Teatrino Italia – Tria e Conte si preparano ad uscire di scena…?

“E’ evidente che le imprese (a cominciare dalle piccole e medie imprese) che vantano crediti con la Pubblica Amministrazione hanno tutto il diritto di essere pagate in fretta. Io, a meno che il ministro Tria, in pochissimi giorni, non trovi una soluzione alternativa reputo molto intelligente la proposta dei minibot”. E’ quanto scrive su Facebook Alessandro Di Battista.

“Esattamente – rimarca l’esponente M5S – a chi risponde il ministro quando dice: ‘Non tratteremo il tema dei minibot a livello di governo’. Me lo sto domandando. Non risponde certo ai suoi elettori dato che Tria non ha mai preso un voto. Non risponde neppure al Parlamento e dovrebbe farlo dato che, fino a prova contraria, viviamo in una Repubblica parlamentare” e – insiste Di Battista – “non risponde neppure alle due forze politiche che hanno fatto nascere questo governo sulla base di un contratto. Ma Tria l’ha letto il contratto di governo quando ha accettato di fare il ministro dell’economia? A pag. 21 del contratto, proprio rispetto ai debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese si parla di utilizzare ’strumenti quali titoli di stato di piccolo taglio’, ovvero i minibot”. (Stralcio di un articolo tratto da: https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2019/06/09/battista-minibot-nel-contratto-tria-chi-risponde_GL0i9VyXzjB7lBCjsa5AHP.html?fbclid=IwAR2kuozXCeg4Gq00AoBHeagkRXTB9VM8p8h-UCV-JNUMfFLdVROYzfJ5aaU)

Commento integrazione di Vincenzo Zamboni:

” “Il signor Giovanni Tria non merita di rimanere ministro dell’Economia, merita di essere cacciato e sostituito.
Il signor Giovanni Tria non si trova al governo per rappresentare se stesso bensì quale incaricato dalla fiducia della maggioranza di un parlamento secondo le norme vincolanti di un programma stabilito contrattualmente e sottoposto al giudizio degli elettori che lo hanno approvato.
Se il signor Tria non intende assolvere ai auoi doveri rappresentativi e contrattuali deve essere immediatamente estromesso, onde non poter più ostacolare la realizzazione dei TdS circolari, ora nella forma dei minibot, ma in futuro anche di ccf.
Questa è una prova di chiarezza democratica: il signor Tria deve svolgere una funzione al servizio del popolo sovrano, che non è un popolo schiavo al servizio di Tria e dei poteri finanziari.
Altrimenti bisognerà ribellarsi alle istituzioni golpiste e ricostruire la democrazia.
Colui che un anno fa ha osato proclamarsi pubblicamente “avvocato del popolo” deve ora riflettere a fondo su questa circostanza, ed agire di conseguenza, imponendo il rispetto del contratto con il popolo e dimostrando in tal modo di essere un uomo di parola, non un semplice chiacchierone.
Altrimenti l’ira popolare avrà ottime ragioni per riversarsi anche su di lui.
E questo i 5s dovrebbero saperlo.
Per il momento Salvini se l’è cavata con un elegante “Se Tria non vuole i minibot trovi lui il modo di pagare i creditori”, che rimanda indietro la palla al ministro, mettendolo alle strette.
Ovviamente anche la lega si trova a dover scegliere.
Ma c’è un fatto.
Se sulle posizioni di Tria e (pare) Conte i gialloverdi cedono perdono consenso, e lo sanno.
Se Tria e Conte si dimettono cade il governo, ma i gialloverdi conservano la maggioranza in parlamento e possono farne un altro.
Se c’è una maggioranza Mattarella non può sciogliere le camere.
Quindi sono tutti incastrati, siamo al redde rationem, al momento della verità.”

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