Le proteine ad alto valore biologico che promuovono la salute

Vengono considerate ad alto valore biologico (e prese come riferimento quelle dell’uovo) le proteine che contengono, in modo bilanciato, tutti gli 8 aminoacidi essenziali, cioè quelli che il nostro organismo non può sintetizzare direttamente e deve ricevere mediante l’alimentazione. Ma la distinzione tra essenziale e non essenziale non ha motivo di essere dal momento che tutti gli aminoacidi sono essenziali per la sintesi proteica.

A che mi giova che le proteine della carne siano di alto valore biologico se la sostanza che le contiene è dannosa per il mio organismo? Dice il grande Valdo Vaccaro, “Mangiare la carne è una dichiarazione di guerra al nostro organismo”.Gli aminoacidi essenziali non sono affatto una prerogativa del mondo animale: “Tutti gli alimenti, senza alcuna eccezione, contengono tutti gli aminoacidi essenziali” Dr. H. Shelton. Tra l’altro, gli aminoacidi della carne non sono disponibili sul piano fisiologico perché i legami che li tengono uniti alle cellule resistono agli enzimi digestivi.

E’da sconsiderati consigliare di mangiare il prodotto A perché contiene il fattore X anche se può favorire ictus, infarto, cancro, ipertensione, diabete ecc. quando posso mangiare due prodotti, B e C, che hanno la medesima peculiarità senza gli effetti negativi di A. Tra l’altro non è necessario abbinare cereali e legumi in uno stesso pasto per ottenere la perfetta miscela di aminoacidi. Chiunque assuma nell’arco della giornata cereali (pane, pasta, riso, etc.) e legumi (come i fagioli, le lenticchie, i ceci, etc.) è in grado di ottenere facilmente tutti gli aminoacidi necessari, senza ricorrere al consumo di prodotti animali, con le inevitabili dannose conseguenze scientificamente riconosciute.

Chi esalta i prodotti animali per i suoi aminoacidi essenziali, e induce le persone a consumare questi prodotti, non solo avrebbe il dovere di avvisare dei probabili effetti collaterali (è come invitare qualcuno a consumare cicuta perché ricca di potassio), ma soprattutto non parla di assimilabilità dell’alimento, di digeribilità, di compatibilità alimentari, di acidificazione del prodotto, di contenuto vitaminico, di presenza di acido urico, di grassi saturi, di rischio cancerogeno, di ictus, di cardiopatie, di leucocitosi digestiva, di aumento di germi patogeni; non dice che la carne è un alimento biologicamente squilibrato perché privo di carboidrati, vitamine, sali minerali, fibra ed oligoelementi; non dice che gli aminoacidi solforati della carne acidificano e sottraggono calcio all’organismo; che il 60% degli aminoacidi possono essere convertiti in zuccheri e grassi di deposito; che l’eccesso di aminoacidi induce torpore intellettuale, con effetti negativi sulla memoria e sulla creatività; che la carne è un alimento iperproteico e che le proteine in eccesso vengono eliminate affaticando fegato e reni e che più di ogni altro fattore intossicano l’organismo; che la cottura uccide i batteri, ma non le loro endotossine. Naturalmente tralascia anche di dire che le proteine di arachidi, semi di soia, di girasole, di sesamo, di quinoa sono complete sotto il profilo aminoacidico.

Franco Libero Manco

I commenti sono disabilitati.