America del Nord. Precedenti storici della guerra batteriologica…
America del Nord 1600 / 1700
“I contatti fra i nativi delle pianure e gli Europei, o meglio, Euroamericani poiché si presentano come appartenenti a un’entità politica separata dall’Europa, gli Stati Uniti d’America, risalgono agli inizi dell’Ottocento. Ed è un rapporto che entra subito in crisi.
Assieme alla pressione espansionistica e militare, causa prima della conflittualità, gli Euroamericani conducono una sistematica politica di genocidio. La propagazione del virus del vaiolo, che avviene come atto ostile deliberato oltre che per contatto fisico casuale, sta alla radice della drammatica e progressiva riduzione delle popolazioni native e rappresenta uno dei primi esempi di guerra batteriologica. Era stato Jeffrey Amherst, comandante dell’esercito inglese durante la guerra contro Francesi e Indiani per il dominio del Canada, detta dei Sette anni (1756-1763), a raccomandare ai suoi subordinati di far ricorso ai batteri. «Farete bene – scriveva Sua Eccellenza – a infettare gli Indiani servendovi delle lenzuola dei malati di vaiolo»
Il vaiolo, divenuto una “normale” arma contro i “selvaggi”, aveva assunto carattere ideologico religioso da quando, nel 1600, il puritano John Winthrop (1588-1649), governatore del Massachussetts, riferendosi alla Virginia, scrisse: «gli Indiani di queste zone sono quasi tutti morti di vaiolo. E così il Signore ci ha fatto capire il nostro diritto su queste terre»”
Chiedo scusa per l’autocitazione, ma chi legge può documentarsi attingendo i dati dal mio breve saggio “Tribù indiane – Capitale e Proletari Nella Storia del Nord America”.
Grato per l’attenzione, Giorgio Stern
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Commento di Adriano Colafrancesco: “…è credibile che anche riguardo la vicenda del Coronavirus in Cina si possa trattare di guerra batteriologica scatenata dagli Stati Uniti d’America nei confronti del Governo di Pechino, come paventato dal filosofo Diego Fusaro? O si tratta invece di uno scenario assolutamente “impossibile”, come molti commentatori sostengono in televisione o sui giornali, cioè mero complottismo? Secondo Gabriele Vietti si può dimostrare scientificamente che lo scenario della guerra batteriologica è quello più plausibile…”
Integrazione di Viktor Mikhin: “La domanda principale è chi trae beneficio dal fatto che l’ennesima epidemia abbia isolato una nazione potente come la Cina. La risposta alla domanda è ovvia: L’epidemia causata dal nuovo coronavirus (2019-nCoV) che ha colpito la Cina è molto probabilmente vantaggioso per gli Stati Uniti. E peggio è la situazione per Pechino, meglio è per Washington, soprattutto perché le prospettive sull’epidemia sembrano al momento desolate…” Continua al link:
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