Il problema del popolo Rom e la sua soluzione, la stanzialità
È certo un problema reale, quello dei campi Rom, che dev’essere affrontato; non però con la violenza, che suscita forti opposizioni.
Un problema residuale, di un popolo che in passato non trovando lavoro nel suo paese, la Romania soprattutto, circolava in paesi più benestanti, esercitando certi lavori come il commercio dei cavalli, la raccolta di materiali ferrosi, la piccola fonderia ecc.; lavori che si sono estinti, per cui sono ridotti all’elemosina, specie di donne con piccoli bambini per suscitare pietà, all’accattonaggio vario, quando non al furto.
La loro è oggi è una presenza anomala, per la quale v’è una sola soluzione, e cioè la stanzialità.
In questo devono impegnarsi i comuni, specie quelli che mantengono campi rom: il denaro che finora hanno speso per quei campi deve servire ad aiutarli a trovare casa e lavoro. Come già è avvenuto per circa 80.000 di loro. Lo Stato li deve aiutare con speciali fondi.
Il nomadismo dei Rom non può più essere tollerato perché è diventato un disordine sociale; perciò chi non accetta la stanzialità dev’essere espulso. Una speciale intesa col governo rumeno, e fors’anche con altri governi dell’Europa centro-orientale, dev’essere avviata.
Un processo da condursi con grande umanità e spirito fraterno, ma anche con decisione. Ciò che finora è mancato.
Una commissione (se già non c’è) dev’essere creata, una normativa dev’essere varata, dei fondi devono essere stanziati. Il problema, finora sempre rinviato, dev’essere decisamente affrontato. Con grande umanità certo, per il bene di quel popolo, la cui presenza oggi è sfasata, fuori dalla storia.
Prof. Arrigo Colombo – arribo@libero.it