Agricoltura biologica… ultima speranza!
Nella rivista Principes de Santè, vengono riportati i risultati di una decina di studi inerenti i valori nutrizionali degli alimenti comunemente consumati dalla comunità occidentale: all’aumentare dei rendimenti agricoli si impoveriscono i terreni e di conseguenza gli alimenti coltivati al punto che la vitamina C contenuta in una mela nel 1950 equivale a 100 mele di oggi; la vitamina A di un’arancia di ieri vale quanto 21 arance di oggi; la patata, addirittura, ne è quasi del tutto priva, mentre il broccolo, che conteneva 13 mg nel 1950, oggi ne contiene solo 4mg.
Insomma oggi gran parte dell’umanità occidentale muore di opulenza e nello stesso tempo di denutrizione, perché si sazia ma non nutre il suo organismo delle sostanze necessarie; carenze che indeboliscono le sue difese immunitarie e lo predispongono ad ogni patologia.
La carne contiene anche le malattie dell’animale, i farmaci dati agli animali, il terrore dell’animale e tutte le cosiddette ptomaine, prodotti di derivazione degli organismi in via di decomposizione (putrescina, cadaverina, istamina, fenoli, ammoniaca ecc.), altamente tossici. Non v’è nutriente nella carne che non sia presente nel mondo vegetale, senza gli effetti spesso letali della carne.
Per svincolarsi dal potere affaristico delle grandi lobby chimiche, agro-alimentari- zootecniche la nostra sola speranza è l’agricoltura biologica.
F.L.M.