Siria unita e libera! – Tutti i siriani, siano essi curdi, sunniti, sciiti, alawiti, drusi, cristiani o laici, sono uniti contro gli invasori stranieri

“La Rete NO WAR condanna fermamente l’invasione della Siria ad opera dell’esercito turco come crimine di guerra. Rischia di provocare ulteriori disastri e sofferenze per tutte le popolazioni di quel paese, e per tutte le popolazioni del Medio Oriente già così gravemente provate.

Plaude la decisione della comunità curda siriana di riunirsi agli altri popoli della Siria ponendosi sotto la sovranità del Governo Siriano e lottando a fianco dell’esercito nazionale per respingere l’invasione delle truppe turche, invece di continuare a rincorrere l’illusoria “protezione” degli Stati Uniti, la cui stessa presenza in Siria è comunque illegittima.

I siriani di tutte le etnie e confessioni — curdi, sunniti, sciiti, alawiti, drusi, cristiani — sono convissuti insieme pacificamente e proficuamente da generazioni e potranno farlo in futuro, se lasciati in pace.

La sconfitta dell’invasore turco ed il ritiro di tutte le forze straniere e delle formazioni jahadiste e terroriste presenti nel paese è premessa indispensabile per l’apertura di una trattativa per una maggiore autonomia dei curdi-siriani nel quadro di una Siria multietnica, integra, indipendente, laica e socialista.

Chiediamo al Governo italiano di adottare tutte le misure necessarie, non solo per porre un embargo totale su tutte le forniture di armi alla Turchia, ma anche per sottoporla se necessario a sanzioni, e – contemporaneamente – chiediamo di annullare le sanzioni alla Siria, che causano enormi sofferenze alla sua popolazione, e riallacciare normali relazioni con il Governo di Damasco.”

Comunicato redatto da Vincenzo Brandi (Rete No War di Roma)

Sottoscritto da Paolo D’Arpini del Circolo Vegetariano VV.TT.

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Commento di P.P.: ” Ho una perplessità sull’uso del termine “genocidio”. Si usa un po’ troppo di frequente. Erdogan è quello che sappiamo ma non sta tentando il genocidio dei Curdi. È in ottimi rapporti col clan Barzani in Iraq e in Turchia ci sono alti funzionari curdi. Che io sappia nella storia moderna i genocidi sono stati tre: quello dei Nativi americani, quello degli Armeni e quello degli Ebrei. Ci sono stati anche altri enormi massacri da condannare senza mezzi termini, come le atrocità di Graziani in Libia, ma il termine “genocidio” credo che si debba riferire alla pratica, solitamente pianificata, finalizzata allo sterminio di un particolare gruppo etnico (ad ogni modo i massacri di Graziani si avvicinano di più al genocidio di quelli di Erdogan). Non basta dire “il massacro degli uomini è delle donne curde di Siria”? Perché utilizzare “effetti speciali” terminogici?”

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Commento di F.G.: “Complimenti, Vincenzo, per il tuo ottimo e puntuale comunicato, condiviso opportunamente da No War. Solo una precisazione in riferimento alla “maggiore autonomia ai curdi”. C’è il rischio che venga interpretato dai curdi e dai curdomaniaci come avallo alle prestazioni e pulizie etniche che hanno operato su un terzo della Siria araba, protetti dagli Usa e armati e finanziari da Israele e Arabia Saudita. Sai bene che i curdi in Siria erano un milione su 25 e occupavano una striscia di territorio sul confine. La Siria ne ha poi accolti centinaia di migliaia, insieme a Ocalan, in fuga dalla repressione turca. In compenso i curdi si sono fatti aiutare dagli assassini della Siria a rubare terre, case, paesi, giacimenti, industrie. Ora rientrino nella loro zona originaria, restituiscano quanto hanno predato e lucrato e difendano la Siria unita, integra, laica e libera. Lo scrivo a te, che già sai tutto, come a nuora perché suocera intenda…”

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