Contagio, controllo sociale e pazzia collettiva – Corrispondenze
Mi trovo in pausa forzata dato che le scuole e i luoghi di cultura in generale sono chiusi per disposizioni “dall’alto” a causa del coronavirus. Colgo l’occasione quindi per esprimere qualche considerazione che mi sembra importante. La paralisi sociale a cui stiamo assistendo in questi giorni è un sintomo evidente del sonno delle coscienze. La priorità è vincere la paura, non vincere il virus. La paura è uno dei più efficaci strumenti di controllo e di manipolazione.
Invece che distrarre il popolo quiescente con la fobia di un banale virus influenzale, sarebbe ora di allarmarsi per la catastrofe ambientale e climatica che stiamo provocando, per tutti gli animali che si estinguono a causa nostra, per i cambiamenti climatici, per le api in diminuzione, per il 5G di cui in tv nessuno parla. Altro che corona virus. I media (tg in primis) che scatenano questo allarmismo inutile invece che fare vera informazione come sarebbero pagati per fare, dovrebbero essere denunciati per procurato allarme.
Oltretutto in questi giorni la chiusura è imposta a scuole, teatri, cinema, musei e centri culturali vari, ma non ai centri commerciali e ai supermercati in cui si assembrano anche molte più persone, ma in cui si fa girare l’economia. Chi ha paura è funzionale al sistema, perché per esorcizzarla va in giro a spendere soldi inutilmente.
La paura è il vero nemico da combattere, chi è al potere sa bene che quando le persone vivono nella paura sono più docili e ubbidienti, si possono comandare, mentre l’assenza di paura rende liberi e meno manipolabili. In questi giorni in cui tutto sembra fermarsi, chi è più consapevole usa il tempo per dedicarsi ad attività rigeneranti e significative: leggere, scrivere, dipingere, fare giardinaggio, fare qualche attività manuale.
Ciò che dovrebbe davvero spaventare non è il coronavirus, ma il progetto diabolico che c’è dietro a questo delirio collettivo indotto. Io comunque domani vado (come mio solito) in un posto molto poco frequentato dagli esseri umani, nel tempio più bello creato dalla Natura: un bosco.
Linda Guerra – teodolinda.guerra@libero.it
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Anagramma di CORONAVIRUS: “carnivorous” – Interessante no? (Marco Bracci)
Commento di Michele Rallo: “….va detto che l’approccio italiano al pericolo del contagio è stato, quanto meno, inadeguato; per certi versi, anzi, addirittura ridicolo. A salvarsi, solamente la buona volontà del ministro della Salute, Roberto Speranza (LEU), che ha cercato di districarsi come meglio ha potuto. Vedi comunicato stampa del Governo: http://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-33/14204?fbclid=IwAR0X6ZI5BPsBuTg5sc1YhdktwgP6PTkrdwcs0o8GNfFqCv9TPR_VnwnoQa8”
Commento di NPCI: “Stando alle autorità e al sistema di intossicazione dell’opinione pubblica, l’emergenza della popolazione italiana sarebbe il Coronavirus, un’epidemia poco più grave (diciamo dello stesso ordine di gravità) di una ricorrente influenza invernale quanto agli effetti sanitari sugli esseri umani, con la sola aggravante che i laboratori e l’industria farmaceutica (occupati a valorizzare il capitale dei rispettivi proprietari) non hanno ancora messo a punto né un vaccino per prevenirne radicalmente i sintomi né messo universalmente a disposizione della popolazione un sistema di prevenzione di qualche efficacia. Perfino la rilevazione del virus e l’isolamento degli affetti sono intralciati dallo stato del sistema sanitario, in larga misura in mano a congregazioni religiose e a privati capitalisti…”