Avanti con la distruzione della specie umana

… un pericolo imminente sembra gravare sulla stessa sopravvivenza del pianeta, delle società, della specie umana.

I principali distruttori del pianeta Terra continuano a imporre il proprio modello di dominio e a controllare la scena mediatica e i modelli educativi, culturali e politici, come i settori economici, finanziari e industriali. E in definitiva, impongono al mondo governi e stili di vita che finiranno per portarci a un suicidio collettivo. Il cammino verso un cambiamento di paradigma, per costruire un’altra società possibile, che dia risposta a queste sfide, sembra pieno di insormontabili ostacoli.

Il lemma «Trasformando il nostro mondo», e l’agenda 2030 per uno sviluppo economico sostenibile è quantomeno ingannevole. Non tiene conto del fatto che le risorse naturali del pianeta Terra sono limitate e che dunque è impossibile parlare di crescita economica infinita e al tempo stesso sostenibile. Sembra che non si riesca a tratte lezione da quanto già indagato, verificato, progettato e proposto; dati concreti come quelli sulle carestie e sulle gravi diseguaglianze sociali, sul deterioramento degli ecosistemi, sull’erosione dei suoli e la perdita della biodiversità sembrano non suscitare allarme a sufficienza. Aggiungiamo a tutto questo il grave stress idrico, la contaminazione alimentare, le diverse implicazioni sociali e culturali legate all’estrattivismo di ogni tipo.

Quest’ultimo, l’estrattivismo, è il modello di sviluppo dominante nel mondo attuale. Lo sfruttamento irrazionale di ogni risorsa naturale, compreso l’essere umano. Si cerca così di aumentare la produttività, lo spreco totale, l’accumulazione mercantista-finanziaria e il consumismo. Ecco il modello che continua a imporci il trend globalizzato, in tutto il mondo. Da qui il risultato precario della Cop21. Sembra che ai governanti del mondo non importi il fatto che per mantenere il ritmo di crescita economica attuale, avremmo bisogno di consumare tre pianeti come la Terra.

Questo modello globale, estrarre-produrre.consumare-sprecare-riscaldare-esaurire la vita sul pianeta Terra ha anche altre gravi conseguenze ideologiche, politiche e sociali. Certo, sono nate e cresciute proposte di progresso in diversi ambiti di società, per iniziare processi di superamento, mitigazione e adattamento alle tensioni ambientali e sociali e affermare un nuovo senso della vita diverso da quello che stiamo mettendo in discussione; ma è certo che molte di queste iniziative mostrano problemi di natura e contenuto.

Occorre pensare in un altro modo, credere che sia possibile un altro stile e modello di società e per questo ora più che mai non possiamo abbandonare la necessità di costruire un modello economico produttivo ecosocialista autonomo, fondato su un rapporto armonioso fra esseri umani e natura, che garantisca un uso razionale ed ecologico delle risorse naturali.

Stralcio di un articolo di Miguel Angel Núñez – Agroecologo, docente e autore di saggi sull’ecosocialismo, fra cui Vivir despierto entre los cambios sociales.

Traduzione a cura di Marinella Correggia

(Fonte: http://www.alainet.org)

Commenti-integrazioni:

Da una rivelazione cristica recente estraggo alcune parole: “…nel 2150 la Terra sarà quasi tutta un deserto e i pochi esseri umani sopravvissuti avranno grossissimi problemi di sopravvivenza.” Ed aggiungo anche quanto scritto il 25/01/2019, commentando un post di Rubbia: “…dall’anno 2000 al 2014 la temperatura media terrestre non è aumentata, è diminuita, di 0.2 gradi (Rubbia).”
Sembra una contraddizione, ma invece hanno ragione tutti e due (Rubbia che parla di diminuzione e altri che parlano di aumento delle temperature). C’è un raffreddamento generale, ma i ghiacci si sciolgono perché il riscaldamento viene dall’interno della terra, come succede quando si ha la febbre: abbiamo una temperatura interna elevata ma abbiamo freddo, perché la febbre viene dall’interno del corpo, intasato di tossine. Perciò anche la terra si riscalda e ha la febbre a causa delle tossine con cui noi l’abbiamo intasata: veleni chimici, radiazioni nucleari sottosuolo o sottomarine, nonché nell’aria. Ma la peggiore di tutte le tossine sono gli scarti e gli scarichi degli allevamenti di animali per il consumo di carne e latticini.

Marco Bracci

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