Treia. Resoconto della Festa dei Precursori tenutasi dal 25 al 28 aprile 2019
Quest’anno, dal 25 al 28 aprile 2019, la Festa dei Precursori del Circolo vegetariano VV.TT., è stata “condita ” da una novità: dopo un periodo di molto travagliata amministrazione del Comune di Treia, che è stato anche commissariato (e ringraziamo il Commissario, Salvatore Angieri, che si è dimostrato degna persona), ci saranno a breve (il 26 maggio 2019) le elezioni comunali, oltre a quelle europee e il mio caro Paolo ha deciso di candidarsi nella Lista Civica “Democratici per Treia”. Per cui ci sono state riunioni, raccolta adesioni alla lista, etc., insomma tanta attività che, per me che andrei a Treia per rilassarmi non è il massimo, ma si sa, io vado dalla necessità di riposo a quella di rendermi utile in qualche modo, per cui, è stato un bel darsi da fare! Anch’io ho fatto la mia parte, se non altro di connessione tra Paolo (che è tutt’ora privo di cellulare) e gli altri del team.
La Festa è stata una riunione familiare; avevo già scritto e detto che mi sento parte della faamiglia del Circolo Vegetariano e così è stato. Certo, la nostra è una famiglia “allargata” e chiunque, volendo, può entrare ed entra a farne parte, ed è una situazione fluida, c’è che viene e c’è chi va. C’è anche chi c’è ma non fisicamente: alcune persone amiche non sempre possono essere presenti ma noi li abbiamo nel cuore e ci sono persone che se ne sono andate magari sbattendo la pora, ma noi le teniamo comunque nel cuore e speriamo che un dì quella porta possano riaprirla. Ecco queste cose difficilmente mi viene da dirle a parole, mentre scrivo,, non so com’è, escono da sole.
E allora via con una piccola descrizione degli eventi: il 25 aprile una bella passeggiata-escursione in una meravigliosa giornata di sole, a Pitino, dopo la riunione all’Auser per la modifica dello statuto, con Giampaolo (Piero) che ci ha ospitato nella sua auto ed ha fatto tante bellissime foto, Orietta, la sua amica Giusy, sua sorella Margherita, Mara, l’immancabile (evviva Mara!), Silvana, Liana (le due attrici), Simonetta e Fernando.
Il 26 non avevamo alcun programma particolare, solo aspettare l’arrivo di alcuni amici da Vignola: Maria, Peppino e Grazia – che poi ha dato forfait, e che dovevano passare a prendere a Riccione, Upahar e Venu, con i loro mille strumenti, e Kamin ed Ettore da Follonica. Amici che ormai sono come fratelli. La sera siamo andati al centro Adesso Yoga per la prova finale della recita zen “Il teatro delle Immagini Parlanti”, spettacolo previsto per il 28 aprile.
Il 27, al mattino, una micropasseggiata per Treia, io e pochi coraggiosi. Intanto che eravamo in piazza, vedevamo vari gruppi di candidati delle varie liste che si muovevano. Era l’ultimo giorno per la presentazione delle liste, comprese le firme. Ho così avuto modo di chiacchierare un po’ con Mozzoni e con Patassini (che non conoscevo), sostenitori di una delle due liste avversarie. Al pomeriggio ci siamo riuniti al Circolo, con alcuni altri partecipanti, tra cui il fedele prof. Meriggi, che ci ha edotto delle storie di alcuni santi e beati treiesi. Infatti l’argomento principale di questa edizione era la Spiritualità. Ha fatto seguito Peppino Moscatello con una dissertazione su Ramana Maharshi, avendo appena tradotto e pubblicato un testo su di questo grande maestro indiano, che viveva sull’Arunachala, la montagna sacra, a Tiruvannamalai, dove io, nel mese di febbraio u.s. mi sono recata ed ho soggiornato per circa due settimane, con le amiche e sorelle Mara e Tina. E così ho anch’io raccontato la mia vita spirituale, che è culminata proprio con questo mio soggiorno in India. Upa e Venu hanno condito il tutto con i loro bellissimi canti anche durante il dopo cena ed Upa a sua volta ha parlato della sue esperienza spirituale. Upa, speriamo di averti presto ancora con noi!
Al mattino del 28, domenica, alcuni amici venuti da fuori hanno cominciato a ripartire, prima Maria, Peppino, Upa, Venu e Mara, poi, dopo una lunga chiacchierata durante la quale Paolo ha fatto un riassunto delle sue esperienze spirituali del suo incontro con Muktananda, molto forti, e sempre molto interessanti per me da ascoltare, anche Ettore e Kamin ci hanno salutato con abbracci, baci e promesse di rivederci presto. Dopo pranzo e riposino necessario, verso le 16 io e Paolo siamo andati a piedi, ma per fortuna abbiamo incontrato Nunzio che andava in auto nella stessa direzione (aveva iniziato a piovere) al Centro Adesso Yoga, dove era stata programma la piece teatrale zen, pensata e coordinata da Paolo, basandosi su alcune storielle tratte dal libro “101 Storie zen” ed altri racconti inventati. Storie di monache cristiane e zen, e un aneddoto su un maestro zen e di come era avvenuta la sua conversione, da ubriacone a santo. Gli attori erano tutti amici treiesi o dei dintorni: Liana, Maurizio Angeletti, Nunzio, Morena Oro, Orietta, Silvana, e Paolo stesso. La performance è stata molto molto carina, penso che tutti gli spettatori ed anche gli attori stessi abbiamo apprezzato ed anche recepito i messaggi di determinazione, modestia, semplicità, verità, che le storie volevano trasmettere e che sono insegnamenti validi per tutti, di qualsiasi religione si sia, o anche per chi non segue nessuna religione, ma tutti accomunati da una spiritualità “laica” che va al di là delle credenze per le quali ci sentiamo più in sintonia.
Piccola postilla: mentre ero a Treia, in attesa dell’edizione 2019 (mi pare la 34esima) della Festa dei Precursori ho ricevuto inaspettatamente e graditamente una richiesta di amicizia su Fb da parte di un vecchio amico di Roma di quando avevo 14 anni col quale abbiamo iniziato una piccola corrispondenza. L’ultima mail che gli ho inviato dice così (e non so se dopo questa penserà di lasciar perdere): “Ciao, G.. Non sapevo neanche che quel sito (Politicamentecorretto) aveva pubblicato quell’ articolo che tu hai letto, a mia firma, grazie al quale ti è venuta la curiosità di cercarmi su FB. Era un semplice resoconto di un evento che facciamo tutti gli anni a Treia, intorno al 25 aprile, quello dell’anno scorso (la Festa ei Precursori), condito di qualche semplice considerazione, anche un po’ intima. E’ stata, l’anno scorso, l’ultima volta che la mia cagnetta Magò è venuta a Treia con me, fra un po’ sarà un anno che non c’è più .
Anche quest’anno lo abbiamo fatto (l’evento), ero a Treia proprio quando tu mi hai scritto! Nonostante non sia una brillante scrittrice, spinta da Paolo,mi sono un po’ lanciata: serve anche a guardare meglio dentro se stessi e poi ad esprimere meglio anche con gli altri (intendo anche a parole) i propri pensieri, i propri sentimenti, che a volte ci fanno un po’ paura, o vergogna. Serve, a me è servito, ad accettarmi un po’ di più. Non mi sono mai piaciuta molto, avevo esempi attorno a me che mi parevano molto più interessanti (Raffaella, Denise, Miriam, Tiziana, ecc.ecc.) dal punto di vista estetico e soprattutto perché le trovavo molto più spregiudicate di me. Chissà esattamente cosa significa la parola “spregiudicata”… a naso direi “che se ne infischia del giudizio”, mentre invece io sono sempre stata molto succube del giudizio che pensavo che gli altri potessero avere di me (i miei genitori in primis, poi gli amici, l’eventuale “moroso”, ecc.).
Ora lo sono molto meno, anche se fatico ancora un po’ ad accettarmi completamente, ma queste “autoanalisi”, più che i due anni e mezzo di psicoterapia, mi pare mi facciano bene. Almeno provo la soddisfazione, il “gusto” di conoscermi meglio. Si dice “fino alla bara sempre si impara” ed io questo detto lo applico a me stessa. Come leggi (se sei arrivato fino a qui) forse sono un po’ cambiata, ma neanche tanto. Sono andata a riguardarmi, a Treia, dei quaderni che scrivevo intorno a quegli anni, dei diari, che in parte ho distrutto, in parte ho tenuto e mi sono vergognata da quanto ero sciocca… e forse un po’ lo sono ancora!…”
E la vita continua!
Caterina Regazzi
Album fotografici:
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Una memoria del 24 agosto 2009 su come ebbi l’ispirazione di visitare Treia e poi di trasferirmici. Scrivevo a Caterina: “Cara caterina, oggi mentre stavo al Tempio a fare un po’ di siesta nella grotticella e poi mentre tagliavo qualche ramaglia sul sentiero mi è venuta in mente la descrizione della tua casa di Treia. Ho rivisto nella fantasia i particolari di questa casa su più piani simile ad una torre, ma c’è una porta anche nel piano più basso o si entra solo da quello alto? Non credo che potrò mai spostarmi da Calcata ma intanto mi è venuta la curiosità di conoscere meglio quel tuo posto. Magari una volta che hai una settimana libera puoi venire qui, stare uno o due giorni e poi anche andare assieme uno o due giorni a Treia. Che ne dici?…” – Il 2 gennaio del 2010 in effetti andammo a Treia. E vista la città e la casa di Caterina sentii che questo è il mio posto!”