Venezuela – Black out elettrico o Block out tecnologico…?
Mentre a quanto pare in molte zone della capitale è durato di meno, a Barquisimeto da giovedì 7 marzo alle 16 fino al 9 marzo alle 11 (quando sono tornata a Caracas con la corriera) ce lo siamo preso in pieno. Niente luce, dunque niente acqua (e cosa MOLTO meno importante, niente wifi e Internet).
Ed è stato molto interessante (anche se disagevole; gli italiani sarebbero morti) viverlo in TUTTI gli aspetti quotidiani nelle case dei ricchi e in quelle dei poveri, con situazioni surreali. E anche vedere le reazioni.
Avendolo vissuto direttamente nelle case e per tre giorni e non per sentito dire da un hotel, posso affermare che anche il black out – come il resto è più disagevole per i ricchi, che sono la minoranza (e disagevolissimo per i carnivori che hanno bisogno come il pane del frigo a tutti i livelli della catena di produzione e consumo), ecco nemmeno questa strada – se come è probabile è stato un sabotaggio internazionale – funzionerà. Del resto, Cuba sopravvisse per anni all’apagon, la penuria energetica.
Comunque si impone una riflessione: solo l’energia decentrata e pulita, e un diverso modello, salveranno il mondo.
Anche se non si potrà più viaggiare in aereo…
Marinella Correggia
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Commento di Nicolas Maduro: “Hanno usato un’arma dell’alta tecnologia… Gli estremisti di destra dell’opposizione sono gli autori e gli esecutori di questi attacchi contro il paese, e hanno usato l’alta tecnologia che solo il governo USA possiede. E noi lo sappiamo perché Dio è sempre dalla nostra parte. La verità verrà a galla”…
Continua: https://it.sputniknews.com/mondo/201903107397880-maduro-nemici-armi-tecnologia/?fbclid=IwAR07LfIotl1h_NPAE7rDKRZz8u3_qnysLAp_kXMKL5Jmn5Pyj4qChnXRA6M
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Articolo collegato:
IL BLACKOUT IN BOLIVIA
-La sai l’ultima? Qualcuno della NSA (National Security Agency) ha “spento” il Venezuela l’altro ieri per oltre 23 ore.
-Chi te l’ha detto?
-Nessuno. L’ho visto al cinema.
-Ma che dici?
-L’ho visto nel film “Snowden” di Oliver Stone, due anni fa. Dove lo stesso Snowden racconta che, un certo giorno, qualcuno della sua squadra di super hacker fece un errorino e spense la Siria. Accadde nel 2012. Sembrava fantascienza, anche se Snowden non scherzava affatto.
- Come fai a essere così sicuro? Non sarà mica una fake news?
-Guarda, io abito a Roma, ma da qui si vede bene. Leggo su twitter che Marco Rubio, uno che poteva diventare presidente degli USA, senatore repubblicano, ha twittato, 3 minuti dopo il black out, “Le mie scuse al popolo venezuelano. Devo aver premuto qualcosa di sbagliato sulla app che ho scaricato su Apple. Colpa mia”. Una battutina di spirito, dirai. Invece a me pare che sia una dichiarazione esplicita di responsabilità. No, non è stato lui a schiacciare il pulsante. Ma lui era al corrente. Possono farlo contro la Siria, contro il Venezuela, se sarà necessario anche contro l’Italia.(fine del dialogo).
Sono già morte dodici persone, pazienti sotto operazione in qualche ospedale. Di fatto assassinati. E gli USA vogliono che si sappia, che tutti sappiano, che loro possono farlo; che loro hanno il pulsante per “spegnere” chiunque osi ribellarsi a loro.
Ascolto la tv italiana, specificamente la Sette. La conduttrice comunica che Guaidò e Maduro “si scambiano accuse”. Così mentono e mentiranno tutti i canali tv e, domani, tutti i giornali. Loro non vanno al cinema. Meno che mai vanno a vedere i film di Oliver Stone. Dunque fanno il loro mestiere di bugiardi di regime, e accuseranno Maduro di “essersi fatto” il blackout. Oppure, mostrando di essere salomonici, faranno come la scema de La Sette, che lascia aperto l’interrogativo. Forse è stato Maduro, forse è stato Guaidò. Forse bastava dare un’occhiata a twitter, avrebbe evitato di mettere il culo al posto della sua faccia. Poco male, del resto: sono uguali…
Giulietto Chiesa