27 gennaio – Memoria a tutto campo…

Il 27 gennaio ricorre il giorno della “memoria”…

E vorrei affermare che le catastrofi umanitarie, gli eccidi e le tribolazioni dell’umanità intera vanno qui ricordate. Quando nel 1945 il mondo scoprì (ma gli alleati lo sapevano già) la tortura e le persecuzioni a cui erano stati sottoposti milioni di individui colpevoli di essere “altri” e “diversi” dalla comunità dominante un velo si squarciò.. Ma subito dopo fu risistemato per lasciar trapelare solo ciò che i vincitori ritenevano utile…. Delle centinaia di migliaia di morti “bianche” in Ucraina ed in Polonia, degli stermini attuati in vari scenari di guerra da diversi belligeranti, a danno delle minoranze, si preferì tacere… Si preferì additare gli sconfitti, pur tremendamente colpevoli, di ogni nequizia avvenuta durante il conflitto.

La storia forse non può ancora essere riveduta e corretta… forse dovranno trascorrere ancora cento anni… o forse mille o forse duemila… Come avvenne per le presunte persecuzioni patite dai cristiani che solo oggi la storia conferma essere non corrispondenti a quanto la chiesa tramanda. Come ad esempio la storia di Nerone ammazza cristiani ed incendiario di Roma, che oggi fa sorridere persino i bambini.

Non fanno affatto sorridere, invece, gli stermini compiuti dalla cristianità contro intere popolazioni inermi, in varie parti del mondo, con la scusa della propagazione della “fede”.

Ed anche per quanto riguarda i supplizi di ebrei, omosessuali, slavi, zingari, oppositori dei regimi, etc. che durante l’ultimo conflitto furono sistematicamente perseguitati, in varie e diverse situazioni, in gulag ed in campi di concentramento, non possiamo -né dobbiamo- negare l’evidenza… i morti ci sono stati, i supplizi ci sono stati. Lo testimoniano le foto e le narrazioni dei sopravvissuti all’olocausto.

In se stessa la parola “olocausto” non ha propriamente un’accezione così negativa come oggi viene attribuita al termine. Olocausto è anche il “sacrificio” compiuto in omaggio a un dio. Certo è un sacrificio cruento, con spargimento di sangue, e con bruciatura delle carni della vittima sull’ara, ma non è esattamente quel che faceva Abele per santificare il signore?

Per un senso universale di giustizia occorre ricordare, con la ricorrenza del 27 gennaio, tutte le vittime cadute per mano dell’uomo, in seguito all’accecamento dovuto ad una ideologia, ad una religione, ad una golosità… Vittime sempre innocenti, sempre mutilate e vilipese in nome di un “interesse superiore” o della ragion di stato o della culinaria….

Alcuni potranno scandalizzarsi al mio paragone sugli stermini compiuti contro l’umanità rispetto a quelli verso il mondo animale ma, pensiamoci bene, non è anch’esso un animale l’uomo? Non siamo noi tutti umani animali, definiti evoluti, che in seguito alla nostra presunta “intelligenza” siamo stati in grado di dominare tutte le altre e la nostra stessa specie? Non siamo noi animali che assoggettano tutto ciò che è vivo, che usano con mercimonio altri esseri umani e non umani, che distruggono l’habitat e gli elementi, che cancellano dalla loro coscienza l’appartenenza comune alla vita? Sì, siamo animali…. che hanno cancellato la memoria!

Cosa posso aggiungere, ora, oltre all’invito a riportare nella coscienza la nostra memoria?

Paolo D’Arpini

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Commenti ricevuti:

Commento di Daniella Serafin, via email: “L’eccidio nazista è stato un obbrobrio indegno della nazione tedesca che ha approvato e sostenuto hitler e i suoi accoliti, salvo pochi dissidenti fra cui i membri della “rosa bianca” barbaramente assassinati. Noto però che gli ebrei in giro per il mondo ricordano, come è giusto, al mondo la shoah, non condannano mai l’invasione violenta dai membri della loro nazione, di un territorio occupato da secoli da un’altra nazione, mai disposti a dividere fraternamente, anzi imponendo i propri concetti, la propria economia e il proprio modus vivendi, senza alcun rispetto per i diritti degli altri, sordi ad ogni proposta di pace e condivisione. Proprio per aver sofferto una simile tragedia, dovrebbero essere più consapevoli e non usare gli stessi metodi che hanno subito. Queste considerazioni, con tutto il rispetto per le oppressioni inflitte verso chiunque nel corso della storia passata e attuale.”

Commento di Fulvio Grimaldi, per via email: “Quello che è certo, come dice Norman Finkelstein, autore ebreo con i genitori periti nei campi, è che non solo le “giornate del ricordo”, ma tutta l’imperversante, tonitruante, intimidatoria pubblicistica sulla tragedia degli ebrei sotto il nazifascismo, da Finkelstein chiamata “Industria dell’Olocausto”, è una gigantesca, ricorrente, ossessiva operazione di distrazione di massa dagli olocausti che, per mano degli eredi e ripetitori e imitatori, vengono inflitti a centinaia di milioni di innocenti sull’intero pianeta. La bieca strumentalizzazione di eventi codificati dal una determinata storiografia, a copertura di crimini costati la vita a numeri ben più elevati, è un’offesa insopportabile innanzitutto a coloro che nel primo olocausto perirono…”

Commento di Rubes Tagliazucchi, per via Facebook: “…il bombardamento mediatico riguardo le violenze subite dagli ebrei, violenze che condanno senza se e senza ma, questa iper diffusione di queste vicende e solo queste, non è altro che un tentativo di legittimare le PORCATE perpetuate da israele e tutto quanto vi è connesso come la pesante influenza dei sionisti sulle politiche americane, producenti da sempre violenze ed abusi inenarrabili, e la finanza mondiale, la più potente, quella che determina la globalizzazione, il libero mercato, il manovrare come burattini i politici più potenti, spingere al suicidio l’esistenza sul pianeta terra con la continua spinta insensata alla crescita economica. Con tutto il rispetto possibile per gli ebrei che hanno subito violenze, ma con accurato discernimento sugli ebrei che si nascondono dietro queste tragedia per perpetuarne altre a scapito dell’esistenza…”

Commento di Giuseppe Zambon: “Almerno il 90% degli ebrei israeliani non è semita. Semiti sono gli ebrei di Salonicco, Costantinopoli, Roma e (al 50% quelli di Venezia)… di questi ebrei solo un’infima minoranza è emigrata in Palestina. Semiti erano anche gli ebrei stanziali della Palestina (anche questi una minoranza microscopica)
Gli ebrei emigrati in Palestina dall’Europa sono in GRANDE MAGGIORANZA discendenti dei kazari (un popolo asiatico uro-altaico minacciato fra l’impero ottomano a sud e quello zarista a nord, CHE PER DIFENDERE LA PROPRIA AUTONONIA DECISE IN MASSA DI ADERIRE AL GIUDAISMO: http://paolodarpini.blogspot.com/2016/11/gli-ebrei-sionisti-non-sono-ebrei.html )
Non si può dunque parlare di antisemitismo con riferimento agli ebrei israeliani…(tutt’al più di “antikazarismo”)”

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