Scambio di pareri della Lista No Nato sulla lettera dei Comunisti russi sulla Cina
Scambio di pareri in merito all’articolo “La fedeltà ai principi dei comunisti cinesi”. Il giudizio dei comunisti russi
di Dmitrij Novikov, vicepresidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa, apparso su Marx21 (vedi: http://www.marx21.it/index.php/internazionale/area-ex-urss/29384-qla-fedelta-ai-principi-dei-comunisti-cinesi-il-giudizio-dei-comunisti-russi).
Trovo interessante questa lettera dei Comunisti russi sulla Cina perché conferma l’impressione data da questo grande Paese che non miri ad una egemonia militare mondiale, a differenza di quanto accade per gli Stati Uniti che non fanno mistero della loro volontà di potenza, di controllori dell’ordine mondiale. Proprio su ‘La Stampa’ del 16/11 si potevano leggere queste parole della Commissione bipartisan del Congresso degli Stati Uniti: ” La sicurezza ed il benessere degli Stati Uniti corrono il più grande rischio degli ultimi decenni” e ancora , alludendo a Cina e Russia:” Una guerra oggi potremmo perderla”. Fa paura una nazione che vede gli altri popoli come nemici e che con la Nato spende circa 1000 miliardi all’anno in armamenti ed invita ad ulteriori spese militari per assicurarsi una supremazia mondiale, pensando ad una eventuale guerra che eliminerebbe la specie umana dalla faccia della terra. Un cordiale saluto a tutti
Ireo Bono
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Care compagne e cari compagni. Il link l’ho aperto, non sono una nativa digitale ,sono vecchia e un po’ imbranata quindi si può fare.
La paura del comunismo non c’è più, ci siamo autodissolti in briciole.
E grazie a Jure per “now from Dublin” (Vedi: https://www.youtube.com/watch?v=W0-IQIWNFpI – e -
http://nousnatobases.org/) l’informazione di questa lista No Nato ci compensa della censura del web, dei giornali, tv ecc.
Ma la lotta di classe continua, con grandi manifestazioni, questo viene censurato nella rete che però a sua volta è strumento per costruire le manifestazioni. Credo che l’ipotesi orwelliana non sia più praticabile per il potere, aumenta la repressione le leggi che rendono difficile la lotta, i blocchi stradali, i processi fanno strage della militanza ecc.
Ma le lotte continuano a sorgere, come un’araba fenice nei posti più imprevedibili
Certo mancano i servizi d’ordine, da Trieste alla Francia
le lotte dalla benzina diventano contro il governo, il rosso diventa giallo,
Ma la distruzione o l’asservimento dei corpi intermedi non riesce a fermare la protesta.
Secondo me la parola che viene più censurata, quella che mette più paura ai poteri è antifascismo ( almeno per la mia esperienza in questo estremo est )
Cosa ne pensate?
Trieste ha travolto il 3 novembre ogni ottimistica previsione
Possono i movimenti partendo dall’antifascismo- antirazzismo – antisessismo ricostruire una nuova soggettività , e una nuova politica ( cancellando vecchi residuali e nuovi vuoti protagonismi) come abbiamo fatto nel ‘68 (magari sbagliando meno e privilegiando il collettivo la formazione permanente e avversando i leaderismi). Vediamo NUDM il 24 /11. Un caro saluto
Geni Sardo
“Da qualcosa bisogna ricominciare quando tutto sembra perduto”