Ecologia energetica – L’esperimento “vetiver”
Ci interessa il futuro del Paese e non vogliamo continuare a identificare le rinnovabili col fotovoltaico che sta invadendo le campagne con milioni di mc di cemento armato, acciaio, silicio, per la produzione dei quali bisogna bruciare quantità enormi di petrolio, scavare gli inerti dalle montagne, inquinare l’aria e surriscaldarla per un beneficio illusorio se consideriamo che su un metro quadro di superficie il sole scarica più di un kw di energia che viene totalmente utilizzata dalle piante, cosa che i pannelli solari si sognano: domani sarà un problema demolire e buttare in discarica queste masse di cemento armato per ripristinare i campi di grano e le vigne e gli aranceti che non rendono al contadino quanto un impianto di fotovoltaico: compriamo quello che producono gli altri perché ci piace farci male.
Ma possiamo tradurre la disgrazia in fortuna: dato che non abbiamo industrie che producono il fotovoltaico possiamo investire sulle biomasse senza rimorsi, ad esempio con la coltivazione del vetiver, così avremo al posto dl fotovoltaico che produce solo energia per poche ore al giorno, la biomassa che produce energia, etanolo biodiesel, biogas, syngas, carta, polimeri, mobili, medicine e chi più ne ha più ne metta, compreso l’eliminazione dei rifiuti, riciclaggio e tutte le cose che hanno senso per una fase transitoria almeno per i Paesi che hanno il sole!
Non facciamoci male, non facciamoci succubi dei Paesi che hanno fatto di noi dei semplici acquirenti così abbiamo meno laureati di loro e i laureati disoccupati.
Paghiamo ogni giorno milioni di euro per l’inquinamento da gas serra; biomassa ci libera di questa spesa e del debito accumulato e possiamo convenirne che non è poco, le soluzioni ci sono, la natura è grande e ci viene incontro, ma la nostra rassegnazione è così grande da guardare altrove, quando portiamo un esempio da emulare il nome è sempre di uno straniero, ma se dobbiamo portare un cattivo esempio, fare una critica, questa, riguarda certamente un italiano, anzi cerchiamo di buttare giù nomi di grandi italiani dicendo che hanno copiato qualcosa da qualche straniero.
Coraggio Italia! Non seguire l’onda che ti copre la visuale, ma cavalcala, ti si aprirà una prospettiva!
Prof. Benito Castorina
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Commento di Guido Dalla Casa: “Il fotovoltaico sui campi, l’eolico, le biomasse non sono “rinnovabili”, sono una catastrofe. Le pale eoliche uccidono gli uccelli e sono orribili, le biomasse vengono bruciate e quindi inquinano fortemente. Le uniche energie “buone” sono il solare termico (pannelli solari per l’acqua calda) e il mini-idro utilizzato sul posto (più forse qualcosa di geotermico sul posto). Per il resto: è indispensabile diminuire i consumi…”