L’Unione Europea non avanza
L’Unione Europea non avanza, È questa una dolorosa constatazione: gli anni passano, sono ormai più di sessanta dal Trattato di Roma del 1957. Il problema di una Costituzione è stato in certo modo accomodato col Trattato di Lisbona del 2009. La popolazione, coi 28 Stati, ha raggiunto i 500 milioni (gli Stati Uniti d’America sono a 325 milioni).
Urge procedere verso lo Stato federale, verso l’unificazione politica e un governo centrale. Sì da poter sviluppare una politica vera e propria, e una politica forte.
All’interno nel senso di una omogeneizzazione economica e culturale; poi che ci sono stati membri che soffrono di povertà e di arretratezza;
all’estero attraverso interventi incisivi contro le egemonie, che devono essere eliminate in ordine ad un avanzamento delle pace (non deve più accadere che Stati europei intervengano a sostegno delle folli guerre statunitensi – cinque nel secondo “dopoguerra”: Corea, Vietnam, del Golfo, Afghanistan, Iraq). Anche la NATO non dev’essere strumentalizzata.
In fatto di pace bisogna riuscire a seguire con decisione almeno il principio acquisito nello Statuto dell’ONU, e cioè che, al profilarsi di un intervento armato subito l’Europa interviene per risolvere il problema con la trattativa, non con le armi. Il passo seguente dovrebb’essere l’abolizione degli armamenti. Su questo punto l’Europa dovrebbe trattare con forza anzitutto con gli Stati Uniti, sì da riuscire a coinvolgere poi gli altri Stati che posseggono l’arma nucleare; che è il punto chiave per il disarmo.
L’unità politica è il primo grande scopo per il quale si deve operare subito e fattivamente, superando l’orgoglio nazionale dei singoli Stati, in particolare dei maggiori. Francia, Germania, Italia, Spagna devono mobilitarsi per il grande scopo.
Arrigo Colombo – E-mail arribo@libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia