Bernard-Henry Lévy vate delle guerre di aggressione e difensore del Battisti Cesare
Lévy: “favorevole a ogni guerra di aggressione, e alla liberazione di Battisti…”
Meno male che il Battisti Cesare è stato arrestato in Bolivia e con la collaborazione della polizia boliviana. Così non si potrà dire che è stato un complotto della destra mondiale contro un “povero rivoluzionario” (che tale non è stato, né povero né rivoluzionario). E la destra dell’allucinante Bolsonaro non potrà intitolarsi tutta la vittoria (almeno si spera).
Nella grandeur francese che a lungo ha protetto il Battisti, ecco un figuro rivelatore, che ha sulla coscienza l’aver fomentato guerre devastanti, un vate delle guerre di aggressione: Lévy Bernard-Henry.
Un po’ come il criminale Gabriele d’Annunzio ai tempi della prima guerra mondiale.
Il sedicente filosofo Bernard-Henry Lévy, guerrafondaio dei nostri tempi, grande supporter della guerra francese (aperta) in Libia e (coperta)in Siria, amico di neonazisti in Ucraina e di terroristi islamisti in Libia e Siria, è stato molto gentile con il Battisti Cesare. No non solo scrivendo la prefazione a un suo libro ma variamente difendendolo, come scrive questo sito: https://www.carmillaonline.com/2004/02/22/bernardhenri-lvy-liberare-battisti/
Uscendo dal campo dei guerrafondai di destra a la Lévy. eccoci comunque in un territorio di grande confusione a sinistra. Quanti equivoci! Perché si vedono rivoluzionari e soli dell’avvenire dove non ci sono affatto? Del resto fra chi si è espresso per la libertà a Battisti c’è Ferrando che vedeva rivoluzionari nei “ribelli” libici (poi rivelatisi jihadisti razzisti) e siriani (idem con tagliagole).
Marinella Correggia