Petizione per l’aumento dei parlamentari (e contemporanea diminuzione degli stipendi, dei privilegi, dei vitalizi, ecc.)
Il numero di parlamentari fu stabilito dalla Costituente in rapporto alla popolazione: uno ogni 40.000 cittadini.
Altrimenti come fa il parlamentare a mantenere le relazioni con essi ed a rappresentarli, raccogliendone le istanze?
Siccome la popolazione dal 1948 ad oggi è aumentata da 40 milioni a 60, per rispettare lo spirito originale della Costituzione il numero di parlamentari dovrebbe essere accresciuto del 50%.
E, naturalmente, dovrebbe essere reintrodotto il voto di preferenza, unico strumento con il quale l’elettore può scegliere davvero i propri rappresentanti, invece di delegare i partiti, ovvero le loro segreterie.
Naturalmente c’è chi ha paura dei rappresentanti del popolo: dai massoni golpisti della loggia P2 di Licio Gelli fino ai vertici partitocratici e movimentisti di oggi.
Meno rappresentanti = meno democrazia = meno potere del popolo = contiamo sempre meno.
E’ questo che volete davvero? (E Soros spenderà di meno, dovendo corrompere un minor numero di parlamentari!)
Vincenzo Zamboni
Reiterazione di Giorgio Mauri: “La soglia comunemente applicata per l’ingresso in parlamento è ANTI DEMOCRATICA.
Oltre ad assegnare quelle poltrone a partiti che non ne hanno ricevuto i voti, viene persa totalmente la rappresentanza di una buona fetta della popolazione.
Se si analizzano i dati delle ultime elezioni si notano numerosi soggetti politici di scarsissima entità, per cui ha un senso porre una valore di soglia, ma è altrettanto evidente che se tra i votanti 1 su 100 aderisce a un progetto politico è giusto che sia presente in parlamento.
Abbassare la soglia di ingresso e contemporaneamente abbassare la percentuale per formare un governo, per esempio non più il 50% +1 ma un semplice 40%, risolverebbe meglio il problema, visto che il governo avrebbe solo l’onere, di volta in volta in volta, di creare su uno specifico problema una maggioranza che NON avrebbe la necessità di essere sempre la stessa.
Cioè si governerebbe con una minoranza ma con l’onere di formare maggioranze variabili, tra di loro diverse, e di andare a eventuale verifica con l’obbligo di ottenere almeno la percentuale originale (se era nato con il 47% dovrà ottenere almeno il 47%, se era nato con il 40% dovrà ottenere almeno il 40%).
Questa soluzione otterrebbe, almeno sulla carta, governi molto più stabili di quelli a cui siamo abituati, anche rispetto al sistema bipolare, che nella pratica creava ricatti in “corso d’opera” anzi che crearli nel palazzo prima della formazione del governo.
Bastando un 40% sarebbe molto facile mettere insieme dei partiti omogenei, i quali poi riuscirebbero a governare solo riuscendo a convincere un 10% dei restanti parlamentari. Essendo il sistema proporzionale a bassa soglia di ingresso, non prevarrebbero gli interessi di partito, ma quelli dei rappresentanti degli elettori, e quindi del paese reale.
Mi sembra che GOVERNO DI MINORANZA e SOGLIA BASSA (1%) siano una soluzione robusta per una democrazia, fermo restando che dopo un periodo di stallo il presidente della repubblica potrebbe chiedere o elezioni o una nuova proposta di governo…”
Commento di L.P.P.: “Non ci siamo accorti che la cricca finanziaria internazionale non vuole farci piu’ votare?Taglio dei parlamentari significa solo meno persone rappresentate in parlamento.Quindi un favore che facciamo a LORO…”
Mio commentino: “Se la volontà di diminuire il numero dei parlamentari, da parte delle forze sedicenti democratiche sedute in Parlamento, è legata al “risparmio”, allora si risparmi sugli stipendi e sulle prebende e sui privilegi e sui vitalizi dei parlamentari stessi” (P.D’A.)
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