Fake news: come il Potere controlla i media…
Il mondialismo ha prodotto non solo una globalizzazione delle merci, ma anche una globalizzazione del pensiero e delle coscienze, dopo aver livellato e spersonalizzato l’individuo, distruggendo tutte le identità che aveva e arrivando persino all’impensabile, cioè a cancellarne l’identità sessuale, per costruire una società che sia fluida e a-morfa (senza forma) in tutti i suoi aspetti.
Siamo prigionieri inconsapevoli di una nuova forma di schiavitù, perché siamo caduti nella trappola di una nuova forma di egemonia, quella di coloro che decidono sovranamente del nostro benessere e ci colmano di benefici – sicurezza, prosperità, convivialità, welfare – insieme a un debito infinito, impossibile da saldare. Il nemico contro cui lottare oggi, pertanto, è quello che ha offerto una falsa liberazione, rendendo l’uomo schiavo del benessere e portandolo a una dissoluzione dei valori e a una forma di carnevale perenne.
La modernità è contraddistinta da valori in apparenza buonisti, i quali, però, camuffano semplicemente quell’egoismo e individualismo che erano tipici della borghesia. L’età del Lumi ha fatto nascere il mito del progresso e del progressismo etico, e dalle ceneri delle rivoluzioni e dei grandi imperi è nata un’ideologia dei diritti dell’uomo tanto ipocrita quanto falsamente buonista, tesa invece a censurare l’opinione e a violentare le menti di chi non è allineato.
Il buonismo imperante produce un livellamento delle coscienze, mirante a cancellare ogni identità. L’Occidente è stato infatti contagiato da un nuovo morbo: l’idea che l’amore vinca su tutto, che sia un sentimento al quale far piegare la razionalità e i governi, e che basti questo per riscrivere la moralità e introdurre nuovi diritti civili (dal gender alle battaglie per il poliamore e persino l’incesto).
A questa logica si devono inginocchiare tutti, abbandonando le vecchie concezioni bollate come arcaiche e tradizionaliste. Se ti opponi, sei reazionario, omofobo, bigotto e quant’altro.
Ma di quale amore si tratta? Perché “il sentimento” in questione sembra ormai quello patinato che compare nelle pellicole hollywoodiane e nelle serie TV e che si confonde con un’emozione, con una passione “chimica” dei primi mesi e con i propri desideri che devono essere soddisfatti a ogni costo. Gli adulti sembrano ormai incastrati nell’immagine di perenni adolescenti e i figli non possono che crescere disorientati. Manca, in definitiva, ogni tipo di progettualità e di impegno che vada oltre l’immediato e il godimento del presente. Siamo di fatto sempre più immaturi sentimentalmente e culturalmente, ma anche socialmente ed eticamente.
Ritengo che siamo stati spinti ad esserlo e che al Potere faccia comodo avere una massa di perenni adolescenti, incapaci di impegnarsi in qualunque progetto, incapaci di pensare con la propria testa, e di sottoporre al senso critico la realtà che li circonda. Siamo al centro di una vera e propria rivoluzione antropologica e non ne siamo neppure coscienti.
Tratto da: Fake news: come il Potere controlla i media e fabbrica l’informazione per ottenere il consenso di Enrica Perucchietti (Arianna Editrice)