Più MAD di così si muore…
La fine del mondo MAD
(…) Il nuovo gioco “equilibrio geopolitico del terrore” sotto la MAD, e in molti modi il potere che offriva all’oligarchia, era più grande di qualsiasi cosa la società pre-atomica avesse da offrire. Mentre le guerre importanti non erano più desiderabili (sebbene sempre un rischio in questo poker psicotico dalle puntate alte), la guerra asimmetrica e il cambio di regime divennero le nuove “grandi cose” nei successivi 70 anni. Una popolazione in costante terrore di annientamento creò terreno fertile per la diffusione della nuova inquisizione guidata da un megalomane travestito che gestiva l’FBI. L’inquisizione purgò l’occidente dei leader qualificati impegnati nella pace tra est e ovest e grandi scienziati, artisti, professori e politici che videro la distruzione delle loro carriere mentre lo Stato profondo diventava sempre più potente e le bombe atomiche sempre di più. Mentre molti stupidamente celebravano il successo della MAD col crollo dell’Unione Sovietica e l’ascesa del mondo unipolare che avrebbe dovuto inaugurare la pacifica “fine alla storia”, altri riconobbero il grande gioco di prestigio mentre la NATO continuava ad espandersi anche se la sua ragion d’essere globale era scomparsa. Evgenij Primakov e una cerchia di patrioti russi (comprendente un Vladimir Putin in ascesa) videro tale frode. Questa rete lavorò diligentemente con le controparti asiatiche per creare la base della sopravvivenza manifestatasi come G20 nel 1999 e Shanghai Cooperation Organization nel 2001.
All’inizio del 2007, le guerre in Medio Oriente scatenate coll’11 settembre non avevano fine, e intenzioni molto più oscure di quanto molti mai immaginavano emergeva in mezzo a tale caos. Lo scudo anti-missile balistico della NATO iniziò la costruzione sul perimetro meridionale della Russia su iniziativa di Dick Cheney e fu presto raggiunto dall’accerchiamento “verso l’Asia” della Cina con Obama nel 2011. Solo gli sciocchi più ingenui credevano che Iran o Corea democratica fossero la vera ragione per cui tale potere hobbesiano pretendeva il monopolio del primo attacco. Il fantasma di Lord Russell potrebbe essere sentito nel mondo minacciando la guerra nucleare se la sovranità nazionale non sia abbandonata a favore di un governo mondiale gestito da una “dittatura scientifica”,
Russia e Cina invitano a controllare il feroce serpente
Il Presidente Putin insieme a Sergei Lavrov e al Presidente Xi Jinping segnalavano la fine dell’era della MAD con un importante appello a una nuova dottrina sulla sicurezza internazionale basata su un “nuovo sistema operativo”. Uscendo dal vertice economico di San Pietroburgo il 6 giugno, Putin disse “se non teniamo sotto controllo questo serpente feroce, se lo lasciamo uscire dalla bottiglia, ci mancherebbe, questo porterebbe a una catastrofe globale.
Tutti fingono di essere sordi, ciechi o dislessici. Dobbiamo reagire in qualche modo, no? Chiaramente sì”. Le parole di Putin furono riprese da Sergej Lavrov l’11 giugno parlando alla conferenza Primakov Readings 2019 a Mosca che riuniva diplomatici, esperti e politici di 30 Paesi, sul tema “Ritorno al confronto: ci sono alternative?”, dove Lavrov disse: “È di fondamentale importanza che Russia e Stati Uniti calmino il resto del mondo e facciano una dichiarazione congiunta ad alto livello che non può esserci vittoria in una guerra nucleare e che quindi sia inaccettabile e inammissibile. Non capiamo perché non possano riconfermare questa posizione ora. La nostra proposta viene presa in considerazione dagli Stati Uniti”. Da quando si è messo tra il plotone d’esecuzione anglo-nordamericano e le nazioni Siria e Venezuela, in tandem con la sorprendente rivelazione di una serie di nuove tecnologie militari nel marzo 2018, Putin mutò le “regole del gioco” geopolitiche in modo che la proposta di Lavrov fosse ora una possibilità reale. Le nuove tecnologie svelate dalla Russia nel 2018 includono missili supersonici, droni sottomarini e altri missili a propulsione nucleare che garantiscono la capacità di rappresaglia della Russia se qualcuno sia abbastanza stupido da lanciare un primo attacco contro la Russia. Il vertice economico di San Pietroburgo, dal 5 al 6 giugno, vide non solo 19000 partecipanti provenienti da 145 Paesi a firmare contratti per 47,8 miliardi di dollari, ma partecipò anche ad un incontro importante tra Xi Jinping e Putin, descrivendo il loro rapporto come da migliori amici e avvicinando le i loro nazioni sempre più nel nuovo quadro operativo della Belt and Road Initiative (BRI) che rapidamente si estende sull’Artico.
Questo incontro sarà ancora più elevato al vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai del 13-14 giugno a Bishkek, in Kirghizistan, integrando sempre più nel BRI le nazioni eurasiatiche. Putin e Xi non solo s’incontravano nuovamente a questo summit, ma erano anche raggiunti da Narendra Modi, recentemente rieletto in India, la cui partecipazione è vitale per la riorganizzazione del sistema mondiale.
Dopo il vertice SCO, il mondo attenderà il potenziale vertice del G20 del 28-29 giugno a Osaka, in Giappone, dove il presidente degli Stati Uniti Donald Trump indicava il desiderio d’incontrare i tre leader per i negoziati bilaterali. Molti spettatori criticavano l’idea che Trump potesse davvero desiderare un incontro onesto, ma Lavrov indicava maggiore comprensione della complessità strategica negli USA, facendo notare in un’intervista del 6 giugno che i fallimenti del presidente Trump nel costruire relazioni costruttive con la Russia erano dovuti a sabotaggio dalle forze nel governo quando disse: “Alcuni politici statunitensi, compresi quelli che hanno legato le mani del presidente Trump, non permettendogli di mantenere le promesse di normalizzare e migliorare i rapporti con la Russia, non possono ancora accettare questo fatto”.
Infatti, in una conferenza stampa del 12 giugno 2019 al fianco del presidente della Polonia, Trump fu sollecitato da un giornalista a prendere una linea dura contro la Russia che sembrava “minacciare la Polonia”. Pur attaccando a parole la Russia, con narrativa da bulla, Trump concluse dicendo “Spero che la Polonia abbia grandi relazioni con la Russia. Spero che avremo un ottimo rapporto con la Russia e, a proposito, la Cina e molti altri Paesi”. In precedenza Trump chiese a Russia, Cina e USA di convertire le spese militari in progetti nell’interesse comune di tutti. Durante il discorso programmatico al Forum Economico, Putin indicò l’elefante nella stanza notando il crollo del sistema finanziario globale: “la degenerazione del modello universalistico della globalizzazione e la sua trasformazione in una parodia, caricatura di se stessa, insieme alle regole internazionali sostituite dalle leggi… di un Paese”, Putin metteva in guardia da una “frammentazione dello spazio economico globale con una politica di egoismo economico completamente illimitato e crollo imposto. Ma questa è la strada al conflitto infinito, guerre commerciali e forse non solo commerciali.
In senso figurato, questa è la via per la lotta finale di tutti contro tutti”. Il discorso concluse che alla fine senza un nuovo sistema economico, il pericolo dell’annientamento globale e dell’ingiustizia incomberà sempre sull’umanità. Facendo eco alla filosofia di Xi Jinping della cooperazione vantaggiosa per entrambe le parti, Putin affermò che alla fine è necessario “un modello di sviluppo stabile ed equo. Questi accordi non dovrebbero essere solo scritti in modo chiaro, ma dovrebbero essere osservati da tutti i partecipanti. Tuttavia, sono convinto che parlare di un ordine economico mondiale come questo rimarrà un pio desiderio, a meno che non torniamo al centro della discussione, cioè a nozioni come sovranità, diritto incondizionato di ogni Paese alla propria via allo sviluppo e, lasciami aggiungere, responsabilità dello sviluppo sostenibile universale, non solo del proprio”.
Stralcio di un articolo di Matthew Ehret
Fonte originale: https://www.strategic-culture.org/news/2019/06/16/putin-lavrov-and-xi-call-for-an-end-to-mad-lord-russells-spectre-frowns/
Traduzione di Alessandro Lattanzio – http://aurorasito.altervista.org/?p=7561&fbclid=IwAR35I3dvo_wtqKI7hBz1XKeNc82-q31-V9ac2Z8B4-lq7s6FjtA-agwTYb0