Russia e Cina unite contro l’imperialismo USA e UE

Il mondo capitalista è in declino. L’occidente marcisce. Rabbia e nichilismo si riversano dall’impero i cui cittadini sono frustrati; non in pace con se stessi. Il Nord America e l’Europa imperialisti sono furiosi con Paesi come Venezuela e Cuba perché i loro pensatori e leader smascherano il terribile deterioramento dei valori che scade dai Paesi neo-colonialisti e storicamente imperialisti. Ma sono Cina e Russia ad essere in prima linea nonostante le nazioni occidentali e i loro propagandisti. È tutto grottesco, adesso. La Russia che ha salvato il mondo dal nazismo e che ha contribuito a decolonizzare decine di nazioni, è ora “il Paese meno gradito” in Europa. La Germania, che uccise milioni di ebrei, rom, slavi e altri, è la più amata. In occidente, a nessuno importa che la Germania stia ancora saccheggiando nazioni come il Venezuela mentre usa la sua potenza industriale e bancaria per spogliare le nazioni indifese dalle loro ricchezze. La Cina, un potente Paese comunista (o chiamatelo “Paese socialista con caratteristiche cinesi”), viene derisa e umiliata dalla propaganda occidentale.

L’arroganza degli indottrinanti europei e nordamericani e la maggior parte dei loro servili pseudo-intellettuali, del cosiddetto centro-destra, non ha confini. La maggior parte di loro soffre di complessi di superiorità incurabili. Sentono di avere il diritto di giudicare la Cina; per decidere se è “veramente” comunista o meno, e se è sulla strada giusta. La Cina è calma, qualcuno potrebbe persino dire nazione timida. Non importa quanto potente sia diventata, cerca di risolvere armoniosamente i conflitti coi suoi autoproclamati avversari. Non attacca e non provoca. Storicamente, si prende cura del benessere dei vicini e persino delle nazioni lontane. Per millenni la saggezza è andata così: “se i vicini stanno bene, starà bene anche la Cina”. I leader cinesi e il popolo cinese sono convinti che se il mondo fosse prospero, la Cina ne trarrebbe beneficio.

Questa è l’essenza della BRI (Belt and Road Initiative), spesso definita come la “Nuova via della seta”. Certo, non è semplice ma in sostanza lo è. La Nuova via della seta” è il fiore all’occhiello dell’internazionalismo cinese. Ho visto la Cina “in azione” in luoghi come Africa e Oceania, e ne rimasi molto colpito. Sono antimperialista e internazionalista, quindi sostengo decisamente la Cina!
Sempre più mi considero comunista ed internazionalista, non un “marxista”. Karl Marx era un personaggio storico europeo, un buon analista e critico del vecchio regime capitalista primitivo. Era preoccupato principalmente dal sistema europeo, senza usare molta energia per attaccare colonialismo ed imperialismo. Negli ultimi secoli, il problema più orribile fu il saccheggio occidentale del pianeta da parte dell’occidente. Marx non vi prestò molta attenzione. Paesi come Unione Sovietica e Repubblica popolare cinese, che difesero gli indifesi, sono costantemente e molto professionalmente demonizzati da Londra, Parigi, Berlino e Washington, che impazziti di follia li “paragonano ai fascisti”, mentre è chiaro che l’unica equazione onesta andrebbe fatta tra nazifascismo e colonialismo europeo e nordamericano, o più precisamente, neo-colonialismo e imperialismo. Pur perfezionando il proprio sistema socialista, la Cina ha imparato molto dagli errori commessi dall’Unione Sovietica. Non li ripeterà.

Chi di noi è vicino all’Accademia delle Scienze Sociali, o alle principali università e organi di informazione cinesi, fa del suo meglio per spiegare gli errori commessi nell’Unione Sovietica e nel cosiddetto blocco orientale. Basandosi sulle analisi del passato proprio e di altri Paesi socialisti, la Cina combatte per la sopravvivenza del mondo e per il migliorare il tenore di vita del propria popolo. Mi piace il suo approccio; sono orgoglioso di far parte del “processo”. E sostengo la Cina con tutto il cuore perché so che se cadesse, venisse distrutta dall’occidente imperialista, sarebbe la fine di ogni speranza per la nostra umanità. L’occidente ha già dimostrato cosa farebbe al pianeta se gli fosse permesso di continuare a governare impunemente su miliardi di esseri umani. Unite ed alleate, Cina e Russia creano un potente blocco di nazioni indipendenti. Direttamente e indirettamente, difendono quei buoni Paesi osteggiati, brutalizzati, persino terrorizzati dall’occidente. Entrambe traggono beneficio dalla collaborazione. Adesso ne beneficiano anche decine di Paesi di tutti i continenti. Mi piace ciò che vedo. La speranza è nell’aria. È bella. È piena di ottimismo. Ed è per questo che sostengo e celebro il 70° anniversario della Repubblica popolare cinese!

Inutile dire che la Cina viene intimidita e provocata da quasi tutti i Paesi occidentali, così come dai loro Stati-clienti. In realtà, attaccare la Cina è la carriera più redditizia per il mediocre giornalista che lavora per i mass media che per individui affamati di soldi da tutto il mondo. Le ragioni di tali attacchi sono fin troppo facili da identificare: la Repubblica Popolare Cinese chiaramente vince in tutti i campi e le aree, sia sull’imperialismo che sul capitalismo selvaggio: ideologicamente, intellettualmente e socialmente. Con solo una frazione del PIL pro capite (rispetto all’occidente), la Cina elimina la povertà estrema. Le sue infrastrutture sono ora migliori di quelle occidentali. I progressi nel campo dell’ecologia non possono essere eguagliati da alcun’altra parte del mondo. La sua creatività nel campo della cultura e della scienza è colossale. La vita del popolo cinese migliora notevolmente. Ed è molto difficile non notare che anche la vita dei popoli dei Paesi che collaborano con la Cina migliorano di molto. Sempre più ovvio è tutto ai popoli del mondo, sempre più inorriditi ne sono i Paesi tradizionalmente colonialisti e imperialisti. Non possono offrire nulla al mondo, poiché le loro economie e culture si basano sul saccheggio da secoli. Non possono fermarsi, riformarsi, lavorare per salvare il mondo. E così, tutto ciò che possono fare per garantirsi lo status quo è infangare Cina e Russia; sorelle decise che collaborano incessantemente per un pianeta di molto migliore. Per decenni, la Cina ha cercato di scendere a compromessi, per placare l’occidente. Ha fatto tutto il possibile e l’impossibile per evitare conflitti diretti o indiretti. Solo di recente ha capito che l’unico risultato che l’occidente accetterebbe sarebbe una Cina piegata e arresa, rinunciando al suo sistema del “socialismo con caratteristiche cinesi”. E questo è inaccettabile per il governo di Pechino e per il popolo cinese. Ecco perché la sfilata in Piazza Tiananmen del 1° ottobre 2019. Ecco perché il chiaro messaggio all’occidente: il sistema cinese non è in vendita. La Cina non si piegherà. Ecco perché venivano presentate nuove armi, progettate per respingere chiunque osi attaccare la RPC. In Russia dicono: Chi viene con la spada, di spada morirà.

La Cina ha chiaramente compreso la saggezza di questo truismo. Certo, la Cina accoglie gli amici a braccia aperte. Aiuta chi ha bisogno. Cerca di costruire un mondo migliore. Ma non tollererà mai più attacchi, intimidazioni e crudo razzismo. In passato fu occupata, brutalizzata e umiliata. Ora, dopo 70 anni d’enorme balzo in avanti sotto la guida del Partito Comunista, la Cina è fiduciosa, forte e orgogliosa. Adoro questa fiducia. Ammiro ciò che la Cina fa in patria e all’estero. Ecco perché celebro col popolo cinese il 70° anniversario della loro madrepatria socialista. Ecco perché lavoro, giorno e notte, per mostrare al mondo i grandi successi della nazione più popolosa della terra. Credo anche che l’unione tra Cina e Russia rappresenti l’ultima speranza per la nostra umanità. Ho assistito alla sofferenza di popoli di tutti i continenti; vittime dell’imperialismo occidentale. Non mi bevo, neanche per un secondo, la propaganda secondo cui “tutte le nazioni sono uguali e che se fossero abbastanza forti, saccheggerebbero il mondo con la stessa brutalità con cui Europa e Nord America lo fecero per tutti quei secoli”. Non sono interessato a leggere e ascoltare le infime analisi degli occidentali sulla Cina. Sono interessato a ciò che i cinesi dicono del loro Paese!

Ora, 70 anni dopo la Vittoria, la nazione cinese è unita come non mai. E le nazioni che furono derubate di tutto dall’occidente, ora hanno il coraggio di sperare per la prima volta da generazioni. Ecco perché saluto la nazione che cambia il mondo e che, a 70 anni, sembra così giovane, gentile e piena di ottimismo!

Andre Vltchek

Filosofo, romanziere, regista e giornalista investigativo. È autore del Mondo di parole e immagini di Vltchek e autore di numerosi libri, tra cui la Cina e la civiltà ecologica. Scrive in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook“.

Fonte: https://journal-neo.org/2019/10/13/why-russia-and-china-stand-together/
Traduzione di Alessandro Lattanzio

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