L’umiliazione e il vassallaggio, ovvero: se l’ex “sinistra” diventa golpista
Dopo il leader della sinistra francese Jean-Luc Mélenchon, dopo il leader laburista Jeremy Corbin, dopo Noam Chomsky, dopo i leader della Linke tedesca anche il grande Roger Waters si schiera contro il golpe yankee in Venezuela, l’ennesimo colpo di stato fascista ordito dagli Usa in Sudamerica.
Intanto in Italia tranne Potere al Popolo e importanti esponenti del Movimento 5 Stelle, che così raccolgono la migliore tradizione della sinistra antimperialista italiana, il PD, LeU e i loro giullari sedicenti intellettuali, con in testa l’immancabile Roberto Saviano, si schierano col golpe sostenuto da Trump e Bolsonaro (in compagnia della Meloni e di Berlusconi).
Se è ormai assodato che 100 anni fa questa sinistra avrebbe assassinato Rosa Luxemburg, adesso sappiamo senza tema di smentita che nel 1973 avrebbe ucciso Salvador Allende e nel 1967 avrebbe tagliato le mani a Che Guevara.
Un’inarrestabile discesa verso l’assoluta ignominia.
Se qualcuno si fosse chiesto come mai Sergio Mattarella è stato eletto al Quirinale, adesso lo sappiamo per certo. Quando D’Alema si associò agli Usa per bombardare la Serbia, in spregio alla legalità internazionale e alla nostra Carta fondamentale, il ministro della Difesa era proprio Mattarella. Questo esponente della sinistra istituzionale offriva quindi all’Impero ogni garanzia. Oggi Mattarella critica infatti senza ritegno il nostro governo perché non ha riconosciuto il golpista Guaidó come hanno fatto i “big” europei, con in testa i mai-smesso-di-essere-colonialisti Francia e UK e la nazione rovina dell’Europa, la Germania. Molto più dignitoso il rifiuto ad allinearsi della piccolissima e maltrattata Grecia, che di golpe subiti ne sa qualcosa (ma oggi la nostra “sinistra” avrebbe appoggiato anche i famigerati colonnelli greci, potrei scommetterci).
Se fino a due anni fa la sinistra si nascondeva dietro l’alibi dei Clinton e di Obama per eseguire gli ordini imperiali, oggi ha finalmente gettato la maschera e si fa comandare direttamente dal “fascista ” Donald Trump, odiato – in apparenza – fino al giorno prima.
E si fa comandare, assieme ai grandi “democratici” europei come Macron e la Merkel, nel modo più umiliante possibile.
Avete in mente l’addestramento dei Marines in “Full Metal Jacket”, lo straordinario film di Stanley Kubrick? E’ una tecnica precisa: assicurasi l’obbedienza cieca e meccanica attraverso l’umiliazione, la distruzione dell’autoconsiderazione e quindi di ogni residuo di senso critico.
Orchestrare – ripetutamente – assieme ai jihadisti in Siria gli attacchi chimici per poi attribuirli al governo di al-Assad con una patente menzogna, una menzogna, si badi bene, che non si vuole celare (tanto che ne possono parlare gli scienziati del MIT, giornalisti iconici come Robert Fisk che da quelle parti vivono, e gli stessi servizi segreti statunitensi) e pretendere che gli “alleati” diano pubblica mostra di crederci, è addestramento umiliante stile Full Metal Jacket.
Organizzare una provocazione come il “Caso Skripal” che palesemente non sta in piedi da nessun punto di vista, e pretendere che gli “alleati” diano pubblica mostra di crederci, è addestramento umiliante stile Full Metal Jacket.
Nominare Elliott Abrams come inviato USA in Venezuela equivale a pretendere l’umiliazione di tutta l’America Latina e di tutti gli “alleati” degli USA in giro per il mondo. Questo loschissimo personaggio, organizzatore degli squadroni della morte in Guatemala e Nicaragua, finito agli arresti domiciliari per lo scandalo Iran-Contras, organizzatore del fallito golpe del 2002 contro Chavez è esattamente come il fango in cui devono immergere la faccia i marines mentre fanno le flessioni per ordine del Sergente maggiore Hartman che ha il compito di trasformare quei ragazzi in strumenti di morte disumanizzati.
Perché è evidente che a Washington avrebbero potuto nominare uno sconosciuto altrettanto cinico, allineato e magari ancora più capace, ma senza la storia indecente di Elliott Abrams alle spalle. E invece no! Hanno voluto mostrare a tutti l’Uomo Nero. Ad esso, a Mike Pompeo e a John Bolton – tutti rabbiosi neoconservatori, quei neoconservatori che la sinistra odiava quando era presidente Bush jr – e al “misogino”, al “razzista”, al “bifolco” Donald Trump, l’Impero vuole che tutti, da Capo Horn al Mar Baltico, rendano umilante omaggio.
Ah, come non si fa ad immaginarsi quanto stia godendo in questo momento Steve Bannon, il vate trumpiano del sovranismo di destra, a vedere questa nostra sinistra e quella spagnola da lui così disprezzate che baciano inginocchiate l’anello imperiale al “fascista” Donald Trump!
(Piotr)