UE, Italia, migranti e la confusione dei linguaggi…

Premetto che sono favorevole all’accoglienza che però non deve essere confusa con un’invasione incontrollata e senza regole.

Ritengo infatti che le persone che si recano a vivere nel nostro Paese dovrebbero, doverosamente, essere integrati e disponibili ad “integrarsi”, rispettare la nostra cultura con i nostri valori e non pretendere, invece, di imporci la loro. Oriana Fallaci (*) affronta con intelligenza e competenza questa problematica (che è invece affrontata in modo confusionario e a volte disonesto da molti politici) e fa chiarezza su questo fenomeno a proposito del quale le varie opposizioni si pronunciano solo al fine di discreditare gli avversari prendendo gli Italiani per degli stupidi, incapaci di fare una valutazione del fenomeno e capire, da soli, cosa sta succedendo.

Personalmente, da quando è iniziato questo fenomeno dei, cosiddetti, Migranti ho sempre pensato che si trattava di una strategia per infiltrare l’Italia e l’Europa ed abbassarne il livello in tutti i sensi. Sarebbe utile che i politici italiani, di qualsiasi bordo, decidessero di riflettere seriamente e, invece di strumentalizzare gli eventi a danno degli avversari, collaborassero per affrontarli con intelligenza, serietà e disponibilità, nell’interesse dell’Italia e degli Italiani.

Ho appreso dalla TV che politici dell’opposizione hanno criticato l’attuale Governo perché avrebbe sottoscritto, di recente, un protocollo UE che cambiava le regole del gioco sui Migranti e metteva sull’Italia tutta la responsabilità dell’accoglienza.

Non conosco questo protocollo ma una cosa è certa: se l’Italia continua ad accettare i documenti di lavoro preparati dalla Commissione Europea, in inglese, per prendere decisioni e legiferare nei più svariati settori di competenza comunitaria e non esige di avere il testo in italiano come, peraltro, prevede la legislazione comunitaria vigente e il “metodo comunitario”, le cose non potranno che peggiorare perché l’inglese è l’ultima delle grandi lingue di cultura dell’Europa a poter svolgere questo ruolo in quanto equivoca e imprecisa che non dispone neanche delle parole e dei concetti per produrre una legislazione traducibile agevolmente nelle lingue latine e nei “sistemi” legislativi rilevanti dal diritto romano e dai codici napoleonici. È da tempo, ormai, che gli Italiani continuano ad approvare dispositivi e regolamentazioni europee che non hanno compreso con esattezza e precisione“à la sans façon”perché l’italiano è stato soppresso dall’uso corrente e trattato al livello del maltese allorché il suo livello legale e legittimo è quello del francese, inglese e tedesco, lingue degli Stati Membri suoi pari, anzitutto dal punto di vista demografico, e quindi democratico, ma anche per il suo splendore culturale nel mondo intero.

(AMC)

(*) Articolo collegato: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2017/08/24/%E2%80%9Cla-rabbia-e-l%E2%80%99orgoglio%E2%80%9D-di-oriana-fallaci/

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