Critica allo sterminio degli abeti per Natale

La tradizione natalizia italiana è radicata nella composizione del presepe o nella riproposizione dal vivo di scene della natività (presepe vivente). Purtroppo il consumismo ha contaminato anche la celebrazione natalizia. La cosa è avvenuta subdolamente con l’introduzione del “santa klaus” e con l’albero addobbato con palle di plastica e luminarie elettriche. Se ciò non comportasse lo sterminio di milioni di giovani abeti potrebbe ancora risultare una ridicola e falsata riproduzione dell’antica usanza nordica di decorare alberi nei boschi in concomitanza con il solstizio invernale.

Ma tutto ciò che viene rielaborato nel sistema consumista porta con sé il marchio della utilizzazione consumista ed ora l’osserviamo nella barbara moda di tagliare giovani piante sradicandole dal loro habitat naturale e inserendole nelle sale da pranzo delle abitazioni cittadine. La sacralità della natura e degli alberi, simbolo per antonomasia di vita e fornitori dell’ossigeno che ci consente ancora di respirare, viene vilificata dalla consuetudine barbara di offrire milioni di piante alla sceneggiata di un natale che ormai è solo un businnes.

Abeti ed abeti tagliati senza pietà per creare un’atmosfera religiosafinta, diciamo basta a questo scempio. Se proprio vogliamo onorare gli alberi e la natura lasciamo che essi crescano dove sono, non danneggiamoli… andiamo nella foresta ed offriamo pensieri d’amore e di riconoscenza verso le piante che ci sostengono…. non tagliamo nemmeno un ramo e persino Gesù, di cui festeggiamo la nascita, ne sarà più contento!

Paolo D’Arpini, Circolo Vegetariano VV.TT.

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