L’introduzione del reddito di cittadinanza come grande decisione civile ed umana
L’introduzione del reddito di cittadinanza come grande decisione civile ed umana. È davvero un grande passo quello che l’Italia compie con questa decisione, perché è come sopprimere la povertà, il tremendo flagello che deprime ed angustia i popoli; e sopprimerla in forza della cittadinanza, di questo vincolo che genera lo Stato e in esso ci unisce, e ci fa solidali.
780 euro mensili, con le debite integrazioni per i figli, come per i disabili, e integrando i redditi più bassi dov’è necessario, possono considerarsi un primo buon passo per l’Italia.
Il limite di tre anni credo debba considerarsi un termine di verifica, non altro.
Invece il lavoro sociale non può ridursi ad otto ore settimanali; deve avere piuttosto l’ampiezza di un comune lavoro e dare così un forte contributo all’attività comunale e alle sue provvidenze.
In ogni Comune dovrebbe esserci un comitato che considera la situazione lavorativa di ciascuno dei reddituari, le sue possibilità, le possibili occasioni; così come i suoi reali bisogni.
E dovrebbe anche esserci un organo regionale che coordina ed integra il lavoro dei comuni: e un organo nazionale che coordina il tutto.
La situazione del paese è difficile in particolare per l’enorme debito pubblico.
Bisogna che Parlamento e Governo s’impegnino nella eliminazione degli sprechi, che sono molti; delle spese inutili, la spesa pubblica dev’essere regolata con rigore.
Questo grande obiettivo di solidarietà e di benessere per tutti dev’essere perseguito da tutti con grande rigore e forza morale.
Prof. Arrigo Colombo – E-mail arribo@libero.it/ – Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia