Venezuela. “Arrendetevi o soccombete!” – Guaidò fissa le condizioni di resa all’esercito venezuelano pena l’attacco armato dei “volenterosi” (USA e compari)
Ultimatum di Guaidó all’esercito di Caracas. Venezuela. L’autoproclamato presidente lancia le manifestazioni di sabato prossimo pubblicando su Twitter volti e nomi dei vertici delle forze armate. Primo assaggio di golpe in Costa Rica: gli uomini di Guaidó prendono il controllo dell’ambasciata
Gli aiuti umanitari restano punta di lancia del tentativo di golpe in atto in queste settimane in Venezuela. Ieri sono arrivati a Caracas gli attesi cargo russi: 300 tonnellate di medicinali e attrezzature mediche spedite da Mosca al Venezuela, pagate – aveva precisato il presidente Maduro – dal governo.
Nelle stesse ore l’autoproclamato presidente Guaidó lanciava le manifestazioni di sabato con un ultimatum alle forze armate: «Avete tre giorni per attenervi all’ordine del presidente (lui, ndr) e permettere l’ingresso degli aiuti». Altrimenti, dice, il 23 febbraio i venezuelani marceranno sulle basi militari e lungo le frontiere.
All’esercito Guaidó si rivolge con sempre più frequenza. Tramite i social: su Twitter sta pubblicando messaggi («Permetti l’ingresso degli aiuti») indirizzati ai vertici delle forze armate, identificati con nome, cognome e foto. Intanto in Costa Rica un primo assaggio di golpe è stato realizzato: uomini di Guaidó hanno assunto il controllo dell’ambasciata venezuelana. Dopo aver cacciato i diplomatici di Maduro, Maria Faria ora fa l’«ambasciatrice».
Red. Esteri Il Manifesto
EDIZIONE DEL 21.02.2019
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Commento integrazione di Jure Ellero:
“Io non lo so se al Manifesto lo fanno apposta. Insomma, Il Manifesto ci informa che l’intento dichiarato di golpe strisciante (regime change) in corso in Venezuela, supportato da tutto il marciume imperialista occidentale (la compagnia dei volenterosi), è causa degli aiuti umanitari medici che i cargo russi si fanno pagare direttamente da Maduro, mentre ferma la roba che viene dagli USA via Colombia (non viene detto, ma così è e andrebbe scritto). Insomma profumino di armi segrete celate da AID pagate a caro prezzo dal dittatore al despota russo coi soldi rubati al popolo venezuelano, mentre rifiuta che la CIA armi gratis gli oppositori troppo pacifici. E mentre Guaidò sta urlando ai generali venezuelani di arrendersi. Agli aiuti umanitari. Una melma surreale da materializzare nelle menti dei dementi.
Ripeto: non dico lo facciano apposta…”
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Inghilterra. Proteste democratiche contro il golpe in Venezuela :
“Protest this Saturday – No War on Venezuela: Stop Trump’s Gold & Oil Grab
13.00-14.30, Saturday Feb.23, Bank of England, Threadneedle Street, London, EC2R 8AH.
Join Tariq Ali plus other special guests at this protest against Trump’s threats of war – come & loudly say #NoBloodForOil!
This as part of an international series of events against war on Venezuela, called by VSC and supported by Stop the War Coalition, CND, London Young Labour, London Labour Left, Labour Friends of Progressive Latin America, Morning Star, NSCAG, Cuba Solidarity, Liberation, Caribbean Labour Solidarity, Indian Workers’ Association (GB), General Federation of Trade Unions and Stand up to Trump.”
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Commento di F.G.: “In tutto il mondo, dalla Germania al Regno Unito, dal Giappone all’Argentina, si fanno manifestazioni contro il golpe in Venezuela, giustamente considerata l’assoluta priorità della fase, e qui tutto ciò che si riesce a mettere in piedi, ancora a distanza di giorni, sono convegni sulle foibe e sulla Jugoslavia. Sacrosante, ma non adesso. Sanno tanto di occhio sull’ombelico e su fuga dalla realtà…”
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Articolo collegato: Messaggio urgente alle forze comuniste e del lavoro del mondo di Partito Comunista di Cuba: http://www.marx21.it/index.php/comunisti-oggi/nel-mondo/29577-messaggio-urgente-alle-forze-comuniste-e-del-lavoro-del-mondo
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Commento di Vincenzo Zamboni: “Russia e Cina hanno forti interessi economici in atto in Venezuela, paese al quale sono legati da forte amicizia, tant’è vero che hanno appena inviato un grande carico di medicinali per aiutarlo a far fronte alla crisi determinata dal blocco commerciale statunitense..
Non so come ragionino i dirigenti di Mosca e Pechino, ma se io fossi al loro posto avrei già inviato una buona quantità di armi e militari, con la scusa di proteggere i miei funzionari dai pericoli determinati dal terrorismo interno antigovernativo.
E con tali contingenti provvederei a presidiare i luoghi nevralgici del paese.
L’esperienza ha già mostrato che dove mettono piede russi e cinesi gli americani sono costretti a rivedere i propri piani, come hanno dovuto fare in Siria, non potendo permettersi il rischio, neanche incidentale, di uno scontro con una potenza nucleare (figuriamoci con due!).
A mali estremi estremi rimedi: se io fossi Maduro chiederei esplicitamente a russi e cinesi di aiutarmi a presidiare il mio paese minacciato dall’aggressività dell’imperialismo yankee….”