Goenlandia, Greenland, Grønland, Terra verde.. Quale futuro?
La Groenlandia (in groenlandese: Kalaallit Nunaat, Terra degli uomini; in danese Grønland, Terra verde) è un’isola collocata nell’estremo nord dell’oceano Atlantico tra il Canada a sud-ovest, l’Islanda a sud-est, l’Artide e il Mar Glaciale Artico a nord. Geograficamente parlando, appartiene al continente americano, mentre, dal punto di vista politico, costituisce una nazione in seno al Regno di Danimarca.
La Groenlandia diverrà terra di conquista e di conflitti internazionali?
La Groenlandia è tra quei paesi poco antropizzati (meno di 60mila abitanti, quasi tutti insediati nelle località costiere occidentali) e immensi (2 milioni di kmq) che a causa dei cambiamenti climatici, sempre più accentuati per non dire estremi, potrebbe nel giro di pochi anni divenire maggiormente accessibile a opportunità di sfruttamento minerario estrattivo di risorse preziose come le cosiddette Terre Rare, minerali più preziosi e costosi dell’oro e di grandissimo interesse strategico.
Siccome da anni sta attuando politiche autonomistiche che la stanno portando all’indipendenza totale dalla Danimarca, e disponendo di soli 4 giurisdizioni comunali (oltre alla base militare americana di Thule all’estremo nord, che gode di giurisdizione autonoma, essendo un’enclave) e un piccolo parlamento con solo una trentina di rappresentanti, la Groenlandia può prendere decisioni autonome in tempi brevi e sta pertanto diventando sempre più appetibile alle grandi potenze mondiali in competizione tra di loro, anche dal punto di vista militare e non solo commerciale.
La Cina in primis, che con la sua enorme disponibilità finanziaria, sta cercando di ripetere anche in Groenlandia alcune operazioni espansive e insediative, già riuscite molto bene in altre località del mondo, soprattutto ricorrendo al finanziamento e costruzione di grandi infrastrutture di cui l’immenso paese ha necessità, come porti e aeroporti. E’ facile prevedere che diverrà motivo di dispute e contese internazionali, diverrà cioè una “zona calda”, non solo per i cambiamenti climatici e il surriscaldamento.
Claudio Martinotti Doria – https://claudiomartinotti.blogspot.com/
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