E’ arrivata la Polizia del Pensiero
Assange, Manning, Snowden. Silenziare loro, uccidere la loro voce significa silenziare tutti, uccidere ogni voce. Impedire di dire parole libere e, dunque necessariamente, salutarmente, critiche, significa proibire e punire il pensiero libero e dunque necessariamente critico. Già le nuove generazioni scrivono, grazie agli apostoli del Cristo digitale, come bambini di prima elementare. E come tali devono pensare, ma senza la fantasia incorrotta dei bambini cancellata dai videogiochi dello sterminio. Bambini invecchiati. Nani del pensiero. Nel deserto del Verbo.
Dicono gli scienziati che stiamo a 2 minuti dalla mezzanotte sull’orologio dell’olocausto nucleare. Non gli sarà più permesso di dircelo, perché siamo a 30 secondi dalla mezzanotte sull’orologio della libertà. E quando ci sarà il Grande Botto, non dovremmo neanche preparare il panico, nessuno ce ne darà preavviso. Prima di accorgercene, saremo già morti. E dunque zitti.
A Julian, Chelsea, Edward, che hanno strappato le vesti gargianti al re putrescente, l’umanità deve dire grazie. A coloro, in Italia, la cui omertà li pugnala alle spalle non diciamo niente. Noi ci occupiamo di giornalisti.
Fulvio Grimaldi – www.fulviogrimaldicontroblog.info
P.S. Il supplizio di Assange. Per sette anni senza luce del sole, la tortura psicologica e fisica subita dai carcerieri, Assange ha dovuto essere trasferito nella clinica della prigione ed è stato giudicato incapace di sostenere un’ udienza in tribunale. Il delegato ONU per i diritti umani parla di assassinio strisciante. E’ ovvio che lo vogliono morto. La richiesta di estradizione inoltrata dagli Usa è basata su 17 capi d’accusa, tutti inerenti allo spionaggio, all’alto tradimento e alla collusione col nemico, sulla base di un “Espionage Act” vecchio di 102 anni e mai utilizzato contro giornalisti…”