ospedali e le strutture sanitarie a macchia di leopardo in tutto il paese stanno diventando luogo in cui la sfiducia, la rabbia e l’insubordinazione verso la borghesia e i suoi rappresentanti politici trova forme di organizzazione.
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