Venezuela. L’Italia salva Maduro e blocca il riconoscimento del golpista Guaidò da parte della UE

L’Italia ha bloccato il possibile riconoscimento da parte dell’Unione Europea di Juan Guaidò come presidente a interim del Venezuela, dopo che gli altri 27 Stati membri nella riunione informale dei ministri degli Esteri di ieri a Bucarest avevano trovato un accordo su una dichiarazione comune promossa dalla Svezia. Lo si apprende da diverse fonti diplomatiche. Spagna, Francia, Germania e Regno Unito hanno già lanciato un ultimatum al regime di Nicolas Maduro che dovrebbe portare al riconoscimento di Guaidò come presidente a interim. Secondo quanto riferiscono le fonti, durante la riunione di Bucarest giovedì la ministra degli Esteri svedese, Margot Wallstrom, si è fatta promotrice di una dichiarazione che avrebbe spinto l’Ue a fare altrettanto nel fine settimana. La Grecia, il cui governo ha preso le difese di Maduro, non si è  esplicitamente opposta. L’Italia ha invece bloccato l’iniziativa che avrebbe richiesto l’unanimità dei 28 Stati membri… (Marco Palombo)

Commenti ed integrazioni:

Commento di Vincenzo Zamboni: “Il governo italiano non riconosce il golpista venezuelano guaidò (minuscolo), così come non lo riconoscono, tramite democratica votazione, OSA ed ONU, mentre lo riconosce il “parlamento” europeo, finto parlamento (non ha potere di iniziativa di legge) di un non stato (la ue minuscola non lo è, è solo un istituto di accordi intergovernativi) che pretende di ingerire negli affari interni di un paese sovrano, violandone le leggi. Quindi, nonostante il governo gialloverde mostri molti limiti e sia variamente criticabile, dimostra comunque di essere migliore della politica europea e delle teoriche alternative italiane: si è schierato con la democrazia e contro la tirannide…”

Commento di Jure Ellero: “…con il riconoscimento del ‘parlamento europeo’ Guaidò ci si può pulire: è solo indicativo. Un pronunciamento PE in politica estera ha valore solo se votata unanime. A livello internazionale e all’Onu conta lo schieramento dei singoli governi: la UE come corpo unico non esiste, ancora e perlomeno. E va quindi dato valore che l’Italia si sia tenuta fuori, e che a comunicarlo sia stato Di Stefano ha ancor maggior valore, dopo il tentativo di Moavero di scavalcare il Pd. Dato il marasma in corso (da Aachen a Visegrad, da brexit alla Polonia che da fascista caccia Soros etc.), puntare al Massimo CD mi pare un obiettivo intermedio utile: pure qua è stato detto che prima di pensare alla rivoluzione bisogna costruirne le condizioni, no?  In PE probabile che M5S stia tenendo basso profilo per preparare alleanze in vista delle europee.  Infine, niente male l’ulteriore spaccatura PD: in 5 non hanno votato…”

Notizia di cronaca: “L’Italia è l’unico paese che ha votato contro il riconoscimento del sedicente presidente venezuelano Juan Guaidò, in questo modo ha bloccato una decisione relativa alla riunione dei ministri degli Esteri dei paesi dell’UE a Bucarest. Lo riferisce l’agenzia ANSA citando le sue fonti diplomatiche europee.
Con la proposta di riconoscimento di Guaidò come “presidente provvisorio” fino a nuove elezioni si è esposta la Svezia. Tuttavia, in assenza di unanimità, secondo le regole dell’UE, la proposta non è passata.
Alla fine, in un incontro a Bucarest dei ministri degli esteri dei paesi dell’UE non è stata condivisa la decisione di riconoscere il leader dell’opposizione venezuelana come presidente provvisorio, specificando che questo passo rientra nel diritto di ciascuno dei 28 paesi dell’UE singolarmente. In questo caso, è stato creato un gruppo di contatto per il Venezuela, in questo gruppo c’è l’Italia. (Sputnik)”

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