“L’annessione” di Dario Marino – Recensione

Questo libro ricostruisce il fenomeno del brigantaggio post-unitario rifuggendo i canoni logori di chi vuole far valere una verità rispetto ad un’altra ma svolgendo un’accurata disamina della letteratura sull’argomento e della documentazione disponibile negli archivi. Non troverete, dunque, tesi aprioristiche ma la descrizione puntuale del contesto in cui si svolge la vicenda, caratterizzato da una molteplicità di conflitti: guerra di classe ma anche lotta legittimista; guerra in difesa delle tradizioni e della Chiesa, in una società intimamente intrisa dalla religiosità, ma anche resistenza contro l’occupazione piemontese.

Fu guerra di conquista e di rapina. Infatti, i Savoia rapinarono il Regno del Sud, come d’abitudine in TUTTE le guerre del mondo. Furono guerre di rapina anche le cosiddette annessioni tramite referendum. Referendum che ci ricordano quelli di OGGI del Brexit. Infatti una minima parte degli elettori aventi diritto fu convocata e votò.

Ma si tratta sempre di guerre di annessione e NON di liberazione. Non lo fu neanche quella di riconquista degli STATI DISSIDENTI ( stati che avevano tutto il diritto di dissentire, essendo Stati sovrani) tramite cosiddetta guerra civile amerikana. Che NON fu guerra civile anche se le etnie erano più o meno le stesse come la lingua parlata e la religione (per lo più Puritani o religioni a questa strettamente connesse). La scusante fu ( e NOn fu la liberazione dei negri dalla schiavitù) lo scontro fra DUE economie confliggenti. quella industriale nascente e quella agricola ( ancora fiorente per la grande richiesta mondiale del cotone). Per quanto riguarda la manodopera negra, poiché era INADATTA alle prestazioni operaistiche in fabbrica, dopo la guerra fu lasciata al suo destino, fino ad oggi. MENO O’BANANA BENINTESO, IL QUALE FUNGE COMUNQUE BENE NELLA RACCOLTA DEL COTONE O DELLA CANNA DA ZUCCHERO, intendendo per questi due frutti della Terra la MASSA do koglioni che danno retta al condizionamento amerikanista. Mazzini NON prese posizione durante il conflitto, pur essendo stato richiesto, ben sapendo che quella della liberazione dello Zio Tom era una scusa, e Garibaldi rifiutò l’offerta da Lincoln del comando di una Brigata italiana.

Tornando alla conquista del Sud, che non era Sud ma mezz’Italia, guardare bene la cartina, non c’entrano massoneria ed altre sciocchezze care a persone che sono state a suo tempo colpite dal romanzo di Alianello ( L’Alfiere) libro che NON hanno nemmeno letto. Per quanto riguarda la Massoneria ricordo che al Sud c’erano più massoni che al Nord, come ben dimostrano le fulminanti carriere mascherate dal volemosebene del dopoguerra. Gli scontri furono fasulli, così come quelli per la conquista di Roma.MENO GLI ECCIDI CONNESSI ALLA GUERRIGLIA, E LE STRAGI NEI SOLITI CAMPI DI CONCENTRAMENTO di batteri e di virus.L’Inghilterra era dietro al regno delle due Sicilie come dietro all’impresa del regnicolo piemontese. Anzi il Regno del Sud fu la longamanus navale dell’Impero inglese per qualche secolo, come dimostra la persistenza dell’asservimento all’Ammiragliatao Britannico (Ente PRIVATO!) degli ammiragli felloni italiani durante l’ultimo conflitto.La Francia fu estromessa dall’operazione esclusivamente per colpa sua.

Giorgio Vitali

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