La “Festa del Sacrificio”, una festa dannosa per l’ambiente…

Il “sacrificio” del montone, costoso per animali, salute e ambiente (per esempio in Niger)

Durante l’Eid al Adha, la festa del sacrificio per i musulmani che cade in questi giorni, il sangue scorre a fiumi dalle gole di capre, pecore e montoni sgozzati pubblicamente in ricordo del famoso episodio di Abramo e Isacco. Da tempo i musulmani vegetariani mettono in discussione questo rituale, sostenendo che il sacrificio va inteso come miglioramento di sé. In particolare i sufi invitano alla moderazione nei consumi, ricordando l’ammonizione di Maometto: «Il vostro stomaco non diventi un cimitero». Uno studioso indo-britannico, Hafiz Masri, ha condotto a lungo campagne contro questa uccisione di massa e ha scritto libri in materia (per esempio Animals in Islam).

Sul lato della salute, un articolo di Gulf news riferisce che durante l’Eid al Adha gli ospedali si riempiono di «vittime»: gli umani che si sono ingozzati di carne a colazione, pranzo e cena. Con effetti tossici soprattutto per chi già soffre di colesterolo e malattie cardiovascolari.

Intanto, come leggiamo in un servizio della Bbc, nel saheliano Niger la cottura delle carni successiva al sacrificio (localmente chiamato Tabaski) determina un picco nel consumo di legna da ardere. Nella capitale Niamey in due o tre giorni tocca cucinare 400.000 ovini, bruciando almeno 50.000 tonnellate di legna, un quinto del totale annuale. Il taglio di alberi e arbusti dà un grande contributo alla desertificazione, in un circolo vizioso certo innescato dai cambiamenti climatici.

Soluzioni? L’Agenzia per l’ambiente di Niamey dichiara: «Bloccheremo camion, asini e cammelli con carichi eccessivi di legna da ardere verso la capitale. Stiamo cercando un modo per ridurre i consumi, e fra questi l’uso di recipienti di metallo e il ricorso al carbone. Chiediamo alle persone di usare questa fonte».

Dalla padella alla brace?

Marinella Correggia

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Articolo collegato: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2018/08/19/dal-21-agosto-sino-al-25-agosto-2018-ricorre-per-i-musulmani-la-festa-del-sacrificio-che-non-e-una-festa-e-non-e-nemmeno-un-sacrificio-e-solo-un-crudele-massacro/

Mio commentino su macellazione senza stordimento halal e kosher. Tale macellazione è prevista sia per il rito islamico (halal) che giudeo (kosher) durante tutto l’arco dell’anno. La deroga alla legge nazionale vigente che obbliga allo stordimento preliminare è stata approvata con Decreto Legge 1° settembre 1998 n° 333, con cui viene permesso, anche nel nostro paese di sgozzare gli animali, con i metodi praticati per motivi religiosi dagli islamici e dagli ebraici. Questa pratica, era stata proibita in Italia nel 1939, perché ritenuta estremamente crudele ed è stata di nuovo permessa dalla legge di cui sopra, che il “verde” Pecoraro Scanio ha fatto, prima, passare alla commissione agricoltura della camera e che poi è stata votata nel 1998 da una maggioranza “democratica” che a parole si dichiarava contro ogni crudeltà, ma che nei comportamenti ha dimostrato invece, come in questo caso, di essere indegna di rappresentare in parlamento una società civile. Paolo D’Arpini

Post Scriptum: lo stesso discorso ora riservato alla macellazione islamica e giudea viene sollevata ricorrentemente in occasione delle mattanze cristiane: pasqua e natale et similia. Il problema religioso è reale visto che le religioni consentono le mattanze rituali e la continua uccisione di animali innocenti, per uso alimentare, quando se ne potrebbe fare benissimo a meno… Usiamo gli occhiali se abbiamo difetti alla vista, il paraocchi non serve…

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