Donbass. Sionisti e neofascisti uniti contro il popolo ucraino – Da Israele armi al battaglione neonazista Azov
Il battaglione neofascista Azov, divenuto tristemente celebre per i suoi
massacri nella guerra nel Donbass, riceve aiuti militari da Israele. Il
26 giugno scorso l’avvocato Eitay Mack e altri 35 attivisti dei diritti
umani hanno scritto una lettera aperta al ministero degli esteri
israeliano in cui denunciano «la vendita di armi e corsi di
addestramento all’uso delle stesse da parte di cittadini e membri delle
forze armate del nostro paese a formazioni ucraine antisemite e
neonaziste», chiedendo «di interrompere qualsiasi aiuto militare
all’Ucraina».
Il carattere neonazista dell’Azov è noto. Il commissariato per i diritti
umani Onu ha denunciato il carattere «omofobo, sessista, razzista» del
gruppo, che ogni estate organizza campi di addestramento per bambini in
cui si inocula il culto della violenza e dell’odio anti-russo. Senza un
filo di ironia, uno dei portavoce del battaglione Azov ha affermato
recentemente che «solo il 10-20% dei suoi volontari ha simpatie per il
nazismo».
Due giorni fa la denuncia dei pacifisti israeliani è stata avvalorata da
un articolo apparso sulla Izvestija in cui si dimostra, sulla base di
fotografie e video pubblicati sul sito internet del battaglione Azov,
che i volontari del gruppo neofascista utilizzano il fucile d’assalto
Tar-21 «Tavor» con una cadenza di fuoco micidiale di 900 colpi al minuto
e ampiamente utilizzato anche contro i palestinesi a Gaza.
A rendere ancora più scioccante la denuncia della stampa russa è un
particolare: la mitraglietta creata dalla Israel Military Industry è
prodotta su licenza e dietro l’autorizzazione del governo di Tel Aviv
solo in due paesi al mondo, India e Ucraina. Un outsorcing davvero
terribile.
Richeli Chen, direttrice dell’agenzia israeliana per l’esportazione di
armi, ha risposto alle accuse : «Verranno valutate attentamente le
accuse sulla natura fascista dell’Azov e sull’eventuale vendita e
addestramento» all’uso di armi israeliane. Ma ha messo anche in chiaro
che di ritirare la licenza al governo di Poroshenko per ora non se ne parla.
La collaborazione di Stati con il battaglione Azov, ormai da tempo
ufficialmente membro della guardia nazionale ucraina, purtroppo non si
limita a Israele ma si estende anche al Canada. Lo scorso giugno è stato
invitato in un campo paramilitare vicino a Kiev il colonnello
dell’esercito canadese Brian Irwin.
Al termine dell’incontro da entrambe le parti si è espressa la «speranza
per una più ampia e fruttuosa collaborazione». Il dipartimento della
difesa canadese ha poi difeso l’iniziativa affermando che «le operazioni
congiunte di addestramento tra i due eserciti si configurano nel
rispetto dei diritti umani».
Il portavoce del dipartimento ha affermato inoltre che «il Canada si
oppone a ogni glorificazione del nazismo e di ogni forma di razzismo» ma
«al contempo comprende i difficili passaggi che ogni paese ha conosciuto
nel proprio passato».
di Yurii Colombo
(Fonte: disarmo@peacelink.it)