Astensionisti per sfiducia nello stato, nei partiti ed altro ancora…
Sempre più spesso avviene che il più gran partito politico si riveli essere quello degli astensionisti. In realtà noi, cui repelle dar via il nostro potere, regalarlo ad altri, bensì intendiamo portarcelo ben stretto addosso, potremmo essere chiamati anche con altri nomi. Ad esempio siamo il novero dei veri onesti, delle persone davvero per bene: non andiamo a raccomandarci a qualche capo bastone della politica per ricevere, in cambio del nostro voto, un qualche privilegio cucito sulle nostre persone e categorie od una limitata politica a senso unico. E potremmo anche dirci gente evoluta, perché, pur limitandoci spesso a dire che “non crediamo più nella politica”, in qualche modo percepiamo esista un discorso ancora nascosto alla mente ma di primaria importanza. Ed infatti noi, che radiosamente ci asteniamo dalla vergogna di andare a votare (perché il voto mal gestito rafforza inutili contrapposizioni che mai danno buon frutto) non è che noi non crediamo più nella politica bensì cominciamo ad intravedere esista qualcosa di più grande, ci sia dell’altro oltre al mondo politico, al potere legislativo. E … viva bacco, tabacco e venere, c’è vita eccome oltre la politica!
I poteri dello Stato infatti sono molteplici. Oltre ai poteri legislativi, vi sono poteri amministrativi, culturali, educativi, informativi, fiscali, giudiziari, ecologici, d’ordine pubblico, militari, repressivi, sanzionatori, sanitari, statistici, urbanistici etc. Allora perché solo i poteri legislativi vengono restituiti al popolo ad ogni passar di tempo mentre ogni altro potere (che poi son quelli coi quali abbiamo a che fare noi cittadini quotidianamente) rimangono ancora nelle vere e proprie grinfie di chi, chiatto chiatto, zitto zitto, ha continuato vergognosamente a tenere in auge un arcaico sistema del pubblico impiego che risale niente meno che all’epoca imperial-monarchico-fascista!? Noi, cui oggi repelle andare a votare, non siamo disonesti né stupidi né vogliamo privilegi né ci piacciono facili politiche per accontentare gli stolti. Noi fantastici, meravigliosi esseri (ché abbiamo messo da parte il potere del voto per i seri momenti della Storia) noi forse non prendiamo ancora coscienza in massa della necessità improrogabile di rendere democratico anche ogni altro potere dello Stato (iniziando a concedere i pubblici impieghi, poteri e redditi solo a tempo determinato) oltre che per farne mezzo primario d’inclusione sociale e crescita personale nonché della collettività tutta.
Ma ormai manca poco al momento in cui torneremo entusiasti in massa a votare.
Non appena sortirà uno schieramento politico che finalmente chieda al popolo:
LA DEMOCRAZIA (SAREBBE A DIRE IL MANDATO PRO TEMPORE, TEMPORANEO) DEVE BENEFICIARE SOLO IL POTERE LEGISLATIVO OD ANCHE GLI ALTRI POTERI DELLO STATO?
VOLETE VOI UNA DEMOCRAZIA LIMITATA AL SOLO AMBITO LEGISLATIVO, AL MONDO POLITICO, OPPURE VOLETE SIA FINALMENTE ESTESA AD OGNI ANGOLO E PARTE DELLO STATO?
COSI’ SAREBBE DOVUTO AVVENIRE FIN DALL’AVVENTO DELLA DEMOCRAZIA, SETTANT’ANNI FA. VOLETE CONTINUARE AD ESSERE SUDDITI O DIVENIRE INFINE VERI CITTADINI?
ecco, allora, sì, noi torneremo in massa alle urne, si risveglieranno i morti ed i nascituri si affretteranno a raggiungere la maggior età. Affinché alcun dubbio sussista e si compia finalmente quel distacco dai nostri trascorsi tirannici che mai s’è realmente ottenuto.
I burocrati, sarebbe a dire i carrieristi pubblici, cioé gli assunti a vita nei pubblici impieghi, per settant’anni ci hanno preso da piccoli ed inculcati a fondo, finché non avevamo presa per buona una democrazia limitata al solo ambito legislativo ed una finta repubblica che in realtà non è stata altro che una loro proprietà, una cosa loro, una res privata d’accesso ad altri con pari diritti.
Ma oggi la sorte ci concede una visione ampia e profonda, nello spazio e nel tempo. Non continueremo a chiedere soluzioni ai mali del mondo ai professori. Sono stati proprio loro a costruire il mondo così com’è, concepito tutt’intorno al loro posto fisso e carriera. I professori sono il problema, non la soluzione. Il sistema pubblico è rimasto come ai tempi della corona e del duce proprio causa loro.
Oggi, ben consapevoli di quanto è successo dalla nascita della nostra sacra Repubblica ad oggi, diciamo:
LICENZIAMO IN TRONCO OGNI CARRIERISTA PUBBLICO, OGNI BUROCRATE, OGNI ASSUNTO A VITA NEL PUBBLICO IMPIEGO.
ASSUMIAMO PRO TEMPORE PERSONE AVENTI I REQUISITI NECESSARI AI DIVERSI RUOLI, POTERI, IMPIEGHI DELLO STATO.
Dopodiché se ne tornino alle loro case: perché proprio in questo consiste il fondamento democratico.
Lo stesso Potere Legislativo potrà allora cominciare una nuova vita. Perché un potere dello Stato, da solo, mai potrà costruire una società ed uno Stato democratici. Ogni giorno che lasceremo ancora passare senza dar la nostra energia a questa presa di coscienza, ogni giorno ancora che tarderemo, vedremo farsi più remota la gratitudine dei nostri figli e più forti i loro: “vaffaxxxxx, papà”.
Orsù, allora: diamo vita ad un soggetto politico teso esclusivamente a restituire al popolo italiano la sua sacra Res Publica!
Danilo D’Antonio
Monti del Terremoto
Abruzzo, Centro Italia
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