“Compagni di viaggio. La ricerca spirituale laica inizia e finisce nel Sé” di Paolo D’Arpini con postfazione di Caterina Regazzi
“Compagni di viaggio. La ricerca spirituale laica inizia e finisce nel Sé”
Autore: Paolo D’Arpini
Postfazione di Caterina Regazzi
Edizioni OM Bologna, Via 1 Maggio 3/e – Quarto Inferiore
Tel. 051 767079 – Cell. 393/33.64.368
Dalla IV di copertina:
“Compagni di viaggio” è una sorta di diario, una raccolta di aneddoti e di esperienze vissute assieme a personaggi particolari, diremmo “straordinari”, incontrati lungo il cammino spirituale. La via personale dell’autore è quella della spiritualità laica, quindi questi incontri con i “santi” sono narrati in modo molto informale senza alcuna enfasi o pretesa, cercando comunque di trasmetterne l’insegnamento o il messaggio ricevuto. In alcuni casi gli incontri non sono nemmeno avvenuti su un piano fisico ma su un piano elettivo. Il testo contiene resoconti di prima mano di alcuni momenti significativi vissuti assieme a diversi maestri, una narrazione di dialoghi e confidenze, le stesse che si raccontano tra amici nei momenti d’intimità, durante il ritorno alla nostra vera casa.
Postfazione di Caterina Regazzi:
Il mio amato Paolo mi ha chiesto di scrivere una postfazione al suo libro “Compagni di viaggio”, ed io, che pure compagna del suo viaggio sono, mi ci accingo, non dico di buon grado, in quanto le cose da fare nella mia vita sono tante (per me) e le energie in questo periodo sono poche. Del resto glielo devo proprio perché la lettura di certi suoi racconti, di cui molti sono compresi in questo libro, è stata per me un grande nutrimento, che mi ha fatto avvicinare ancora di più, di quanto non stessi già facendo da sola, ad un mondo di spiritualità in cui l’evento principale, la tendenza a… più forte è la “scoperta del Sé”. Eh si, perché nonostante il contenuto più evidente in questo libro siano i racconti
degli incontri di Paolo con vari santi e saggi, incontri diretti, fisici, ma a volte solo indiretti, i personaggi descritti e ricordati hanno avuto per Paolo, ed indirettamente avranno sul lettore, lo scopo di aiutarlo a scoprire il proprio Sé, fungendo da specchio, in cui l’ente si riflette, vi vede e si riconosce.
Il testo, a tratti, è un dialogo di Paolo con se stesso o forse con un ipotetico lettore, per cui, per me è stato quasi impossibile, nella correzione delle bozze, fare alcun taglio, alcuna sostituzione, persino, come avevo iniziato a fare, togliere alcuni puntini di sospensione che per me erano di troppo, che evocavano un discorso “parlato” più
che scritto, e che qui abbondano. È una scrittura appunto “evocativa” che lascia al lettore la possibilità di immaginare, per terminare la frase, un finale tutto suo. Difficile per me, che sono una persona molto concreta (o lo ero?), digerire questo tipo di scrittura.
Ma, parlando di spiritualità, come si fa ad essere concreti? Ognuno di coloro che leggeranno questo testo, potrà trovarvi fatti, idee, immagini che gli “risuonano” o magari cose che lo infastidiranno, ma di certo questo libro non può lasciare indifferenti. Il percorso spirituale di Paolo è la sua vita e la sua vita è il suo percorso spirituale. Questi racconti sono stati originariamente scritti durante anni ed anni di incontri e di esperienze. Un libro sulla spiritualità laica? Sugli incontri della sua vita che hanno illuminato il suo percorso? La descrizione dell’emergere improvviso dal buio della luce del suo spirito? Presto fatto: c’è un grande baule immaginario dove negli anni sono stati fortunatamente (anche per noi) e fortunosamente (per lui) raccolte le impressioni, le esperienze, che si possono leggere e godere anche come “semplici” avventure, che appaiono vive e vivide come fossero state vissute appena ieri e raccontate in maniera così vitale e a volte anche auto-ironica che ci pare di vederle scorrere davanti ai nostri occhi e, come un bambino che guarda e riguarda per dieci, venti volte sempre lo stesso cartone animato o si fa leggere per dieci venti volte la stessa favola, io leggo e rileggo alcune di queste storie con rinnovato piacere e godimento (la lebbrosa, l’abbracciona, la storia con Leslie, ecc.).
Mi ritengo una persona molto fortunata di poter godere di queste esperienze anche se di seconda mano perché Paolo non ne fa mistero e le custodisce sì nel suo cuore, ma le condivide generosamente con chi sa che le potrà apprezzare e farsene bagaglio. E così sarà per chi si avvicinerà a questo libro, certo che dopo averlo letto e magari anche riletto, consumandolo quasi, ognuno potrà guardare dentro e fuori di sé, con maggior chiarezza e amore. Ancora una volta, Paolo, grazie per quello che ci doni e di essere quello che sei. (Caterina Regazzi)